L’8 novembre dal porto francese di Les Sables-d’Olonne è partita la nona edizione della Vendée Globe. Istituita nel 1989, la regata si svolge ogni quattro anni ed è considerata l’Everest dei mari, i partecipanti infatti, devono affrontare un giro del mondo completo in solitario, non-stop e senza assistenza (circa 27.000 miglia). In navigazione l’energia è fondamentale, le imbarcazioni, in special modo in una sfida di questo tipo, devono dotarsi di mezzi di produzione autonomi e il più possibile leggeri per rimanere performanti e competitive.
Prendiamo alcuni casi. Tra i concorrenti dell’edizione 2020, anche il tedesco Boris Herrmann (foto di copertina), che su Seaexplorer – Yacht Club de Monaco monta un impianto fotovoltaico da 1149 Wp, realizzato dall’italiana Solbian e costituito da due diversi tipi di celle, SP al centro e SX ai lati, per un peso complessivo di soli 24,5 kg, adesivo incluso. Un’imbarcazione che si affida totalmente alle energie rinnovabili, con l’intento di promuovere il rispetto degli oceani attraverso un approccio maggiormente sostenibile.
“I nostri pannelli solari Solbian si sono dimostrati molto efficaci nella preparazione della Vendée Globe. Insieme all’idrogeneratore mantengono cariche le batterie della barca evitando di dover trasportare carburante per produrre energia elettrica – aspetto che contribuirà direttamente alle prestazioni in gara. Da un punto di vista ecologico, il sistema giocherà poi un ruolo cruciale nel completare questa sfida senza l’utilizzo di combustibili fossili”, dice Boris Herrmann.
Poter fare affidamento su una fonte di energia sostenibile e sicura è un’esigenza condivisa anche da Didac Costa, catalano alla sua seconda Vendée Globe. 780Wp di pannelli montati su One Planet One Ocean, a garantirgli sufficiente autonomia per alimentare la strumentazione di bordo.
“Avere a disposizione pannelli solari affidabili durante il giro del mondo è un vantaggio straordinario. In termini di prestazioni, mi permettono di caricare la maggior parte delle attrezzature essenziali senza dover aggiungere peso portando carburante extra per il motore. L’aspetto ulteriormente positivo poi è che si tratta di una fonte di energia rispettosa dell’ambiente. Ecco perché sono così felice di collaborare con Solbian durante questa Vendée Globe” afferma Didac Costa.
In gara anche Ari Huusela che per la propria imbarcazione ha scelto 390Wp di pannelli della serie SP, con celle back-contact, in grado di convertire oltre il 24% di luce solare in elettricità.
Secondo il navigatore finlandese, “In una competizione come la Vendée Globe – un giro del mondo in solitario, senza scali né assistenza – le gestione energetica è un aspetto importante, per questo occorre dotarsi di soluzioni in grado di resistere alle condizioni più estreme.
I pannelli solari che ho installato sono stati progettati e testati per la nautica, hanno un peso ridotto e saranno una fonte di energia pulita indispensabile per far fronte ai consumi di bordo”.
SOLBIAN, ECCELLENZA MADE IN ITALY
Dal 2007 Solbian produce pannelli solari flessibili nello stabilimento di Avigliana, in provincia di Torino. Più di 60 mila pannelli venduti, oltre 1000 progetti realizzati e una rete di distribuzione che ha raggiunto 72 paesi del mondo. Altamente personalizzabili in termini di colore, forma e numero di celle, i pannelli Solbianflex sono particolarmente adatti per le barche a vela, ma il loro utilizzo è prezioso anche nella mobilità elettrica, roulotte e camper, trekking, tende e rifugi, edifici di emergenza e per l’integrazione architettonica.
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