In questi giorni uno dei grandi temi della Coppa America è la velocità dell’AC75 dei neozelandesi, gli avversari di Luna Rossa a partire (covid permettendo) dal 10 di marzo. Si vociferava di punte da 55-60 nodi, c’è chi ha rilanciato, scherzando parlando di 70, 80, 90 nodi.
Qualcuno ha persino chiamato in causa Tesla, la NASA, proponendo Emirates Team New Zealand come mezzo spaziale o automobilistico. Non c’è nulla di vero, ovviamente.

Quello che è vero, invece, è che il boss di Team New Zealand, Grant Dalton, si è fatto il catamarano nuovo. Molto meno veloce degli AC75, sia chiaro. Ma pur velocissimo nella sua categoria.
Il nuovo gioiello di Dalton si chiama McConaghy MC63p.
Il cat di Grant Dalton
Pensato per le lunghe navigazioni, il McConaghy MC63p ha un’autonomia di 1.500 miglia. La sua velocità di crociera è di 20 nodi mentre la velocità massima promessa è di 36 nodi. Un dato molto interessante per un catamarano a motore di queste dimensioni. Come sono arrivati a questo risultato? Con delle forme dello scafo ottimizzate al massimo e dei foil fissi, il tutto spinto da due motori Scania da 875 cavalli.
Il design esterno e l’architettura navale sono stati realizzati da KER Design. Queste linee riprendono il profilo e lo stile di tutti i multiscafi McConaghy. Questo catamarano a motore McConaghy è dotato di due differenti opzioni per il flybridge. L’opzione flybridge di poppa consente una serie di posti a sedere dietro il timone con un pad solare incassato nel tetto della cabina. L’opzione flybridge esteso, invece, crea uno spazio più grande per il relax o lo stivaggio dei water toys, con l’aggiunta di un ponte in cima alla parte superiore della cabina.
McConaghy MC63p – Interni
Ci sono tre disposizioni interne disponibili. Si può scegliere tra un layout a tre o quattro cabine oppure una configurazione che posiziona la suite principale sul ponte principale. Le cabine gemelle di prua consentono invece di alloggiare a bordo l’equipaggio. Il salone è un grande open space con pannelli di vetro che lo fiancheggiano. Le porte di vetro a tutta altezza bi-fold collegano questo spazio al ponte di poppa.
Lo stile degli interni per la gamma di multiscafi McConaghy proviene da Design Unlimited, uno studio con esperienza nei grandi yacht personalizzati. Una caratteristica interessante del McConaghy MC63p è che il cantiere permette anche all’armatore di poter scegliere il proprio interior designer preferito, per creare un interno unico per la loro barca. Il design degli interni per questo primo modello MC63p è di Kit Carlier.
L’MC63p trasporta il suo tender su una piattaforma di poppa, alato e varato da un sistema di sollevamento idraulico. Un tender o i water toys possono anche essere stivati sul ponte di prua.
McConaghy MC63p: scheda tecnica
- LOA 19 m
- B.max: 8.56 m
- Draft: 1.4 m
- Standard Power: 2 x Scania 875hp
- Fuel Tanks: 8.000 L
- Fresh Water: 1.500 L
- Headroom saloon: 2.00 m – 2.30 m
- Headroom hulls 2.00 m – 2.30 m
- Designer: Ker yacht design
- Builder: McConaghy boats
- Certificate CE-Category: A-Ocean
- STRUCTURE: Bureau Veritas
- Importatore italiano: Multiyachts
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1 commento su “Grant Dalton si fa il catamarano a motore che però fa “solo” 36 nodi”
Propongo di cambiare il nome della testata.
Da “Giornale della Vela” a “Giornale della Vela ma anche del Motore”
Così prima dell’estate potete anche pubblicare uno speciale dedicato alle moto d’acqua, soprattutto quelle che con l’albero abbattibile e la deriva mobile
E a settembre potrete affiancare al post “Le più belle veliste” anche “Le più belle motoscafiste”, che il clickbaiting porta sempre qualcosa
Mai più discussioni e antagonismi tra motoscafisti e velisti: Vela e Motore uniti sotto la stessa bandiera, quella dei comunicati stampa
🙂