
Altri due foil danneggiati, questa volta la sfortuna della collisione (accertata) con degli UFO è toccata a Samantha Davies e Sebastien Simon, fra l’altro entrambi hanno urtato gli oggetti non identificati più o meno nella stessa zona. I due skipper, rispettivamente con Initiatives Coeur e Arkea Paprec, si sono diretti a nord, lontani dalla zona più ventosa della depressione per valutare i danni. Non è chiaro se riusciranno a proseguire o meno.

Ma la cronaca deve tornare forzatamente alla regata, perché nei 4o Ruggenti sta succedendo qualcosa di molto significativo ai fini della classifica. Il leader Charlie Dalin su Apivia ha paura, e non fa fatica ad ammetterlo: “Devo frenare la mia barca…Mi ritrovo a cercare il pedale del freno. Lo stato del mare nell’Oceano Indiano, è davvero quello che limita la mia velocità. A volte la barca accelera nel surf e andiamo a 28-30 nodi di velocità e non si sa come va a finire. È un modo davvero strano di pensare e non ho mai dovuto farlo prima nella mia carriera di regatante”

Chi invece sembra averne meno e andare all’attacco da giorni è Louis Burton su Bureau Vallée, secondo e a 175 miglia dal leader dopo averne recuperate oltr 300. Il francese è in pieno furore agonistico da 40 Ruggenti e lo immaginiamo quasi con Highway to Hell degli AC/DC sparata ad alto volume nell’abitacolo del suo Imoca.

Ormai da giorni è la barca più a sud della flotta, se gli altri ogni tanto scalano verso nord per evitare il vento più forte lui prosegue quasi imperterrito verso est, sempre con il migliore VMG. Una prova di forza e di coraggio non indifferente per il ragazzo che ha soli 35 anni, già due Vendée alle spalle di cui uno non terminato e l’ultimo finito in settima posizione. Burton fra l’altro non naviga su una barca qualsiasi, ma sull’ex Banque Populaire VIII che fu di Armel Le Cleac’h, la barca che vinse il giro edizione 2016-2017. Burton non sta facendo un attacco alla cieca, se la sua rotta è molto “aggressiva”, si nota come le velocità calino quando Bureau Vallée attraversa zone con vento e mare importanti, segno che lo skipper sta dosando le forze della barca pur in un contesto decisamente offensivo da un punto di vista tattico.

Giancarlo Pedote e Prysmian Group hanno poggiato un po’ verso nord, nell’ottica invece di evitare decisamente la parte più brutta della depressione e posizionarsi ai margini del fronte. Giancarlo prosegue in maniera coerente la sua regata, fatta di una strategia chiara: andare molto veloce quando c’è poco mare, frenare decisamente quando l’onda sale per non correre rischi di problemi al suo Imoca. Una strategia che lo posiziona al decimo posto, a 538 miglia da Charlie Dalin.
Chi avrà ragione nel Southern Ocean? La “sfacciataggine” di Louis Burton o le leggittime paure di Charlie Dalin e Giancarlo Pedote? La risposta si trova nei 40 Ruggenti e la scopriremo presto.
Mauro Giuffrè
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