Ruyant attacca, il Boss risponde: è battaglia navale al largo del Brasile
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Tutti in piedi sul divano per quello che stanno facendo i nuovi Imoca al largo del Brasile al Vendée Globe, in una folle discesa verso Sud. Il livello della battaglia nel sud Atlantico è salito a livelli siderali. Thomas Ruyant e Charlie Dalin stanno provando letteralmente a dare la caccia ad Alex Thomson su Hugo Boss, sono arrivati addirittura ad accorciare il distacco a meno di 5 miglia, ma il Boss ha risposto, in maniera brutale. 23,4 nodi all’ultimo rilevamento, oltre 22 di media nelle ultime 4 ore, max speed registrata in 28,6 nodi nell’ultima ora, questi sono i numeri di Hugo Boss. Ma quelli di chi insegue non fanno meno paura, con Ruyant a 21,6 nodi e Dalin addirittura a 24,3. Thomson guida con 15 miglia di vantaggio su Ruyant e 54 su Dalin, dopo essere tornato a guadagnare qualcosa agli ultimi rilevamenti.
Jean Le Cam, con un’Imoca di vecchia generazione senza foil, autore di una regata eccellente fino ad ora, è stato seminato come una Lamborghini farebbe con una 500. Alle spalle del terzetto solo Kevin Escoffier su PRB e Louis Burton su Bureau Vallee provano a tenere il ritmo indemoniato, ma accusano oltre 240 miglia di ritardo.
La folle corsa verso sud è finalizzata ad agganciare una depressione che sembra potere sparare il terzetto di testa con questi ritmi fin quasi a Capo di Buona Speranza. La realtà è che, probabilmente, prima del Capo il record di miglia nelle 24 ore, 535 detenuto da Thomson, verrà demolito. Il “break” sulla flotta rischia di essere devastante se il terzetto imboccherà la depressione e tutti gli altri ne resteranno fuori. Il rischio è infatti quello di rimanere bloccati dietro l’anticiclone di Sant’Elena senza vento, mentre il trio scappa a 25 nodi macinando 500 miglia al giorno. Chi vuole restare in lotta per il podio dovrà salire, costi quel che costi, su questo treno. Thomson è decisamente in posizione di forza: essendo quello più a ovest si garantisce di poter navigare con più vento al passaggio dentro la depressione e avrà più margine di gradi per decidere la sua traiettoria, mentre Ruyant e Dalin potranno orzare di meno se sarà necessario farlo per mantenere la barca sempre sulla migliore VMG. La rotta più a est di Dalin e Ruyant rischia di farli navigare in aria più leggera, ma attenzione perché questi due Imoca sembrano molto a loro agio in termini di velocità quando l’onda diminuisce per i loro foil a L più efficienti nel volo in queste condizioni.
Un discorso che vale per il nostro Giancarlo Pedote, ottimo nell’Aliseo, ma che in meno di 24 ore ha visto lievitare il suo ritardo fino a 556 miglia, incassandone praticamente 100 in poco più di 12 ore. Prysmian ha avuto un ottimo passaggio nelle calme equatoriali, Pedote ha dimostrato anche di avere buone medie di percorrenza nelle 24 ore, ma il problema è che il livello della sfida è aumentato così tanto da arrivare a essere fuori portata per la barca dello skipper italiano. Pedote dovrà stringere i denti, spingere Prysmian al 110% nella discesa lungo il Brasile e provare a saltare, un po’ come fatto con la depressione Theta, sul treno in corsa. Farlo significa candidarsi in maniera solidissima ad un posto in top 10, sarebbe un segnale di grande forza.
La regata sta ormai definendo i rapporti di forza. A parte Le Cam, nelle prime 10 posizioni ci sono solo foiler di ultima o penultima generazione. Dopo il disalberamento di Corum resta l’incognita della tenuta degli alberi, e a tal proposito vi proporremo presto un approfondimento sul tema. Nel frattempo, tutti in piedi sul divano.
Mauro Giuffrè
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1 commento su “Ruyant attacca, il Boss risponde: è battaglia navale al largo del Brasile”
certo dire che :” Thomson GUIDA con 15 ml.di vantaggio…” non è un linguaggio marinaresco….! Non siamo a Les Mans o alla Parigi-Dakar ! Almeno Voi risparmiateci queste gaffes da automobilisti terricoli !!!