Il mondo di Giancarlo: Pedote cucina e va all’attacco del grande Sud
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Sembra di buono umore Giancarlo Pedote. Naviga, cucina, scrive, vive il sogno che ha inseguito per tanti anni e che sta coronando in questi giorni: essere su un’Imoca 60 e prendere parte al Vendée Globe, il giro del mondo senza scalo e senza assistenza. Dopo 18 giorni di regata per Prysmian Group e il suo skipper è tempo dei primi bilanci e di capire come prepararsi per affrontare il grande sud, ormai alle porte.
La regata di Pedote fino ad ora è stata “pulita”. Basta osservare la sua rotta per capire che non ci sono stati grandi passaggi a vuoto e che lo skipper italiano è stato sempre abbastanza in fase con le rotazioni del vento e con il passaggio dei sistemi meteo, anche se magari non chirurgico in certe situazioni come lo sono stati altri. Costante, regolare, veloce quando poteva, prudente quando doveva. Non è un mistero che questo giro del mondo per Giancarlo sia una sorta di grande prova ufficiale per progetti futuri più ambiziosi.
Per questo motivo lo skipper fiorentino ha deciso che in alcune situazioni sarà prudente e ragionerà più da marinaio che da regatante quando il meteo diventa molto duro. Non è partito con l’obiettivo di vincere il Vendée Globe, anche perché la sua barca ha una marcia in meno rispetto ai nuovi foiler, e la classifica non è il suo focus principale, come ci ha raccontato durante la nostra lunga intervista. Nella depressione Theta ha scelto un passaggio più soft rispetto a chi era in testa alla regata, è stato prudente per salvaguardare la barca, ma poi ha dimostrato che sa come spingere forte quando nell’aliseo ha navigato spesso sopra le 450 miglia di percorrenza nelle 24 ore. Pedote è un regatante e non ha certo dimenticato come si fa ad andare forte, non è certo in crociera intorno al mondo. Ma sa, è consapevole, che deve prendersi i giusti rischi. Si è guadagnato con le unghia e con i denti quest’opportunità e sa che se in futuro vorrà essere più ambizioso prima deve portare la barca al traguardo.
In queste settimane abbiamo anche imparato a conoscere altri aspetti di Giancarlo, il lato umano e anche quello del pensatore, del filosofo e dello scrittore. Stupendi i suoi diari di bordo pubblicati dal Corriere della Sera, dove Giancarlo riflette sulle sue paure, sul rapporto con i figli e con la moglie e racconta della meraviglia quotidiana che gli offre lo spettacolo del mare. Un Pedote sempre entusiasta di tutto quanto lo circondi, meno timido del solito davanti alla telecamera, spesso impegnato in divertenti ricette di cucina che sembra lo mettano particolarmente di buon umore.
A infastidirlo parecchio, oltre che le prime due depressioni iniziali dove ci è apparso decisamente preoccupato, è stata la bonaccia dentro l’anticiclone di Sant’Elena. “Se la barca va piano non riesco a dormire, se vado veloce è il miglior modo per prendere sonno” ha raccontato Giancarlo in uno dei messaggi da bordo.
Stamattina sembra però decisamente più rincuorato: “Un regalo! Un vento più o meno coerente con le previsioni dei file Grib, a volte anche superiore. È bello perché quando non è così, ci poniamo molte domande, mettiamo costantemente in discussione le scelte strategiche, quelle delle vele… Adesso però la situazione è chiara: abbiamo preso velocità e maciniamo miglia verso Sud, direzione Sud-Est.”.
LA CLASSIFICA
E in efetti dalla classifica arrivano decisamente buone notizie. Prysmian Group nelle ultime ore è, insieme alla rediviva Hugo Boss, la barca più veloce della flotta. La discesa verso il grande Sud è iniziata a cavallo di un fronte che spingerà il gruppo ad alte velocità verso sudest. Prysmian viene rilevato a 20.3 nodi con una media di 18,4 nelle ultime 4 ore. Meglio di lui solo Hugo Boss con una media di 18,5. Pedote si trova adesso in decima posizione, staccato di 646 miglia dal leader Charlie Dalin su Apivia. Un leader solitario in questo momento: Ruyant arranca con un solo foil per uscire dall’anticiclone e paga addirittura 262 miglia di ritardo. Terzo l’inossidabile Le Cam che continua a puntare su una rotta più diretta senza investire a sud nel fronte come hanno fatto tutti gli altri. Scopriremo presto chi avrà avuto ragione.
Mauro Giuffrè
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