Quando i porti “fanno rete”: il successo della realtà Marinedi
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Fare rete, standardizzare il livello dei servizi, offrire un’esperienza ampia agli armatori che frequentano il porto. Sono questi alcuni dei concetti chiave alla base di Marinedi, il network di porti che si è ormai allargato in tutta Italia da nord a sud e conta 14 marina per oltre 7 mila posti barca (li trovate su www.marinedi.com) . Una scelta imprenditoriale iniziata nel 2009 che si è rivelata vincete e che ha come obbietivo la buona gestione dei marina mettendo al centro dell’attenzione le esigenze del diportista. Ne abbiamo parlato con l’Ingegnere Renato Marconi, fondatore di Marinedi e Amministratore che ci ha spiegato la realtà del network.
Come nasce l’idea di creare una rete di porti?
Alla base del progetto di Marinedi c’è la convinzione che il tempo dei singoli marina autonomi e autarchici è ormai finito da almeno 10 anni, per una ragione innanzi tutto di sostenibilità. Come è stato per gli alberghi, che dalla seconda guerra mondiale hanno costituito delle catene, così è e sarà per i porti turistici. Il futuro è delle catene di porti, su quest’idea originaria abbiamo iniziato a lavorare dal Tirreno centrale, con l’obiettivo di coprire tutto il Mediterraneo. La distribuzione deve essere graduale ed omogenea però, perché una rete di porti turistici, ancor di più che una catena alberghiera, non deve avere al suo interno porti troppo lontani geograficamente tra loro, altrimenti svanisce l’effetto rete. Attualmente noi abbiamo 14 marina, con navigazioni di media durata il diportista si può spostare da un porto all’altro. Entro la fine dell’anno contiamo di avere due nuovi porti importanti, uno all’estero e uno in Nord Italia.
Quali sono i vantaggi in termini di servizio per il diportista?
Lo Standard dei servizi elevato e omogeneo in ognuna delle nostre strutture è alla base di tutto. La nostra idea è di avere un marchio comune che consenta al cliente di andare da un porto all’altro senza variazione di qualità. Il cliente sa che troverà sempre lo stesso livello di servizio. Poi ogni porto ha la sua tariffa che viene rapportata al territorio circostante. Ma c’è la possibilità di sfruttare le promozioni: se un diportista per esempio fa un contratto annuale a Chiavari, può trascorrere quattro mesi della sua annualità ormeggiando in un altro porto della rete senza costi aggiuntivi rispetto ai dodici mesi che paga per il suo posto. Un vantaggio non da poco.
Abbiamo inoltre, sempre per favorire il movimento tra i nostri marina, i vaucher di sei notti gratuite da spendere due notti a porto, ideale per chi viaggia in crociera e vuole muoversi tra i marina della nostra rete. Il cliente ha diritto anche di fruire di uno sconto del 10% qualora vada oltre ai 6 giorni di vaucher, e questo vale anche per chi fa solo contratti stagionali.
Come funziona la rete e come vengono scelte le strutture?
Siamo proprietari delle concessioni e le società che fanno parte di Marinedi in prevalenza hanno la maggioranza nella gestione della singola struttura della nostra rete. I porti vengono scelti in base alle opportunità che si presentano, non siamo interessati a tutti i porti perché non tutti hanno le caratteristiche che richiediamo: vicinanza a un aeroporto, non meno di 400 posti barca, localizzazione contigua ai porti di Marinedi sono i tre criteri imprescindibili per valutare se una struttura può fare parte del network. Le opportunità vengono vagliate e decise anche in funzione dei porti che abbiamo, due porti affiancati non ci interessano, due distanti hanno senso se in mezzo ne abbiamo un altro. Le scelte sono di tipo tecnico, logistico ed economico.
Come si divide la flotta nei vostri porti tra barche a vela e motore?
In linea con la tendenza in Italia mediamente abbiamo il 65-75% di motore e il 25-35% di vela. Ci sono poi dei porti dove la vela è in misura un po’ maggiore, come Teulada che ha il 40-42% così come anche a Procida, Villasimius invece è più spostata sul motore.
Il tema ambientale è un argomento imprescindibile anche per i porti, come lo affrontate?
La sostenibilità ambientale per noi è molto importante, perché per quanto lo si gestisca con attenzione un porto è un “disturbo” dell’ambiente marino in quanto si tratta di una costruzione artificiale. Compito di chi lo gestisce è quindi rendere questo impatto il meno pesante possibile. La strategia principale è evitare in qualsiasi forma l’inquinamento delle acque: non ci sono scarichi fognari in nessuna delle nostre marine, è vietato utilizzare scarichi di imbarcazioni in porto (molte barche hanno ormai le acque nere), e con i natanti promuoviamo sistemi di raccolta dei rifiuti che galleggiano con “ronde” periodiche dei nostri uomini. Verifichiamo che nei cantieri dei porti che antivegetative vengano utilizzate per essere sempre sicuri che tutto sia a norma. Per le eventuali dispersioni di rifiuti più piccoli o carburante abbiamo dei seabin che risucchiano tutte queste cose. Ogni porto ha la dotazione standard di panne galleggianti e fogli assorbenti, per eventuali dispersioni di combustibile. La protezione delle acque dei nostri porti è una cosa molto seria.
AIUTACI A TENERTI SEMPRE AGGIORNATO
I giornalisti del Giornale della Vela, insieme con Barche a Motore e Top Yacht Design si impegnano ogni giorno a garantire informazione di qualità, aggiornata e corretta sul mondo della nautica in modo gratuito attraverso i siti web. Se apprezzi il nostro lavoro, sostienici abbonandoti alla rivista. L’abbonamento annuale costa solo 49 euro!
Sostienici anche su Barche a Motore e Top Yacht Design!
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER, E’ GRATIS!
Per rimanere aggiornato su tutte le news dal mondo della vela, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter del Giornale della Vela! E’ semplicissimo, basta inserire la tua mail qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscrivimi”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di vela! E’ gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno!
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Non solo porti e marina: ecco dove si installano in Italia i pontili galleggianti
Sono sempre di più i porti e i marina che decidono di rinnovare le proprie attività con dei pontili galleggianti: più moderni, flessibili e sostenibili. Ingemar è l’azienda leader al mondo nella progettazione di strutture galleggianti, che ha contribuito all’ammodernamento
Buoni esempi – Così il Friuli Venezia Giulia aiuta la nautica e chi va in barca
Incentivi per il refitting delle unità da diporto, bonus per la demolizione delle barche più vecchie, sostegno per la riconversione dei motori marini endotermici con quelli elettrici, monitoraggio dei posti barca più una serie di altre misure per i porticcioli
Questo marina sardo è stato premiato come il più innovativo in Italia
Il Marina di Cala dei Sardi, nel golfo sardo di Cugnana, tra Portisco e Porto Rotondo, è stato premiato con il premio speciale “Innovazione” all’ultima edizione dei Blue Marina Awards. Per il secondo anno consecutivo l’eco-marina sardo si è aggiudicato
INTERVISTA I pontili galleggianti di Ingemar compiono 45 anni
Dal 1979 una società italiana permette a moltissime barche di ormeggiare in maniera sicura in Italia e nel mondo. Ingemar compie quest’anno 45 anni, e i suoi pontili continuano ad affollare porti e marina nel Mediterraneo e non solo. Abbiamo