ANTEPRIMA Il nuovo Solaris 60 è un vero mini maxi. Con tante sorprese
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La vedrete ai saloni a settembre. Noi siamo arrivati prima. Vi mostriamo in anteprima il nuovissimo Solaris 60. Eccolo.
Solaris con il nuovo Solaris 60 entra nel mondo dei Mini Maxi (lunghezza minima 18,29 m), la più piccola delle categorie della prestigiosa International Maxi Association. E ci entra con l’ambizione di confrontarsi con il suo performance cruiser, in competizione con prestigiosi racer. Il Solaris 60 (lungo fuoritutto 18,31 m) ha tutte le carte in regola per fare bella figura. Ma soprattutto questo nuovo 18 metri del cantiere italiano ha tante novità progettuali. Alla ricerca continua di rendere sempre più facile e semplice navigare a vela. Una bella scommessa.
Con l’arrivo del 60 che la gamma di Solaris è la più vasta del segmento “Premium” di cui Solaris fa parte. La gamma comprende ben 11 modelli che vanno da 40 a 111 piedi, di cui ben 5 sono novità appena varate o in fase di ultimazione.
Solaris 60, tante novità sostanziali ma nascoste
Dicevamo, tante novità sul Solaris 60. Innovazioni a prima vista poco visibili, ma sostanziali. Nulla di sconvolgente nel look. Il “family feeling” di Solaris, che tanto piace, è rimasto intatto. Tutta la gamma di Solaris, che sia un 12 metri (il nuovo 40) o un 34 metri (il 111), è immediatamente riconoscibile rispetto a tutte le altre barche. Un risultato non scontato, che nelle barche a vela pochi produttori sono riusciti a realizzare.
Insomma, nessuno può smentire che un Solaris non sia “una gran bella barca”. Uno dei segreti del successo è proprio la pulizia delle linee, di scafo, coperta e interni. Non c’è nulla di superfluo, ma c’è tutto quello che serve. Al massimo livello.
Per rendervi conto subito di quello che vi stiamo dicendo, guardate il video del Solaris 60.
IL VIDEO DEL NUOVO SOLARIS 60
Pozzetto, manovre, conduzione
Nel nuovo Solaris 60 una delle zone dove il progettista Soto Acebal e il cantiere hanno innovato di più è il pozzetto, il cuore della barca, dove si vive la maggior parte del tempo a bordo.
Il layout della zona della timoneria contiene un’astuzia: le due timonerie sono spostate il più possibile sui due bordi. Il primo risultato è che lo spazio utile, vista l’eccezionale larghezza della barca di 5,28 metri, verso l’estrema poppa aumenta notevolmente rispetto a modelli di analoghe dimensioni.
Questa disposizione delle due ruote del timone ha permesso una soluzione inusuale su una barca di queste dimensioni. Le draglie nella parte poppiera si abbassano e poi si alzano in corrispondenza dei due gradini che portano ai camminamenti della coperta. Soluzione di solito utilizzata solo su barche sopra i 100 piedi.
Come potete vedere nella foto sopra, sempre grazie al nuovo layout del pozzetto del Solaris 60, bastano soli quattro winches, opportunamente dimensionati, per utilizzare tutte le manovre della barca, dalla drizza della randa alla scotta delle vele di prua. E sono veramente a portata del timoniere o del secondo membro dell’equipaggio. Questo è un elemento chiave per navigare veramente “easy sailing”.
Il secondo risultato di questa disposizione “esterna” delle due timonerie è che la visibilità del timoniere sulle vele di prua e durante le manovre è assoluta, anche quando è issato lo sprayhood. Il Solaris 60 si conduce con una vista prua/poppa totale, seduti comodamente sulle sedute lungo i bordi o in piedi, se le condizioni del mare lo richiedono.
Immediatamente a prua delle timonerie c’è la zona relax dell’equipaggio, il pozzetto vero e proprio, caratterizzato dal tavolo del pozzetto che, vista la larghezza, si può scegliere tra la soluzione con grande tavolo singolo o con doppio tavolo, che lascia libero il passaggio centrale anche con anta aperta.
La poppa con il garage
La zona di poppa è un’altra zona nevralgica su cui quelli di Solaris hanno lavorato parecchio. Sfruttando la larghezza extra del 60, la poppa apribile nasconde un grande garage che può contenere il tender da ricoverare senza rotazioni. E, ovviamente, a poppa aperta si scopre una piattaforma bagno extralarge.
Sempre alla ricerca della pulizia di design, il pistone idraulico singolo che comanda il paterazzo sdoppiato è nascosto nel garage.
La coperta e il design
Partiamo dal design della tuga, uno dei punti forti di tutti i Solaris. Bassa, quasi non si nota nel profilo laterale, si esaurisce prima dell’albero e lascia spazio a dei passavanti di grandi dimensioni. In tuga ben cinque oblo apribili a filo coperta e delle finestrature laterali senza interruzione che rendono ancora più slanciato il profilo della barca. Il raccordo della tuga con le fiancate del pozzetto è esteticamente perfetta.
A pruavia dell’albero c’è la rotaia trasversale del fiocco autovirante recessata a filo coperta del. C’è anche la possibilità di scegliere anche un fiocco di maggiori dimensioni, per dare più potenza alla barca con poco vento. Le rotaie del fiocco maggiorato sono posizionate internamente ai due lati della tuga, per avere un miglior angolo di bolina.
C’è una zona nevralgica di tutte le barche che normalmente è antiestetica, l’attacco delle lande a centro barca. Sul Solaris 60 praticamente non si vedono. Sono a murata, leggermente recessate e realizzate in composito senza utilizzare parti in acciaio, come in tutta la barca.
All’estremità di prua, un bompresso/delfiniera realizzato in carbonio per ridurre il peso all’estremità, ospita attacchi per gennaker o code 0, oltre all’ancora. Ovviamente, su una barca di questo livello, il meccanismo del rullafiocco è nascosto sottocoperta.
Scopriamo gli interni
Come tutti i Solaris la suite armatoriale è a prua, che consente una maggiore privacy quando si è ormeggiati in porto. Ci sono due possibilità di layout, con letto centrale o a murata sinistra. Alla cucina in Solaris dedicano molta attenzione, sul Solaris 60 è leggermente nascosta da due gradini a prua. è molto ampia con cassetti e zone di stivaggio, anche per il frigo.
A poppa ci sono due cabine ben aerate, con letti singoli, o doppi
Per la prima volta per un Solaris di queste dimensioni, sono entrambe con una finestratura, che si affaccia all’interno del pozzetto. Le cabine ospiti di poppa hanno a sinistra un letto king size e a dritta due letti singoli.
A prua estrema, c’è ovviamente per una barca di 18 metri, una bella cabina equipaggio con bagno con doccia.
La costruzione monolitica
Uno dei punti forti di tutti i Solaris e anche del nuovo 60 è la costruzione. Non ci sono controstampi e parti metalliche nella tecnica di costruzione. Solo vetroresina e parti in cmposito saldano la struttura della barca, così da non avere differenze meccaniche di comportamento sotto sforzo, derivate dall’uso di materiali diversi. Il risultato è una struttura omogenea, rigida e che non è soggetta a deformazioni e torsioni anomale. I punti di maggior sollecitazione, paratie strutturali, lande, madieri e longheroni, base albero, attacco chiglia formano un unico guscio solidale, monolitico.
Due esempi. Le lande che, lo ricordiamo, reggono tutto il sartiame che regge l’albero, sono realizzate in composito con 40 strati di tessuto di vetro e carbonio unidirezionali. Questa particolare costruzione permette di non usare stucchi e silicone per incollaggi. Tutto è fazzolettato direttamente a scafo.
I NUMERI DEL SOLARIS 60
Lungh. fuoritutto: 18,31 m
Lungh. galleggiamento: 17,40
Larghezza max: 5,28
Pescaggio: 3,20 (opz. 2,80)
Dislocamento: 25.800 kg
Zavorra: 7.900 kg
Superficie velica: 201 mq
Progetto: Javier Soto Acebal
Interni: Roseo Design
Motore: 75/110/150 hp
Trasmissione: V drive
Acqua: 650 l
Carburante: 450 l
Certificazione: Classe A
Cantiere: Solaris Yachts
www.solarisyachts.com
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