JPK 39: quando la crociera è “alla francese”
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Sulle pagine del Giornale della Vela vi abbiamo parlato spesso del cantiere JPK e delle sue imbarcazioni, ma lo abbiamo fatto a proposito delle vittorie che questi progetti raccolgono nelle regate offshore internazionali. Ma il cantiere JPK da qualche tempo sta cercando anche di potenziare la sua gamma prettamente dedicata alla crociera, sia pura a quella sportiva.
Vi presentiamo quindi una delle ultime nate di questo segmente, il JPK 39, una barca da crociera “alla francese”, ovvero di carattere e con molte scelte di design interessanti. Il progetto è di Jacques Valer, che ha già firmato gli altri JPK, e per il 39 ha preso delle decisioni progettuali poco convenzionali. Le prime scelte interessanti che si notano riguardano il ponte e la tuga. La linea della coperta è marcatamente in discesa verso poppa, serve a fare defluire l’acqua velocemente se navighiamo con mare molto formato, e allo stesso tempo la tuga voluminosa protegge il pozzetto dagli spruzzi. La forma della tuga ovviamente è anche legata al comfort, dato che parliamo di una barca da crociera, e in particolare all’aumento dei volumi interni che genera nonché alla luminosità che la soluzione a tutta finestra garantisce.
Valer ha poi giocato sulle forme della carena, e anche qui non sono mancate le idee. Lo scafo sotto non è completamente piatto, ma ha dei volumi leggermente tondi per essere più tollerante di bolina con onda.
Lo spigolo di poppa è marcato, ma è molto alto sull’acqua e non va in immersione se la barca non sbanda, evitando così trascinamento inutile e dannoso con poco vento. Gli spigoli aiutano anche ad aumentare il volume nelle cabine posteriori. Si tratta quindi un mix di soluzioni che guardano alle capacità di navigare della barca ma creano anche quel “plus” di comodità che su una barca che vuole essere un cruise devono esserci.
Per il resto le appendici del JPK 39 prevedono una chiglia a T ad alto pescaggio, due timoni, la barca viene presentata con la doppia barra in luogo della ruota. Complessivamente, considerato anche la buona volumetria degli interni, parliamo certamente di un cruiser ma ovviamente è una barca che con poche ottimizzazioni si presta senza problemi a competere in regata anche se preferirà la dimensione offshore alle boe.
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