I piccoli vantaggi di Luna Rossa su New Zealand sono questi
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“In Coppa America alla fine vince chi va più forte” così ha sentenziato il patron di Luna Rossa Patrizio Bertelli in un’intervista alla tv neozelandese.
Ma se, come nel caso di questa finale della 36° Coppa America, le due barche hanno prestazioni molto simili, chi vince? Sicuramente conta l’abilità dell’equipaggio, ma non solo. Sono le piccole differenze che fanno il risultato finale. Gli esperti di Tip & Shaft, the expert media for sail racing, hanno indagato a fondo.
Ne è venuta fuori l’analisi tecnica super partes che tutti aspettavano.
Ecco cosa ha analizzato il progettista francese Dimitri Despierres, che fa parte del team degli statunitensi di American Magic, uno che la sa lunga su queste barche di Coppa America.
E, per finire, sentite come il nostro superesperto di fisica applicata alle barche di Coppa America Elio Somaschini che analizza il minor scarroccio Luna Rossa, che le fa percorrere meno strada dell’avversario.
Ecco perché chi parte in testa poi vince
Quasi tutti pensavano prima delle finali che Team New Zealand avrebbe trovato quel poco di velocità in più. Ma invece è una vera competizione con due barche che hanno velocità molto simili, con da un lato un equipaggio italiano che perde un po’ meno sulle virate rispetto ai Kiwi, mentre dall’altro lato, questi ultimi hanno un leggero vantaggio in andatura di poppa, mentre di bolina, le prestazioni sino molto simili.
Tutto ciò significa che la barca che riesce ad andare avanti alla partenza o al primo incrocio è in grado di tenere sotto controllo il suo avversario. È molto difficile sorpassare su questo percorso (anche per la presenza dei boundaries molto stretti al di fuori dei quali non si può navigare), dove il vento non è infatti molto mutevole al momento, rimanendo abbastanza stabile in forza e direzione.
Perché Luna Rossa guadagna in virata
È incredibile vedere quanto siano vicine le barche in termini di velocità, dato che hanno foil così diversi, e questo in qualsiasi condizione. Pensavamo che Team New Zealand avrebbe massacrato Luna Rossa in condizioni moderate e che Luna Rossa avrebbe avuto il vantaggio in condizioni più leggere, ma sorprendentemente non è così.
La differenza si riduce davvero alla superficie: per i neozelandesi, è inferiore di circa il 10-15%. Sulla carta, si dice che appena si inizia a volare, una barca con una superficie più piccola ha meno resistenza, quindi la differenza di velocità che pensavamo esistesse tra le due barche era in gran parte dovuta a questo.
Ma ciò che spiega i guadagni fatti dagli italiani durante i cambi di bordo sono dovuti al fatto che la parte inferiore del braccio del foil, che non è a disegno unico (a differenza della parte superiore), è simmetrica per Prada e asimmetrica per Team New Zealand. La conseguenza è che c’è un momento di stasi durante un cambio di bordo, che vede i kiwi perdere 8-10 metri ad ogni virata. Questo è quello che abbiamo visto sull’acqua in ogni caso. A parte questo, l’unica altra grande differenza è nel modo di condurre la barca.
Stringere di più in bolina, così fa Luna Rossa
In genere si vede che Peter Burling, timoniere di New Zealand, ha una barca che rispecchia il suo modo di navigare, cioè naviga un po’ più basso e veloce, mentre Luna Rossa naviga un po’ più lentamente ma più in alto. In parole povere, i neozelandesi (come ha spiegato bene il velista Giulio Desiderato in una puntata de Il Giornale della Coppa) hanno la filosofia del “far camminare la barca” ad ogni costo, mentre gli italiani “steccano” di più. Questo li aiuta in realtà, perché sulla prima virata al limite, questo permette a Prada di cambiare bordo e riprendere il controllo della regata.
Come fa Luna Rossa a non scarrocciare
Pochi lo hanno rilevato, ma lo scarroccio (lo spostamento laterale durante la navigazione) c’è anche in queste barche che volano. Ci ha pensato il velista professore di fisica Elio Somaschini, il grande esperto ospite delle puntate del “Giornale della Coppa” a spiegarlo nel video QUI.
Somaschini in modo semplice ma scientifico, ha spiegato perché una delle armi segrete di Luna Rossa è il minor scarroccio rispetto a New Zealand. E quindi perché, pur essendo talvolta meno veloce dei neozelandesi, la barca italiana percorre meno strada. Annullando quindi il deficit di prestazioni assolute. Per scoprire perché…basta sbandare un po’.
Stanotte non si è regatato, no wind, no race. Ma noi ci siamo. E che super ospiti! Ti aspettiamo alle 13 al Giornale della Coppa!
Ospiti della puntata, assieme ai nostri Bacci Del Buono e Mauro Giuffrè, saranno il velista olimpico, velaio e CEO di Neo Yachts Paolo Semeraro; la giovane velista volante Clelia Sessa, specialista della classe Moth; il mago dei numeri Federico Albano e il caporedattore del Giornale della Vela Eugenio Ruocco.
In più, a sorpresa, un ospite speciale: il maestro Gianni Mazza, direttore d’orchestra, compositore, tastierista e personaggio televisivo. E soprattutto, insospettabile e appassionato diportista.
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