Lacrime Camboni, così fa male: OCS in partenza, sfuma la medaglia olimpica
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Medal race drammatica in quel di Enoshima per gli RS:X uomini, con il nostro Mattia Camboni che partiva da terzo in classifica. Vento leggero nel golfo giapponese, quello che piace all’italiano che si presenta subito molto aggressivo in partenza.
Camboni cerca di partire vicino al francese e al polacco, diretti concorrenti per il podio, sul lato sinistro del campo, ma è troppo vicino alla linea, e a un secondo dallo start finisce fuori dalla linea. Camboni non si accorge dell’OCS, i giudici lo richiamano dopo qualche minuto e la medal race dell’italiano finisce così. Lacrime di Mattia mentre rientra verso terra. Colpo di scena poco dopo, viene chiamato fuori anche il polacco Myszka, e a seguire anche il francese Goyard, gli altri due pretendenti alle medaglie insieme a Camboni. La regata sembra scritta dallo sceneggiatore di un thriller.
Cala il silenzio nella mattina italiana. Sfugge all’ultima, maledetta, regata la prima medaglia che la vela azzurra aveva a disposizione, quella che sembrava ormai a un passo, che si poteva quasi toccare. Spezza il cuore l’immagine di Camboni che guarda i giudici che gli segnalano l’OCS e dice : “Ma io?”, prima di scoppiare in lacrime. Fa malissimo, perché l’Olimpiade di Mattia era stata solida, la medaglia alla luce della settimana di regate l’avrebbe meritata, ma nella vela olimpica spesso a essere decisivo è l’ultimo metro.
La vela olimpica si palesa in questa finale in tutta la sua epica drammaticità. Non bastano quattro anni ad altissimo livello, non basta presentarsi all’Olimpiade da prima in classifica del ranking, la tensione olimpica miete le sue vittime in modo impietoso e ancora una volta sono i nostri velisti a versare lacrime amarissime, come a Londra 2012, come a Rio 2016, quando l’ultima maledetta regata non è mai andata per il verso giusto, per sfortuna o per mancanza dell’istinto killer nel momento decisivo.
Camboni finisce quinto, a un punto dal podio, non ci crede quasi il cinese Kun Bi, che centra il bronzo, l’oro va all’olandese Badloe, autentico mattatore di quest’Olimpiade, l’argento nonostante la squalifica per OCS va al francese Goyard.
Mauro Giuffrè
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