Vendée Globe: la flotta verso Point Nemo, Bestaven prova la fuga

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Point Nemo è il punto geografico sulla nostro pianeta più lontano da qualsiasi terra emersa. Verso di lui si sta dirigendo la flotta del Vendée Globe che in questo momento naviga a sudest della Nuova Zealand, nei 55 gradi sud. Siamo giunti quindi a uno degli snodi decisivi di questo giro del mondo, l’Oceano Pacifico: chi riuscirà ad attraversarlo si guadagnerà la possibilità dell’approccio a Capo Horn per tornare in Atlantico e iniziare a sentire, anche se molto da lontano, l’odore di casa.

I pensieri degli skipper però sono concentrati nel presente, e il presente ci dice che il leader del Vendée Globe, solido, è Yannick Bestaven su Maitre Coq, foiler di prima generazione molto simile alla barca di Giancarlo Pedote. Bestaven è autore fino ad ora di una grande regata, è stato infatti lo skipper che più ha osato nell’Oceano Indiano, attaccando i due nuovi foiler di testa, Apivia e Linkedout, e approfittando delle loro fragilità. Bestaven si sta dimostrando uno skipper coriaceo, un combattente, e da possibile outsider negli ultimi giorni è diventato un indiscusso protagonista della regata. Sulla sua scia i più giovani Charlie Dalin e Thomas Ruyant, staccati rispettivamente di 136 e 166 miglia, sembrano arrancare, ma questo Vendée ha dimostrato troppe volte di essere insofferente ai verdetti anticipati, la regata resta quindi apertissima e quanto mai incerta.

Giancarlo Pedote su Prysmian Group è in nona posizione, dopo avere superato Louis Burton momentaneamente fermo per una riparazione volante, e la sua quotidianità sembra essere scandita, oltre che nella gestione ordinaria e straordinaria della barca, dal duello contro la tostissima franco tedesca Isabelle Joschke. I due si sono scambiati posizione un paio di volte in questi giorni, ma alla fine la skipper di MACSF è tornata avanti dopo una migliore opzione sud.

Nelle prossime ore dovrebbero permanere condizioni di vento medio leggero, l’avvicinamento a Point Nemo sarà quindi a colpi di strambate e riposizionamenti nel vento. Il meteo da quindi una momentanea tregua, almeno parziale, agli skipper. Buona notizie per il leader che potrà dosare le energie dopo averne sprecate senza dubbio molte nell’attacco sferrato alla testa della regata durante tutto l’Oceano Indiano.

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