CAT vs MONO Le 10 domande che accendono il confronto tra catamarani e monoscafi

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catamarani
Il confronto tra catamarani e monoscafi appassiona gli amanti della vela da sempre. Molto è stato scritto, le differenze in navigazione e di vita a bordo sono innumerevoli quanto lo sono i gusti dei velisti e le esigenze degli armatori. Senza cadere dunque nella tentazione di pronunciarci in sentenze, abbiamo raccolto dieci domande ricorrenti nel dibattito tra catamaranisti e monoscafisti, e cercato le risposte guardando alla realtà del diporto da crociera. Il mercato dei multiscafi è in continua espansione, se ne vedono sempre di più sia nelle destinazioni da sogno proposte dai charter che in molti porti attrezzati del Mediterraneo. Leggendo questo articolo, capirete perché e sfateremo qualche mito.

CATAMARANI VS MONOSCAFI

1. E’ vero che il catamarano può scuffiare perché non ha il bulbo?

Si, ma i catamarani sono sicuri quanto i monoscafi. è capitato, in condizioni di mare e vento estreme, che alcuni cat di vecchia generazione abbiano scuffiato, ma parliamo di condizioni in cui, qualsiasi barca, anche un monoscafo, si troverebbe in distress. è anche vero che, alcuni monoscafi, pur non essendo in distress, hanno perso il bulbo. La sicurezza è un tema sentito nel confronto tra mono e multiscafisti, ma non può esser banalizzato alla probabilità di scuffia. Tutte le condizioni di sicurezza della navigazione vengono valutate dai progettisti e certificate dagli organi competenti per cui il diportista non deve preoccuparsi. Se proprio vogliamo vedere casi estremi, è vero, in caso di scuffia il catamarano non tornerà dritto, ma è anche vero che sarà una sorta di enorme zattera galleggiante, praticamente inaffondabile, per via della ridondanza scafi.

2. E’ vero che il catamarano non sbanda mai?

Diciamo di si. La maggior differenza in navigazione di un catamarano rispetto al monoscafo è il ridotto di sbandamento anche nelle andature di bolina. Un moderno catamarano da crociera, non si inclina più di 10 gradi, e quando si raggiungono questi angoli, è il momento di terzarolare la randa e rollare il fiocco.
E’ una delle ragioni principali per cui il catamarano è apprezzato per la crociera e la vacanza da chi non è abituato a muoversi a bordo e avrebbe difficoltà ad accettare lunghe navigazioni con la necessità di aggrapparsi ai tientibene o ai puntapiedi. Lo skipper abituato ai monoscafi deve spesso abituarsi a questa mancanza di sbandamento, primo feedback della potenza del vento sulla randa. Diverso discorso è per i trimarani, che si inclinano eccome. Ad esempio, il massimo angolo di sbandamento di un Neel è di ben 27 gradi, questo permette performance maggiori e maggior tolleranza alle raffiche con ampio margine inclinazione, prima di dover ridurre la velatura.

3. E’ vero che il cat va più veloce al lasco, e in poppa?

Si. I catamarani al lasco sono molto più veloci, e raggiungono velocita considerevoli anche senza l’ausilio di gennaker. La resistenza all’avanzamento, per via della forma affusolata degli scafi è inferiore, e non avendo il bulbo e tonnellate di piombo di zavorra, il rapporto superfice velica e peso è piu vantaggioso.
Tuttavia bisogna fare delle distinzioni, i catamarani principalmente orientati al comfort o alla crociera non raggiungono velocità tanto superiori a quelle di un buon monoscafo, per via del peso statico delle sovrastruttore e la velatura lievemente ridotta, mentre progetti di catamarani più orientati alla performance, si vedano ad esempio l’italiano Ice Cat 61, i francesi Outremer 45 o Excess 15, o i catamarani del cantiere Privilège come il Signature 580, raggiungono velocità quasi doppie rispetto a monoscafi di buone prestazioni.

4. E’ vero che il cat fa fatica di bolina?

No, non più. I primordiali progetti di catamarano erano effettivamente assai poco performanti di bolina, e loro malgrado, venivano confrontati con i monoscafi che avevano maturato da decenni prestazioni eccellenti nel risalire il vento.
Le cose sono cambiate. I catamarani risalgono oggi il vento con angoli leggermente maggiori rispetto al passato e soprattutto con velocità assai superiori: questo, a livello di VMG, li rende uguali se non migliori dei monoscafi. La tecnologia di progettazione e i nuovi materiali hanno permesso di disegnare carene che minimizzano non solo lo scarroccio, vera problematica in mancanza di una pinna, ma anche gli effetti di turbolenza reciproca dei due scafi.
Vista la velocità, il vento apparente è superiore per cui le vele diventano più efficenti in caso di venti scarsi.
Le ampie sovrastrutture dei catamarani espongono molta superficie al vento, ma le forme di finestre ponti vengono tutte progettate con criteri areodinamici, e non generano più forti turbolenze sulle vele come un tempo.

5. E’ vero che ci vogliono meno cavalli per il motore del catamarano?

No. A parità di dislocamento, ipotizzando uguali le prestazioni idrodinamiche, la spinta necessaria per accelerare la stessa massa, che sia un catamarano o un monoscafo, è uguale. Lo si verifica facilmente: ad esempio il Lagoon 450 disloca 15t, dispone di 90 cavalli distribuiti su due motori da 45cv. Un SunOdyssey 519 di 14t, monta un motore da 80cv.
Avere due motori termici è un vantaggio per la ridondanza in caso di guasti, ma un handicap energetico: il singolo motore diesel del monoscafo è più efficente di due piccoli a parità di cavalli totali. Per superare anche questo limite, ItaCatamarans ha proposto il suo nuovo 14.99 con propulsione elettrica grazie alla collaborazione con OceanVolt. Essendo i motori elettrici molto più efficenti, la perdita termica di energia di un secondo motore diventa irrisoria.

6. E’ vero che il catamarano offre un comfort maggiore?

Si. Il maggior comfort è una delle ragioni chiave del successo dei moderni catamarani nel mondo del charter da crociera.
Il generoso spazio a bordo mette a proprio agio anche i turisti neofiti della vela, che sempre più si affidano a charter che hanno catamarani nella loro flotta.
E’ proprio la disposizione dei volumi a rendere, anche a parità di metrature, lo spazio abitabile più fruibile rispetto a monoscafi. Gli spazi giorno sono piani e in una posizione più elevata sul mare, offrendo più luce, ventilazione, visibilità, mai un senso di claustrofobia. I soffitti sono alti e non bisogna accucciarsi.
Le cabine divise in due scafi offrono maggior privacy e separazione rispetto alla zona giorno, ci si muove a bordo quasi come si fosse a terra. Finestre, divani, tavolini, sedie, cucina e bagno, elettrodomestici sono simili a quelli di un bell’appartamento sul mare.
Catamarani di cantieri come Fountaine Pajot e Nautitech, Bali o Sunreef, presenti nel nostro listino, sono ideati puntando molto sul comfort a bordo.

7. E’ vero che l’ormeggio di un cat costa di più?

Si purtroppo, perché a parità di lunghezza un catamarano occupa il doppio o il triplo dello spazio in banchina.
Non solo l’ormeggio, ma anche molti servizi in marina o in cantiere possono venire a costare il doppio per via dello spazio occupato dai multiscafi, o possono non esser disponibili gru di alaggio abbastanza grandi per il sollevamento.
Questa è la vera ragione della scarsa diffusione oggi dei catamarani nei porti del mediterraneo, tendenzialmente più piccoli, con poche marine attrezzate ad accogliere grandi catamarani. Anche se si iniziano a vedere porti che, in Italia, offrono tariffe vantaggiose agli armatori dei catamarani, che arrivano a pagare come se avessero un posto barca da monoscafo.

8. E’ vero che il pescaggio è massimo di un metro e mezzo?

Si. La maggior parte dei catamarani sui 40 piedi, non immerge più di un metro e mezzo. Alcuni catamarani sono dotati di due pinne basculanti, che possono avere un pescaggio notevole a pinne abbassate, si prenda ad esempio il Catana 53, che arriva a 3.60 m, addirittura superiore dell’immersione di un Allure 51.9 o dell’Ovni 495, noti monoscafi a deriva retrattile.
I cat sono le imbarcazioni preferite per la crociera su barriere coralline, per via della loro bassa immersione e della possibilità di spiaggiare.
Non solo Belize, Bahamas, Polinesia, o la grande barriera corallina si esplorano più facilmente: in acque basse, diventano più semplici tanti di quei lavori all’opera viva che richiederebbero un sub su un monoscafo.

9. E’ vero che è più difficile manovrare a vela il catamarano rispetto monoscafo?

No. Molti skipper alle prime armi trovano il catamarano più facile e tranquillo da pilotare per diverse ragioni. La plancia di comando si trova sui catamarani in posizioni di visibilità privilegiata, si ha tutto sotto controllo e si sta sempre all’asciutto.
Il ridotto sbandamento non richiede capacità atletiche per nessun membro dell’equipaggio, e questo rende più facili anche le manovre. Una volta messo con la prua al vento, il catamarano non abbatte la prua come un monoscafo, non tende alla poggia, in genere indietreggia con le prue al vento.
Questa proprietà rende anche la presa di gavitello a vela una manovra relativamente semplice: si può mirare alla boa e superarla lasciandola filare sotto al trampolino, con buon margine per fermarsi, e poi lasciarsi scarrocciare in retromarcia per il recupero.
In virata, si può perdere velocità più facilmente e fallire il cambio mura, ma questo non è visto come un problema per chi inizia, anzi, la virata lenta è considerata più facile, e in caso di stallo, si risolve con il fiocco a collo, o un colpo di motore sullo scafo sopravento.
Dove occorre avere più esperienza è nella gestione del catamarano con mare formato, ma questo è vero anche sui monoscafi. Il timone fornisce un feedback minimo all’onda e tutta la barca ha una risposta differente, ma è solo questione di abitudine.

10. In porto è più difficile manovrare a motore?

Si e No. Le dimensioni maggiori, specie in alcune marine dagli spazi ristretti, possono essere un problema in condizioni di traffico: lo scarroccio in caso di vento, sia su catamarani privi di pinne, o ancor più con pinne sollevabili alzate, è assai maggiore rispetto al monoscafo. Ma in spazi ristretti, grazie ai due motori, il catamarano manovra con una facilità da fare invidia anche ai monoscafi dotati di bow-thruster. Sul monoscafo occorre padroneggiare motore, timone, effetto evolutivo dell’elica e effetto dell’elica di prua.
Su un catamarano, ci si può dimenticare anche del timone e manovrare semplicemente con una mano sulle leve dei due motori, giocando solo con marcia avanti e indietro.
Controvento, a motore, il cat patisce di più le onde ed esporrà più superfice al vento, farà dunque più fatica. Il catamarano puo manovrare in porto egregiamente sfruttando i suoi due motori, e per via della mancanza della zavorra, la sensazione di chi è al timone è che, a parità di lunghezza di barca, il catamarano sia assai più responsivo a motore, e non abbia momento… ma siamo tratti in inganno dalle dimensioni, quello che conta per il motore è il dislocamento.

Luigi Gallerani

 


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