Eco Foiler, la deriva riciclabile che si ispira alle barche della Coppa America
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Ve ne avevamo parlato durante una puntata de Il Giornale della Coppa (Guardala QUI) e adesso insieme a uno dei ragazzi del team di Northern Light Composites andiamo a scoprire qualcosa di più sull’Eco Foiler. La deriva da singolo, disegnata da Matteo Polli, sarà uno dei fiori all’occhiello della produzione “green” della startup innovativa. Si tratta di un singolo che si ispira al concetto degli AC 75, semplificandolo e riportandolo a una dimensione che può essere adatta a velisti comuni. Può essere una barca con cui imparare a navigare sui foil, o in generale iniziare ad abituarsi alle alte velocità. Ecco che cosa ci ha raccontato Sergio Caramel.
IL CONCETTO DI ECO FOILER
“L’obiettivo principale è quello di fare una cosa completamente nuova cercando di convogliare l’idea dell’utilizzo dei materiali riciclabili con il foiling” ci racconta Sergio Caramel di Northern Light Composites. “Oggi durante il concepimento del concept delle barche foil si predilige prima di tutto la massima prestazione, quindi diminuzione del peso mantenendo le massime proprietà meccaniche, il che si è sempre tradotto in una costruzione in full carbon e resina epossidica. Noi invece vogliamo usare lino e resina termoplastica per ottenere le stesse caratteristiche” ci spiega Sergio. “Lo stimolo è arrivato anche dalla Foiling Week che ha indetto un concorso per le università che si chiama Foiling SuMoth Challenge, aperto alle università di tutto il mondo, per il quale bisogna costruire un Moth utilizzando materiali eco sostenibili. Loro sono stati dei precursori in questo campo, e questa idea è stata fonte d’ispirazione per fare qualcosa di nostro” ci racconta.
“Noi utilizzeremo fibre di lino e resina Elium, con un core di politilene ad alta densità riciclabile, una resina termoplastica e non termo indurente. La termoplastica infatti a fine vita del prodotto si può sciogliere e riutilizzare. Il lino ha una produzione a basso impatto di CO2, unito alla resina termoplastica rende il composito perfettamente riciclabile a fine vita. In più a rivestire lo scafo ci sono delle fibre di carbonio riciclate, gli scarti corti in pratica, pochi centimetri o millimetri, con cui andiamo a proteggere tutto lo scafo con una pelle esterna di 0,2 millimetri circa” precisa Caramel a proposito della costruzione dell’Eco Foiler.
UNA BARCA RICICLABILE?
Ma che ne sarà del materiale con cui è costruito l’Eco Foiler quando un domani la barca finirà la sua vita? Caramel ci spiega anche questo punto. “Abbiamo fatto delle prove di riciclo dei pezzi, noi ad oggi riusciamo a sciogliere il tutto e a riutilizzarlo per componenti non strutturali della barca, parti del pozzetto, o una barra di un timone. Nel giro di qualche anno pensiamo che da una barca vecchia se ne potrebbe costruire un’altra. L’utilizzo di questa resina Elium, prodotta da Arkema, sta cambiando molto le cose” racconta Sergio, che ci spiega anche che tipo di barca sarà l’Eco Foiler e perché non navigherà solo sui foil. “Vogliamo riuscire a fare una barca che possa essere divertente e utilizzabile senza problemi anche in modalità displacement, a differenza di altri piccoli foiler già presenti sul mercato. Questo serve ad aprire anche a velisti che abbiamo un fisico normale e non necessariamente da atleti. Anche in dislocamento la barca camminerà bene, ovviamente sarà meno divertente di quando vola, ma sarà comunque veloce e planante. L’obiettivo è quello di avere un solo foil centrale, ma di questo ne parleremo prossimamente quando il progetto sarà definitivo. Poterlo utilizzare anche in disclocamento significa poterla anche trainare facilmente, o lanciarla dalla spiaggia o dallo scivolo con un carrello”.
La barca verrà presentata alla Foiling Week di Malcesine, in programma dall’1 al 4 luglio 2021.
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