Giancarlo Pedote, è storia: mai l’Italia così in alto al Vendée Globe
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Grazie Giancarlo Pedote. Questa è la prima cosa che ci sentiamo di dire adesso che ha tagliato il traguardo, hai coronato il suo sogno, e ha portato la vela italiana dove mai era arrivata, a centrare un ormai probabile ottavo posto, un risultato che mai nessun italiano prima aveva raggiunto. E siccome il Vendée Globe è considerata come la sfida più dura che ci sia nella vela oceanica, possiamo considerare certamente quella di Pedote con Prysmian Group come una delle imprese più importanti che siano state mai fatte nella vela italiana.
Chiudere un Vendée Globe in 81 giorni non è qualcosa di scontato. Sulla carta c’erano grosse possibilità, considerato anche quello che è successo a molti favoriti per la vittoria, che questo risultato fosse molto difficile da raggiungere. Arrivare al traguardo di Les Sables non era scontato. E i rischi quindi, per un piccolo team come quello di Giancarlo, che non ha le stesse risorse dei big in regata, vanno soppesati con attenzione. Pedote lo ha fatto, conducendo una regata in modo quanto mai lucido e razionale. Avanzando passo dopo passo, con uno sguardo alla classifica e due orecchie tese ad ascoltare sempre la sua barca. Ogni qual volta che le condizioni sono state clementi Pedote ha accellerato per rimanere dentro il gruppo di testa, ha ricucito alcuni distacchi importanti che si erano creati, e alla fine è stato addirittura protagonista di questo arrivo in volata con 8 barche in meno di 24 ore. Una regata concreta, senza tante chiacchiere, come sempre è stato nello stile di Giancarlo Pedote.
LE PRIME PAROLE DI PEDOTE RACCOLTE DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE FRANCESCA GOI A LES SABLES
E allora grazie Giancarlo. Grazie per essere stato un eroe umano, grazie perché molti si sono potuti immedesimare in te, nelle tue paure e nella tua determinazione nel portare il tuo progetto fino al traguardo. Ci auguriamo, e ti auguriamo, una cosa: che questo Vendée Globe sia solo il primo.
Mauro Giuffrè
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6 commenti su “Giancarlo Pedote, è storia: mai l’Italia così in alto al Vendée Globe”
Poteva benissimo arrivare sesto in tempo reale ma a parte tutte le considerazioni di natura tecnica ed economica l’Italiano che ha tagliato il traguardo ha ampiamente dimostrato di essere prima che un grande Velista un grande Uomo. Ci saranno certamente altre occasioni per dimostrare che in Italia possiamo vantare tra gli altri un grande Velista che è anche un grande Uomo. Vivissimi complimenti.
Io penso proprio che nelle ultime miglia abbia lasciato andare seguin per il sesto posto
Sono d’accordo con Argento Domenico, Gian Carlo Pedote è un ottimo marinaio, non lo conosco personalmente, ma da come si è comportato è stato fantastico. Ma ultimamente la parola ” eroe” va usata troppo spesso. Per me un eroe è una persona che non fa le cose per divertimento. Comunque complimenti a Gian Carlo, spero che il prossimo Vendèe Globe lo vinca, in barba ai Francesi ed agli Inglesi.
Che dire, Giancarlo è stato per 80 giorni semplicemente vestito con un drappo tricolore…… Quel pezzo di stoffa spesso bistrattato dal mondo e non per colpa nostra ma per una politica ottusa, per lucrosi interessi privati e per malaffare. Ha dimostrato alla faccia dei francesi e degli inglesi, che un Italiano può riuscire a piantare il suo drappo in alto sull’Everest in sella a una seicento in mezzo a tante fiammanti Ferrari. Lui ha vinto un Vendee Globe con costanza, caparbietà e pazienza…… sì perchè lui il Vendee l’ha vinto…. piazzarsi dopo 80 giorni settimo su 33 barche in una regata estrema intorno al mondo…..beh, non è da tutti, e lui c’è riuscito. (segue)
Dedico dunque virtualmente a Giancarlo, in suo onore, un anno di colpi di cannone del Gianicolo, che si sentano forte, tutti i giorni a mezzogiorno, per 365 giorni. Auguro altresì a Giancarlo che tra cinque anni possa solcare quei mari almeno su una “Stelvio” alla conquista di quell’ Everest, al fine di arrivare a piantare stavolta per primo il nostro tricolore su quella ambita vetta. Grazie Gianco da un coriaceo velista….. in botte di rovere.
che bella “vittoria” dato che già arrivare lo è.
fatemi capire perché una seicento? la barca di pedote era meno bella/avanti delle altre?