VIDEO Burrasca di 70 nodi travolge charteristi impreparati. Panico!

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

burrascaChe video da brividi! Al largo di Santorini, la burrasca con raffiche fino a 70 nodi coglie  l’equipaggio di questa barca charter completamente impreparato. Per pura fortuna nessuno finisce fuoribordo!

Oltre al mare preso al traverso, al fiocco che se ne va in brandelli  e la barca  sdraiata in difficoltà, questo video è comumque educativo perché documenta la risposta umano in caso di panico. Quasi tutto l’equipaggio, resta infatti immobile ed esposto al pericolo, in attesa di un coordinamento da parte dello skipper, che non arriverà. 

IL VIDEO DELLA BURRASCA


SEGUI LIVE LE REGATE DI LUNA ROSSA!

QUI TROVI TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULLA COPPA AMERICA E SU LUNA ROSSA

AIUTACI A TENERTI SEMPRE AGGIORNATO

I giornalisti del Giornale della Vela, si impegnano ogni giorno a garantire informazione di qualità, aggiornata e corretta sul mondo della nautica in modo gratuito attraverso i siti web. Se apprezzi il nostro lavoro, sostienici abbonandoti alla rivista. L’abbonamento annuale costa solo 49 euro e ti facciamo anche due regali!

SCOPRI IL CANALE YOUTUBE DEL GIORNALE DELLA VELA

Ogni giorno interviste, prove di barche, webinar. Tutta la vela, minuto per minuto. Ma in video! CLICCA QUI per iscriverti, è gratis!

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Per rimanere aggiornato su tutte le news dal mondo della vela, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter del Giornale della Vela! E’ semplicissimo, basta inserire la tua mail qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscrivimi”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di vela! E’ un servizio gratuito e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno!


Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

8 commenti su “VIDEO Burrasca di 70 nodi travolge charteristi impreparati. Panico!”

  1. Buongiorno a tutti … qualcuno sa spiegarmi in uno schema semplice che cosa avrebbe dovuto fare lo skipper in questa condizione … premessa: non mi sono mai trovato in queste condizioni … massimo una volta in Croazia una sventagliata di 35 nodi con onde di 4m (la coda della perturbazione che ha causato allagamenti nel nord italia a fine agosto/inizio settembre 2020), equipaggio formato da me (skipper, non espertissimo) e 3 ragazze, mai salite su una barca a vela prima … abbiamo ridotto fiocco e randa, e siamo tornati in porto, e siamo ripartiti il giorno dopo con zero danni.

  2. Non sono un velista super esperto. Mi sono trovato una volta con la Bora a 40kt con raffiche a 45kt in 2 su una barca di 8 m; prima che
    il vento arrivasse ai 40kt, visto che era in aumento, abbiamo proseguito a motore verso un ridosso, ci siamo ancorati in una baia calma
    e siamo ripartiti dopo alcune ore con il vento in notevole calo senza nessun danno tranne un po’ di confusione sottocoperta.
    Quello che a mio parere avrebbero potuto fare, cioè quello che avrei fatto io, è chiudere il fiocco prima, assicurare meglio il gommone,
    deviare leggermente dalla rotta per non prendere il mare al traverso, indossare prima i salvagenti, lasciare in pozzetto solo le persone
    indispensabili per la manovra e questi con cintura di sicurezza legata alla life line. Se qualcuno finiva in mare, in quelle condizioni,
    non sarebbero di sicuro riusciti a recuperarlo.
    Ma soprattutto avrebbero dovuto, prima di partire, controllare il meteo: probabilmente la possibilità di una burrasca del genere era stata segnalata.

  3. Appaiono quattro errori significativi in ordine di importanza:
    1) Fiocco non rollato
    2) Motore spento
    3) Rotta errata al traverso, o prendi la cappa o ti metti di poppa e scivoli via. Meglio quest’ultima con cui avrai un apparente ridotto rispetto al reale ma occhio a straorze e strapoggie
    4) troppa gente in pozzetto senza utilità e senza lifeline

  4. Dovrei ripetere in maniera esagerata e scurrile, quello che i lettori Pier Luigi ed Emanuele hanno con garbo, correttamente esposto. Mi limiterò dunque ad apostrofare questi stolti come meri marinai di acqua dolce….. Questi sprovveduti pensano che andare in mare è paragonabile ad una scarrozzata in coupè per prendere un aperitivo e sono pure pericolosi oltre che inetti perchè oltre che fare male a sè, fanno male anche ad altri. Purtroppo la madre dei cretini è sempre incinta e stavolta ha eseguito un bel parto plurigemellare. La cosa più grave è che oltre tuti i casini che hanno fatto, segno che non hanno la minima idea di cosa significa navigare, è che hanno soprattutto rischiato la vita perchè dopo lo strappo del fiocco, con lo scafo quasi del tutto sbragato, c’è mancato poco che la barca scuffiasse come una deriva ed a quel punto avremmo letto una notizia ben diversa, quella della guardia costiera che cercava i loro corpi nei flutti.

  5. Mi permetto di spiegartelo io, con uno schema semplice, cosa avrebbe dovuto fare lo skipper, se vogliamo pure onorarlo con questo appellativo. Anzichè gestire un charter con una inesperienza tale da diventare un pericolo per se e per gli altri, avrebbe dovuto affittare una imbarcazione con tipologia di noleggio “alla cabina” in modo che avrebbe avuto soprattutto uno skipper vero, il quale si sarebbe guardato bene quel giorno da uscire dal porto con delle previsioni che sicuramente erano ben note da sei ore prima. Con 70 nodi di vento, una vela di 40 piedi (dunque dislocante) a secco di vele e al traverso, garantisco che può superare abbondantemente la sua velocità critica, e quando il cavo dell’onda dato dalla velocità della imbarcazione forma un arco esatto tra prua e poppa, la barca ingavona e a 70 nodi sò czz…….

  6. A parte gli errori che avete giustamente elencato, aggiungerei pero’ che messa poppa al vento facendo portare quel pezzetto di genoa rollato, senza farlo aprire e quindi distruggere,magari aiutandosi un po con il motore, avrebbe messo l’imbarcazione in condizione di aspettare il passaggio del groppo senza troppi problemi. Inotre, ammesso e non concesso che la barca avesse straorzato e si fosse anche sdraiata completamente sull’acqua, una buona barca con tutti i boccaporti chiusi non avrebbe avuto grossi problemi, esperienza vissuta. Spesso non sono le barche ad avere problemi ma siamo noi ad averli e a crearli…

  7. Pur avendo deciso di fare una traversata con un brutto cielo e sicuramente all’interno di una bassa pressione non so se per sfida o per imperizia, non si capisce perchè con tanta acqua intorno lo skipper non abbia poggiato ma abbia continuato a mantenere la barca al traverso…
    Poi prima di una traversata anche se non impegnativa il tender andrebbe saldamente rizzato così come ben riposti suppellettili ed oggetti in dinette.
    Ma quest’errore lo abbiamo commesso tutti…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

50 anni fa: Fogar nella storia!

Nel 1974 Ambrogio Fogar entra nella storia per il suo incredibile giro del mondo in solitario. Su un 12 metri percorre 37.000 miglia da est e ovest contro venti e correnti dominanti, sfidando tempeste, balene, freddo polare. Ripercorriamo i suoi

Torna in alto