Il guardiano di Budelli lascia l’isola: “Dopo 32 anni mi sono rotto le palle”

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budelli

“È una ventina di anni che lotto contro chi mi vuole mandare via, anche se sostenuto, psicologicamente e non solo da Budelli e da tutti voi che mi sostenete, ora però mi sono veramente rotto le palle e me ne andrò sperando che in futuro Budelli sia salvaguardata come io ho fatto da ben 32 anni.
Ciao ragazze e ragazzi
Vedrete ancora le mie foto da un altro posto, tanto la Sardegna è tutta bella”.
Questo è il messaggio lapidario scritto da Mauro Morandi, 82 anni, da tutti conosciuto come “il guardiano di Budelli”. Vi si era trasferito nel 1989 a seguito di un naufragio con il suo catamarano e da allora non se ne era più andato, diventando l’unico abitante e custode dell’isola.
Negli anni ha contribuito a salvare dai vandali e dai rifiuti l’isola di Budelli, la perla della Maddalena con la sua spiaggia rosa (senza mai chiedere un euro a nessuno). Spiaggia che ora non è più accessibile perché in passato i turisti irresponsabili hanno rubato grandi quantità di sabbia.
Ha dichiarato al Resto del Carlino: “A fine settimana andrò nel centro abitato della Maddalena e firmerò il contratto d’affitto per l’appartamentino dove andrò a stare. E qui a Budelli inizieranno i lavori di ristrutturazione della casetta dove ho abitato per più di trent’anni”.
Già da qualche anno il Parco della Maddalena voleva cacciare da Budelli Mauro Morandi. L’immobile occupato da Morandi, ex prof di educazione fisica di Modena che 30 anni fa ha deciso di lasciare la vita di città per ritirarsi sull’isola come un moderno eremita, è passato dal 2014, nelle proprietà del Parco, che ora ha deciso di demolire le volumetrie ritenute illegittime dal Comune di La Maddalena e restaurare il vecchio fabbricato per destinarlo ad attività di valorizzazione del sito.

Ecco cosa avevamo scritto un paio di anni fa.

LA STORIA DI MAURO
Mauro Morandi, 79 anni, e’ arrivato nell’isola di Budelli nel 1989 con un catamarano di 16 metri. Doveva fare una breve sosta, poche ore, per impratichirsi e poi, sulle orme di Moitessier, raggiungere la Polinesia. Dopo quasi 30 anni anni e’ ancora li, unico abitante dell’isola, a vegliare e proteggere questo paradiso come guardiano di Budelli. Mauro non costa nulla, vive della sua baby pensione di insegnante di educazione fisica.

Aveva raccontato qualche tempo fa: “Il Parco dice che non posso più restare perché non ci sono le condizioni di sicurezza e perché loro ovviamente non possono assumermi come custode. È questo il premio per il mio impegno a difendere la spiaggia? Fino a oggi chi si è preoccupato della mia incolumità? Non mi facciano morire in anticipo, mi lascino in pace. Da solo, tanto non chiedo niente a nessuno».

La sua è una storia di navigatore mancato. “Negli anni Settanta insegnavo educazione fisica a Modena. Ho tenuto duro per qualche anno, poi c’è stata l’opportunità della pensione-lampo e l’ho colta. Ero un contestatore, un personaggio scomodo». Dopo, ha aperto un negozio di abbigliamento vintage con la sua compagna. «È andato bene per diversi anni”. E il mare? “Più che altro la foce del Po, che ho navigato in lungo e in largo per almeno sei anni con una batana. Finché un’amica mi consiglia di leggere “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach e prendo il volo”.

L’isola di Budelli

LA SCOPERTA DELLA VELA E IL SOGNO

“Scopro il mare con una barca a vela di cinque metri, prima avventura la risalita dell’Adriatico lungocosta sino a Trieste e poi ne acquisto un’altra di otto metri. Andare a vela mi piace”. La svolta c’è nel 1989, quando Mauro decide di cavalcare il sogno. Acquista con amici un grande catamarano, lungo 16 metri e largo 9, da rimettere a posto. “Ero stanco della società, volevo una vita diversa”, aveva raccontato tempo fa a Fabio Pozzo de La Stampa. Voleva raggiungere la Polinesia ma si ferma a Budelli perché “Il custode di allora stava andandosene. Gli mancavano due giorni. Ho visto quel mare cristallino, la Spiaggia rosa, corallina come mi immaginavo quelle del Pacifico e ho fatto domanda per sostituirlo».

Da lì non si è più mosso ed è diventato il custode dei tesori aggrediti dai turisti cafoni. Sbarcare è vietato a Budelli dal 1999, ma se qualcuno si azzarda sono guai per lui. Anche se Mauro è ormai vicino agli 80 sfoggia ancora una forma fisica invidiabile e non soffre della sindrome di abbandono alla Robinson Crusoe. E non è un uomo isolato dal mondo, ha il cellulare, il wi-fi e un iPad.

COME SOPRAVVIVE MAURO

Cosa mangia e come si cura Mauro? “Mi curo con questa pianta di aloe: la mangio e mi allunga la vita. I minestroni di ortiche, di asparagi e cicoria sono il mio piatto preferito. D’inverno ho anche i funghi, ma se non piove me li posso scordare. In primavera preparo anche le frittate con le uova di gabbiano. Fino a qualche anno fa potevo andare a pescare, ma ora non ho più il gommone e le spigole sono diventate un privilegio raro. Mangio pochissima carne”.

Gli abitanti dell’isola in verità sono otto: lui, cinque gatte e due galline. Più qualche pipistrello e moltissimi topi. E i gabbiani, che dall’alba al tramonto sorvegliano continuamente la spiaggia rosa. Vive in una casetta costruita durante la seconda guerra mondiale, una specie di fortificazione. Legge libri ogni giorno e fa esercizi di Tai Chi la mattina.

Del caso di Mauro si sono occupate anche Le Iene. QUI il servizio e QUI potete inviare un’email direttamente a Fabrizio Fonnesu, presidente del parco nazionale della Maddalena, per chiedere di revocare lo “sfratto”.

(le immagini sono tratte dal profilo Facebook di Mauro Morandi)

 


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2 commenti su “Il guardiano di Budelli lascia l’isola: “Dopo 32 anni mi sono rotto le palle””

  1. Caro Marco, hai proprio ragione!
    In fondo quanto può essere brutta una pandemia da 300 morti al giorno solo in Italia, con la crisi economica che ha portato, le famiglie in difficoltà, o sapere di oltre 100 persone, inclusi bambini e bambine, morti affogati nel Mediterraneo perché nessuno li ha aiutati.
    Solo per pensare al nostro piccolo orticello senza sporgersi a vedere quello che è successo appena fuori.
    Nono! La notizia più brutta è quella di un 80enne che lascia un’isola disabitata perché non ce la fa più, per andare a vivere in una casa di un comune lì vicino.
    Già, sono proprio una persona arida a non averlo pensato …

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