Vendée Globe: all’improvviso un Eroe sconosciuto che beffa tutti
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O meglio, un eroe ribelle capace di risollevare grazie alla fantasia, l’abilità e la determinazione i nostri animi e i nostri umori provati da un periodo buio come pochi nella storia umana recente.
Ma chi è costui, di chi parliamo? Un uomo capace di farci sognare ancora, invidiato dagli altri uomini e amato dalle donne (dalle veliste sicuro), come tutti gli eroi non sappiamo il suo vero nome, celato dietro a un nickname, una moderna maschera con mantello che protegge di fatto una persona come noi tutti, nella sua quotidianità, una persona forse leggermente sovrappeso e dall’aspetto grigio, forgiato e sferzato ma non sconfitto da quello che la vita gli ha riservato.
Ma cosa ha fatto chiederete voi, bene abbiamo poche certezze in questa storia che già profuma di leggenda, per cominciare, un nome di battaglia, gagliardo e solenne, Kasihan, sedetevi comodi o bevete un caffè davanti al vostro smartphone, e leggete in questo breve articolo le sue incredibili gesta.
Molti di voi sapranno che da più di un mese si sta disputando la Vendee Globe, la regata intorno al mondo per solitari più estrema e anelata, il Santo Graal dei velisti. Abbiamo assistito, grazie all’ottima copertura video a momenti toccanti, a gioie e tristezze, come le rotture e i ritiri tra i quali è caduto anche il mitico Alex Thomson che per la terza volta consecutiva non è riuscito a diventare il primo non francese a vincere la regata, a salvataggi in mare, come accaduto a Kevin Escoffier, recuperato dall’altrettante mitico Jean Le Cam, il tutto condito anche dal nostro Pedote che tra una buriana e una cippa ci ha condotto poeticamente intorno al mondo.
Ma, almeno questa volta non siamo qui a parlare di loro, siamo qui per raccontarvi della seguitissima e-regata della Vendee Globe, sviluppata da Virtual Regatta Offshore, dove prendono parte all’incirca un milione di e-velisti. Nel mio piccolo anche io partecipo, anche se dopo uno sfortunato naufragio in una non meglio precisata isola dell’Oceano Indiano, ho perso parte della “garra” riguardo al risultato finale. Mi sono quindi goduto e concentrato sulla regata di altri e ho incontrato casualmente la storia della quale sto scrivendo, la storia di Kasihan appunto.
Eccoci quindi giunti al perché scrivo di lui, di questo novello Robin Hood, dovete sapere che Virtual Regatta, mette in pali un prezioso orologio, appositamente creato, dal nome Ulysse Nardin Driver x Nemo dal valore di 8.900 euro, non per colui che vincerà, ma bensì per colui che per primo giungerà al famigerato “Point Nemo” il punto del globo più lontano da tutte le terre emerse, posizionato all’incirca nel mezzo dell’Oceano Pacifico.
Ecco, mentre la flotta ha da poco superato la Nuova Zelanda, il premio è già stato assegnato (anche se seguiranno dispute degne della Coppa America), come? Il nostro eroe, Kasihan, forse leggendo anche le storie del Giornale della Vela, ha ripercorso, riuscendoci, l’idea geniale e sfortunata, di Donald Crowhurst che nella mitica Golden Globe Race del 1969, pensava di vincere la regata aspettando la flotta al largo del Brasile, falsificando il diario di bordo e presentandosi nelle prime posizioni una volta che la flotta fosse tornata in Atlantico dopo il periplo della terra.
Ebbene Kasihan è andato oltre, ha percorso la rotta al contrario, ha superato Capo Horn lasciandolo a destra, è giunto per primo al punto Nemo, ha vinto la sfida e quindi l’ambito premio e inoltre, per beffare il sistema ha anche sfruttato la possibilità di rientrare in regata, come da regolamento dalla e-nave d’appoggio, per poi concludere, secondo le e-istruzioni la e-Vendee Globe.
La nostra storia di conclude così, il tempo ci dirà se fu vera gloria, ma in questi momenti , in quest’anno sciagurato, chiunque riesca a strappare un sorriso, è da considerare benemerito, un eroe, anzi un e-roe.
Tommaso Oriani
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