Buon compleanno Estella, splendida 75enne dal passato travagliato

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Il ketch bermudiano del 1946 Estella (14 x 3,80 m) dopo l’ultimo restauro (foto P. Maccione)

Barca vecchia, vita nuova. Compie 75 anni il ketch Estella, che sarà una delle protagonista al prossimo raduno Vele Storiche di Viareggio. La sua storia merita di essere raccontata.

UNA BARCA PER FUGGIRE DALLA JUGOSLAVIA

Estella è un solido ketch bermudiano lungo 14 metri, costruito in robuste tavole di larice su ossatura in rovere. Il progetto è firmato dall’olandese Ericus van de Stadt, pioniere dello yacht design scomparso nel 1999, mentre Lino Puia è il nome del cantiere che l’ha varato a Pola nel 1946, quando all’epoca l’Istria era ancora italiana.

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Il varo di Estella nel 1946 alla Società Nautica Pietas Julia di Sistiana (TS)

Più precisamente la costruzione è avvenuta presso la sede della storica società nautica Pietas Julia, con l’aiuto di maestranze provenienti dal cantiere navale Scoglio Olivi. Per sfuggire alle persecuzioni del regime jugoslavo del Maresciallo Tito, Estella fugge da Pola con a bordo l’atleta e allenatore Bruno Puia, fratello del sopracitato Lino, che riesce a imbarcare anche alcuni scafi da canottaggio per evitare che venissero distrutti.

AFFONDATA A GENOVA!

Una volta lasciato l’Adriatico la barca arriva in Tirreno, dove purtroppo affonda all’ormeggio presso il porticciolo Duca degli Abruzzi di Genova. Ma la sua fine non è ancora segnata. Il ketch non solo viene recuperato, ma negli anni successivi partecipa anche a una serie di regate sotto il regolamento RORC (Royal Ocean Racing Club). Un documento dell’USVI (Unione Società Veliche Italiane), datato 1963, assegna infatti a Estella il numero velico 2612.

Negli anni successivi fa base alla Spezia, poi ad Anzio e dagli anni Ottanta ne diviene proprietario lo skipper professionista milanese Carlo Belenghi. La barca, oltre a navigare dalla Costa Azzurra alla Turchia, dalla Grecia alle Eolie, spesso con a bordo gli allievi dell’Associazione ‘I Venturieri’ di Chioggia, comincia a partecipare anche ai primi raduni di vele d’epoca, organizzati in seguito alla nascita nel 1982 di AIVE, l’Associazione Italiana Vele d’Epoca.

LA RINASCISTA DI ESTELLA

Nel 1994 il medico pisano Paolo Dessanti, innamoratosi delle linee della barca, la acquista affidandone le cure al cantiere viareggino Del Carlo che interviene sugli alberi (rifatti in legno douglas negli anni Sessanta dal cantiere Mestron di Varazze), la coperta, falchetta e capodibanda. Viene ricostruita la tuga e sostituito sia il 40 per cento delle tavole di larice con altrettante in pino marittimo e oltre la metà dei bagli in mogano. Poi la barca naviga tra il Tirreno e la Sardegna.

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Gli interni “vintage” di Estella (foto P. Maccione)

Dal 2005 Estella si associa alla neonata Vele Storiche Viareggio e nel 2014 si aggiudica la vittoria di categoria al Trofeo Accademia Navale di Livorno. Quest’anno è tornata da Del Carlo per nuovi interventi che hanno riguardato la parziale sostituzione delle tavole in larice dell’opera morta e dell’opera viva con altre in cedro provenienti da un pregiato tronco acquistato 10 anni fa dal titolare Francesco Del Carlo, scomparso nel 2015.

La sostituzione della parte terminale del dritto di prua, l’operazione di calafataggio con cotonina e la verniciatura a smalto bianco l’hanno riportata in splendida forma, pronta per festeggiare i suoi primi 75 anni di vita al prossimo raduno Vele Storiche Viareggio, in programma presso la città toscana dal 14 al 17 ottobre 2021.

Paolo Maccione


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