
Si è concluso a Sanremo il “warm up” della Rolex Giraglia, ovvero le due regate di trasferimento da Genova e Saint Tropez verso il porto da dove partirà mercoledì alle ore 13 la “lunga”. Un prologo reso molto difficile sia per la flotta francese che per quella italiana dalle condizioni di vento leggerissimo che in queste ore interessano il Mar Ligure, coperto da un’ampia alta pressione.
Primo sul traguardo, alle 10:01:16 minuti, il TP52 Freccia Rossa di Vadim Yakimenko (già vincitore in tempo della Rolex Giraglia 2018) che proveniva da Saint-Tropez, seguito a pochi minuti dal Ker 46 Daguet 3 di Frederic Puzin che ha così superato il TP russo in tempo compensato nella classifica IRC (terzo il JPK10.10 Raging Bee di Jean-Luc Hamon). Sempre dal lato francese, alle 12:06 è arrivato il primo della Classe ORC, il DK46 Hydra di Oscar Chave.
Dal lato genovese, invece, ottima performance dell’equipaggio di Itacentodue di Adriano Calvini che in tempo compensato è riuscito a sopravanzare i sempre veloci Pendragon VI di Carlo Alberini e Arca Sgr di Furio Benussi. Dopo 21 ore di regata, il Felci 61 e il suo equipaggio formato dai giovani atleti dello Yacht Club Italiano e guidati dall’esperta regia di Tommaso Chieffi e Ambrogio Beccaria, hanno condotto una bellissima regata, portata a termine a 36 minuti dallo scadere del tempo limite.

Di valore la prestazione del FY61 Ita Centodue di Adriano Calvini. Una barca, pensata per la crociera veloce, ormai non più nuovissima ma con un po’ di miglia sulla scia, che ha dimostrato ancora oggi, e grazie a un equipaggio di livello indiscusso, di essere ancora competitiva. Certo gli avversari per la prova offshore saranno più numerosi, ma Ita Centodue è una delle barche da tenere sott’occhio anche per la lunga. Il Reichel Pigh 78 Capricorno, il Cookson 50 Kuka 3, il Vismara 62 Leaps & Bounds ex SuperNikka, il Wally 100 Magic Carpet 3, il maxi 100 Arca, sono alcune delle “big” che si giocheranno la vittoria della regata che per il trofeo generale verrà assegnata con la classifica IRC, anche se ci sarà poi a parte la classifica ORC e quelle della X2.
Per la prova offshore potrebbe essere in arrivo una piccola pertubazione che porterà òa flotta ad affrontare venti di media intensità prima dai quadranti meridionali e poi in rotazione verso nord, con il rischio di tante ore di bolina durante le poco più di 250 miglia di percorso.
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