VIDEO Siamo saliti a bordo della barca senza albero né boma tradizionale
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Vi ricordate di Stramba, la startup che aveva in progetto di costruire la prima barca con albero a U rovesciata e vela hi-tech che funziona come un’ala di un aereo? Se pensavate che si trattasse della solita “boutade” destinata a restare un’utopia irrealizzata, vi stavate sbagliando.
Al Salone di Venezia, per la prima volta, siamo saliti a bordo del singolare 15 metri (largo 4,63 m, pescaggio 2,40 m con 1,60 m di pinna) in alluminio, Futura, che ha preso vita nello storico cantiere Zuanelli di Padenghe Sul Garda, dotato di struttura a U rovesciata alta circa 20 metri e mezzo.
Per riassumere: quando si vira o si abbatte, la vela corre lungo l’albero, passa in alto sulla testa dell’equipaggio e scende dalla parte opposta della “U”. L’issata e l’ammainata della randa, oltre che il suo ‘passaggio’ vengono gestiti facilmente con un winch elettrico che può essere ‘switchato’ in modalità manuale. La manovra richiede circa 8/10 secondi nella migliore delle ipotesi, un tempo superiore rispetto a un cambio di mura tradizionale, ma tale “perdita” è compensata da molti vantaggi.
Semplificando molto, a livello strutturale possiamo dire il progetto “spinge” dove gli altri tirano. Le sartie sono sostituite dalle ‘zampe’ dell’albero. Ovviamente all’interno dello scafo ci sono due costole di rinforzo che ospitano le porzioni finali incassate dell’albero.
Il primo, evidente vantaggio è l’aumento spropositato di spazio vivibile in coperta (70 mq di spazio vivibile, assicurano!). Possono starci tranquillamente 12 persone: in controtendenza rispetto ai canoni progettuali la decisione di montare una sola ruota del timone, dato che lo spazio abbonda. Un grande tendalino, da montare tra la prima struttura orizzontale della struttura e i paterazzi, terrà parte della coperta all’ombra.
Come potete immaginare, gli spazi in coperta e sottocoperta, data l’assenza dell’albero tradizionale e passante, sono veramente importanti. Tenete presente che lo scafo, come ogni buon prototipo, deve essere ancora rifinito e gli interni sono in fase di ultimazione.
Il fiocco, la cui penna in alto scorre su un carrello – manovra che serve per allineare la vela di prua a seconda del cambio di mura della randa/ala) – funziona in maniera tradizionale. E’ prevista anche l’installazione di un Code 0 dopo ulteriori test: poiché la randa, grazie alla struttura scorrevole, prende vento soltanto da un lato, sono allo studio soluzioni per realizzarla con un profilo asimmetrico e variabile per massimizzarne la portanza. Per adesso la randa ha una particolare forma rettangolare con doppio square top. Tante, tantissime sarebbero le cose da dire.
A Daniele Mingucci, riccionese classe 1971, laurea in Lettera ma mente vulcanica e primo ideatore del progetto, il compito di raccontare tutte le peculiarità della barca e del suo armo particolare e risponde a tutti i nostri dubbi e curiosità.
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4 commenti su “VIDEO Siamo saliti a bordo della barca senza albero né boma tradizionale”
Sarei molto curioso di provarla!
Giusto sentire come porta e cpme manovra quest’armo
Ah,l’audio della video intervista è inintellegibile, almeno per me
“Tante, tantissime sarebbero le cose da dire.”
Beh….ditele….
Avete fatto un copia incolla dell’articolo precedente.
Sulle orme del grande Ernesto Tross scomparso recentemente.
Personalmente approvo in pieno i cambiamenti in generale, ma soprattutto nella nautica.Certe imposizioni imposterà costruttori fanno pena,occorre svoltare .
Ho cercato dei film maNon l ho ancora vista navigare!!!! Mah!!