Coppa America, il lato nascosto di Team New Zealand: ecco perché i kiwi fanno paura
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Fantasia, talento velico, immaginazione ed eclettismo: potremmo descrivere così Emirates Team New Zealand, l’avversario che Luna Rossa dal 6 marzo prossimo si troverà davanti per cercare di andare alla conquista della Coppa America. In Nuova Zelanda la vela è lo sport nazionale (assieme al rugby), questo spiega perché i kiwi siano stati i grandi protagonisti della storia recente della Coppa.
La vinsero strappandola agli yankee nel 1995 e la difesero con successo contro Luna Rossa nel 2000 (rifilandoci un secco 5-0). Persa la sfida del 2003 con Alinghi, ci riprovarono senza successo nel 2007, quasi ce la fecero nel 2013 (il “comeback” degli americani che ribaltarono il risultato da 1-8 a 9-8) e finalmente la riconquistarono nel 2017, battendo BMW Oracle Racing (USA). Cosa sappiamo dei nostri avversari? Che il loro AC75 è velocissimo. E che hanno sviluppato un set di foil unico, che nessuno degli altri team ha mai mostrato: delle appendici a T, con la parte orizzontale molto arretrata e un piccolo bulbo della parte anteriore. Una soluzione rischiosa, perché espone la barca a una probabile instabilità (non a caso i kiwi sono quelli che hanno scuffiato di più) ma certamente estremamente veloce ed efficace in alcune condizioni, in particolare con vento sopra i 15 nodi di intensità.
Team New Zealand fa paura, perché sono loro con il loro direttore del design Dan Bernasconi ad avere tirato fuori dal cilindro gli AC 75, pur con il benestare di Luna Rossa. Il timoniere Peter Burling è il prototipo di velista perfetto da AC75: giovane, abituato alle più competitive classi veloci e con un’intelligenza velica fuori dal comune. Di fatto la nuova barca Dan Bernasconi l’ha immaginata a immagine e somiglianza del giovane timoniere neozelandese, già spina nel fianco di James Spithill alla Coppa America di Bermuda
Ma i kiwi sono pur sempre uomini, e in molti sperano che dal 6 marzo qualcosa si possa incrinare in questa macchina apparentemente perfetta.
GLI UOMINI CHIAVE
Il grande capo di Team New Zealand è Grant Dalton e gareggia con le insegne del Royal New Zealand Yacht Squadron. Il team principal è invece Matteo de Nora, nato negli Usa da padre italiano e madre svizzera. Con lui alla guida i kiwi hanno vinto la Coppa America del 2017 e tre Louis Vuitton Cup (2007, 2013, 2017). Il timoniere è Peter Burling il più giovane da aver vinto al America’s Cup. Nel suo palmares la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra 2012 e l’oro ai successivi Giochi di Rio de Janeiro 2016 come timoniere nella classe 49er, insieme a Blair Tuke flight controller di team New Zealand. Lo skipper e trimmer randa è invece Glenn Ashby molto abile nei catamarani ha vinto un argento olimpico alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Tra i grinder spicca l’ex ciclista Simon Paul van Velthooven bronzo nel keirin su pista alle Olimpiadi di Londra.
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1 commento su “Coppa America, il lato nascosto di Team New Zealand: ecco perché i kiwi fanno paura”
Ottimo articolo, che spiega per chi ha una conoscenza limitata dell’America’s cup, il grande valore raggiunto dai kiwi negli ultimi 30 anni di questa manifestazione e della vela in generale.
Per completezza, va ricordato che, il team svizzero di Alinghi che vinse nel 2003 e 2007, non erano altri che l’equipaggio neozelandese detentore della Coppa, traslocato sulla sponda svizzera.