Yoga in barca, funziona. Ecco la sequenza da provare a bordo
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Sapete che per praticare lo Yoga la barca – anche piccola – è il posto ideale, perché è una terrazza sul mare? Un’esperta insegnante, Giulia Dellarolle, amante della vela, ha studiato appositamente per voi una sequenza da effettuare a bordo, per distendervi e rilassarvi dopo una giornata in crociera quest’estate. Viva lo yoga in barca!
Mi chiamo Giulia, ho 24 anni e ho due grandi passioni, nate in tempi e in modi diversi, lo yoga e andare in barca a vela. Non vi stupite della mia giovane età, ho fatto una scelta di vita poco tempo dopo la maturità e ho vissuto in India per due anni, in un ashram (una specie di monastero buddhista) e lì ho imparato tanto sulle filosofie e le pratiche orientali. Una volta tornata in Italia ho deciso di condividere la meravigliosa pratica dello Yoga con tutte le persone che si incontrano durante questo cammino, che è la Vita.
La passione per la vela è nata più tardi, grazie (o a causa) di mio marito che come prima esperienza mi portò da Varazze a Palermo, un bel battesimo del fuoco! Non fraintendetemi, non sono né una regatante né una marinaia esperta, amo solo passare quanto più tempo possibile in mare, con i miei amici e la mia famiglia.
RILASSARVI E DISTENDERVI A BORDO
Quando il Giornale della Vela mi ha chiesto di scrivere un articolo su come lo Yoga può aiutare a distendersi e rilassarsi in barca, sono stata molto felice di aderire alla loro proposta: sono finalmente riuscita ad unire le mie passioni! In questo servizio troverete una sequenza adatta ad allungare e purificare il corpo dopo una giornata intensa trascorsa in barca. Potrete condividere questa pratica con gli amici o semplicemente decidere di dedicarla a voi stessi in rada o con i piedi tra la sabbia. Negli ultimi anni la scienza ha preso sempre più consapevolezza di quanto la pratica dello Yoga potesse aiutare le persone a migliorare la percezione del proprio corpo e dei suoi movimenti in qualsiasi spazio si trovi; aumentando, così, la flessibilità, la coordinazione e la capacità di controllare il proprio respiro (attraverso tecniche di prayama; da prana=energia vitale).
MOITESSIER E LO YOGA IN BARCA
Tutto questo ci ha permesso di tornare a imparare quello che il nostro corpo ci comunica a un livello più profondo e se ci pensiamo bene è quello che la barca a vela ci richiede; essere più attenti a ciò che arriva dall’esterno mantenendo l’equilibrio anche nei momenti più instabili dove non sembra esserci quel punto fermo ad aiutarci. Qualche mese fa mi sono imbattuta in una lettura interessante che parlava del grande velista e marinaio Bernard Moitessier e di come lo Yoga in barca sia stato un fedele compagno nella traversata dell’Oceano Indiano. Sottolineando come questa pratica lo abbia aiutato a trovare uno stato di grazia. “Può darsi che alcuni lo possiedano innato. Altri possono un giorno incontrarlo sul cammino della loro vita. Alcuni non lo conosceranno mai e non ha importanza. La cosa essenziale è che esiste, e che con esso le cose riprendono il loro posto naturale, il loro equilibrio nell’universo interiore”.
LA SEQUENZA PERFETTA PER LA BARCA
Ho studiato per tutti voi velisti e non solo una sequenza di sei posizioni (asana) che permette di distendere le giunture e “allungare” il corpo. La sequenza andrebbe ripetuta per tutti e due i lati del corpo. Munitevi di tappetino (va bene quello di qualsiasi marca), se non lo avete andrà bene anche un asciugamano. Fate ovviamente quello che riuscite, senza sforzare il vostro fisico, non abbiate fretta, entrate solo nelle posizioni che potete o avete voglia di fare, ricordate che le grandi distanze si percorrono a piccoli passi.
YOGA IN BARCA – LA SEQUENZA DEL VELISTA
1. Inizia in una posizione in quadrupedia con le spalle in linea ai polsi e le ginocchia aperte quanto le anche. Il nome di questa posizione è Marjariasana. A differenza di altre posizioni questa sarà dinamica e non statica, in questa posizione dovrai inspirare profondamente attraverso le tue narici. Mantieni la schiena parallela al pavimento e l’addome contratto, tirando l’ombelico verso la colonna. Da questa posizione inspirando apri il petto, avvicina le scapole e guarda in alto.
2. Poi, espirando, fai una gobba con la schiena, crea spazio tra le scapole e tira l’ombelico in dentro.
3. Porta il dorso verso il suolo tra le cosce, estendi le braccia davanti a te, rilassando però nuca e spalle. Porta la fronte a terra e lascia i gomiti piegati.
4. Portando il peso sulle braccia, estendi le gambe alzando il bacino. Mantieni le piante dei piedi ben a terra. Inserisci la testa tra le braccia, formando un triangolo con la schiena e le gambe ben dritte.
5. Inspirando cammina con le mani verso le dita dei piedi sino a quando i talloni non toccheranno la terra. Espira e rimani in posizione.
6. Inspirando solleva le dita dei piedi e porta i palmi delle mani a contatto con la pianta dei piedi, espira e prova ad andare più a fondo. Il peso è sulle punte dei tuoi piedi.
7. Inspira, crea spazio, espira e vai più a fondo rispettando sempre quelli che sono i limiti del tuo corpo.
8. Inspirando sciogli la posizone delle tue mani, srotola vertebra dopo vertebra fino a colonna allineata, espira e rimani con gli occhi chiusi a ossrvare il corpo per qualche ciclo di respiri completi. Questa è Tadasana, la posizione della montagna.
9. Inspira e solleva la gamba sinistra (attivando così tutta la parte destra del corpo).
10. Espirando porta il braccio destro sul ginocchio sinistro e inizia a ruotare verso sinistra con lo sguardo e la testa che seguono il movimento, portando il braccio sinistro a distendersi parallelo alla terra.
11. Mantieniti in posizione e fai 10 respiri profondi.
12. Inspirando sciogli la posizione, ritorna con il busto e per ultimo con il viso, ed espirando torna con la gamba a terra. Ripeti la sequenza dall’altro lato, questa volta con la gamba destra sollevata.
13. Inspira e cresci verso il cielo ed espirando torna a camminare con le mani lontano dai piedi per tornare in quella che viene chiamata Adho Mukha Savasana, poi fai cinque respiri profondi.
14. Inspira e torna a terra con la mano sinistra distendendo sul tappetino il piede destro e porta il piede sinistro sulla punta, accanto alla mano sinistra.
15. Questa è una posizione avanzata per chi ha già sviluppato una buona apertura di anche, quindi raggiungila soltanto se il tuo corpo te lo consente e resta in posizione per qualche secondo.
16. Inspirando sciogli la posizione, espira e vai in panca. Alla fine dell’espirazione effettua una leggera ritenzione a polmoni vuoti e scendi verso la terra.
17. Con il dorso delle mani sotto alla fronte oscilla con il bacino da destra a sinistra per qualche ciclo di respiri profondi. Chiudi gli occhi, rilassa lo sguardo.
18. Inspirando accompagna le mani a lato delle spalle e apriti distendendo le braccia e aprendo il petto. Il pube va a terra, attiva i glutei e l’introrotazione delle cosce.
19. Espirando porta i glutei sui talloni, con le braccia distese a lato del viso.
20. Inspirando distendi la colonna, espira, rimani un istante in osservazione del corpo e della qualità delle tue energie.
21. Distendi le gambe, inspira e porta le braccia al cielo, espira fronte alle ginocchia (mantienile piegate per un maggiore allungamento), srotola la colonna, piega ancora le ginocchia se c’è spazio tra petto e cosce. Il piede va a martello.
22. Inspira e distendi la colonna, poi piega il ginocchio destro portando il piede all’esterno della gamba sinistra. Distendi le braccia al cielo portando il braccio sinistro all’esterno del ginocchio destro e il braccio destro dietro alla colonna.
23. Con lo sguardo che segue, cerca di portare le due spalle su un unica linea. Inspira, crea spazio ed espirando cerca più spazio per aumentare la torsione.
24. Inspirando torna al centro, piega entrambe le ginocchia e porta la colonna a terra ruotando entrambe le ginocchia a terra verso sinistra (con il braccio sinistro a “controllarle”), stendi il braccio destro e rivolgi lo sguardo alle dita della mano destra.
25. Inspirando torna al centro e ripeti lo stesso esercizio dall’altro lato.
26. Inspira e torna al centro, solleva entrambe le ginocchia ed espirando porta la fronte a contatto con esse per 5 respiri completi.
27. Si chiude con il Savasana. Prenditi 5 minuti per rimanere ad osservare con gli occhi chiusi i benefici della pratica lasciando andare ogni tensione e fatica alla terra. Al termine portati in una posizione gambe incrociate.
YOGA IN BARCA, CHI E’ LA NOSTRA ESPERTA
Giulia Dellarolle ha 24 anni ed è una Yoga teacher che ha imparato tutti i segreti della pratica in un ashram indiano, dove è stata per due anni. Ama la barca a vela e ha studiato per voi una serie di posizioni che vi permetterà di rilassarvi e distendere le giunture dopo una giornata di navigazione. Potete contattarla per saperne di più sulla sua pagina Instagram e sul suo profilo Facebook.
EXTRA – VIDEO YOGA IN BARCA
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