Mini Transat, clamoroso: la non decisione della Direzione falsa la regata?

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Nell’ultimo aggiornamento della Mini Transat 2021 vi avevamo raccontato di un Cape Finisterre insolitamente in bonaccia, ma la situazione è cambiata velocemente e lungo le coste del Portogallo è attesa una tempesta con venti da sudovest fino a 50 nodi. Un fatto che inevitabilmente sta per sconvolgere la regata.

Mini Transat tappa 1: la non decisione della Direzione

Potremmo definirla come una “Non decisione clamorosa” quella della Direzione di Regata della Mini Transat, che ha trasmesso alla flotta un avviso di grave maltempo, unito al consiglio di “dimostrare una buona condotta di navigazione e di prendere in considerazione la ricerca di un riparo”. Una comunicazione che ha fatto rumore e destato nella comunità velica internazionale qualche perplessità dato che si tratta di una via di mezzo tra il sospendere la regata e lasciarla proseguire. La Direzione infatti non sospende la prima tappa della Mini Transat, ma invita gli skipper ad andare in un porto sicuro e di fatto a metterla in stand by loro. Ma la regata invece  prosegue perché non tutti gli skipper erano d’accordo sullo stop e il tempo viene calcolato ai fini della classifica finale delle due tappe.

C’è chi non si ferma

Gli skipper attardati non avevano altra scelta che riparare in un porto, ma chi era più avanti aveva la possibilità di schivare la parte brutta della depressione e passare indenne: cosa sarebbe successo al gruppo di testa se non fosse arrivata la raccomandazione della Giuria? A questo punto sembra lecito chiederselo. Anche perché non tutti hanno deciso di fermarsi in un porto e c’è chi ha deciso di non ascoltare la raccomandazione e proseguire, come sta facendo il tedesco Melwin Fink tra i Serie per esempio. Il giovane tedesco, 19enne, sta tirando dritto verso sud senza fermarsi e potrebbe riuscire a passare la parte più brutta della depressione. Cosa che ha fatto in parte l’austriaco Christian Kargl, che ha proseguito più a sud per fermarsi a Viana Do Castelo. Differente invece la situazione dei primi quattro Prototipi, già molto a sud e fuori pericolo.

Gli skipper dei Serie in pratica hanno dovuto scegliere se ascoltare la raccomandazione della Giuria e agire prudentemente o rischiare e pensare alla classifica. Ma da quest’ambiguità era possibile uscire tramite una decisione ufficiale della Direzione.

Se la Mini Transat non fosse una delle più importanti regate oceaniche ma una veleggiata tra amici tutto sarebbe normale. Ma la non decisione della Direzione ha aperto una situazione quasi surreale su questa prima tappa della transoceanica.

Melvin Fink va in fuga alla Mini Transat

Melwin Fink, classe 2002, è lui l’uomo del momento alla Mini Transat

Il non decidere fa si che le posizioni di classifica che erano maturate dopo i primi 5 giorni di regata vengano di fatto falsate da questa “raccomandazione”, oltre che dal pesante peggioramento delle condizioni meteo in arrivo. Va tenuto a mente infatti che per regolamento i Ministi ricevono le previsioni meteo solo dalla Direzione e diventa quindi inevitabile che una raccomandazione influenzi pesantemente le loro scelte. Perché quindi,  se c’è un obiettivo pericolo meteo, non dare una sospensione ufficiale della regata e prevedere un sistema di ripartenze scaglionate in base alla situazione di classifica maturata fino a quel momento?

Gli italiani sono tutti a buon porto, e va detto che in uno degli ultimi aggiornamenti in cui la regata era ancora reale Alberto Riva su Edilizia Acrobatica era in testa. Con i se e i ma non si vincono le regate e occorrerà fare i conti con la situazione che si è presentata, ma è inevitabile constatare che il vantaggio che aveva Riva sul gruppo verrà azzerato, mentre Fink è già più di 50 miglia a sud rispetto alla posizione dell’italiano che ha riparato presso il porto di Baiona.

Sta facendo bene Melwin Fink a non ascoltare la direzione di regata e proseguire verso Sud? Se la sua scelta si rivelasse vincente il tedesco avrebbe probabilmente in tasca la prima tappa della Mini Transat e un vantaggio in portante anche nell’ottica della vittoria finale.

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Mauro Giuffrè

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