Qual è il motore fuoribordo giusto per il tender della vostra barca? L’articolo comparativo che ci ha inviato il lettore Giacomo Marco Toigo siamo certi che vi aiuterà nella scelta!
FUORIBORDO TENDER, QUALI SCEGLIERE
Qualche giorno fa mi sono imbattuto online in un post di richiesta informazioni in merito ad un motore fuoribordo della Honda, l’ormai famoso piccolo 4 tempi BF 2.3 raffreddato ad Aria, da qualcuno definito simpaticamente “il Tosaerba” per la derivazione ritenuta agricola e per il rumore… decisamente tipico!
Tra le risposte ho trovato molti “assoluti” e così, incuriosito, mi sono preso la briga di informarmi ulteriormente e fare un sunto di cosa offra il mercato tra i motori più in uso di potenza fino a 2.5 cavalli.
Una premessa: dati tecnici a parte, sono solo miei ragionamenti e considerazioni tratti da documentazione e feedback riscontrabili e non interessati. Voglio anche essere sincero e non nasconderò quale fuoribordo ho acquistato e per quali motivazioni. Questa comparativa non vuole essere una pubblicità o un intento nel mettere in luce o in ombra alcun motore, é solo il mio impegno per dare una mano a tutti nell’avere un quadro più ampio, null’altro. Prendetelo così, leggero come il vento e senza pretese.
In ordine di cilindrata crescente, sei sono i motori presi in considerazione: Honda BF 2.3, Suzuki DF 2.5, Yamaha F2.5B, Mercury F2.5 MH, Tohatsu MFS 2.5, Selva Guppy 2.5 hp.
Ho dovuto citare anche il Mercury F3.5 MH e il Tohatsu MFS 3.5, entrambi da 3.5 cavalli, per ragioni che vi saranno chiare leggendo l’articolo.
Il Suzuki DF 2.5 rientra nei tre leggeri (Suzuki, Honda e Selva) con i suoi 13.5 Kg e, rispetto al precedente, è stato riprogettato affinandolo. In passato il carburatore doveva essere smontato e pulito con una certa frequenza per risolvere un problema del minimo non costante con qualche spegnimento di troppo. Lo scarico dell’acqua di raffreddamento tendeva poi ad ostruirsi facilmente essendo piuttosto piccolo. Dopo qualche indagine su santo YouTube e santi Forum vari, perlopiù esteri, ho verificato che queste difficoltà sono state effettivamente risolte con il nuovo motore che pare avere pure qualcosa in più in termini di spinta.
Non che i vecchi non fossero apprezzati: in più di un video ho trovato guide dettagliate per la sistemazione di ogni problema che poteva manifestarsi. In un video in particolare, dove lo avevano smontato completamente e rimontato, lo etichettavano addirittura come “like the good old Russian things” (come le buone vecchie cose russe) con tanto di due belle pacche energiche sulla calotta a confermarne la robustezza ma soprattutto la riparabilità, nonostante i Giapponesi di Suzuki potrebbero non apprezzare il paragone. Forse proprio tutta questa documentazione e apprezzamento consolidato mi hanno convinto ad orientarmi su questo modello e potrebbero quindi essere elementi determinanti nella scelta per chi, come me, apprezza ed è in grado di metterci le mani personalmente se dovesse un giorno essere necessario.
L’elica è in alluminio, come per il Selva e lo Yamaha, una cosa buona. La rumorosità è contenuta (67 db)
Se si è poco pratici e si ha il vecchio modello, va considerato che si dovrà affidarlo ad un meccanico onesto e per il nuovo si dovrà invece fare affidamento alla garanzia che è di 3 anni.
Per tutti i meno ferrati e poco amanti di sporcarsi le mani, alla lunga l’Honda o il Selva, entrambi con 5 anni di garanzia, potrebbero essere una scelta più indicata se si vuole restare comunque leggeri. Alternativamente si potrebbe valutare il Tohatsu per fruire dei 7 anni di garanzia, davvero tanti.
L’ Honda BF 2.3 è molto diffuso ed è l’unico ad avere il raffreddamento ad aria.
Non si incorre quindi nelle possibili problematiche della girante e dello scarico, oltre a vantare una certa facilità di avviamento già nota.
Si ha anche però una decisamente maggiore rumorosità (82 db) e una minor potenza, con la cilindrata che è la più bassa di tutta la categoria.
Anche la caratteristica della frizione centrifuga è da tener ben presente poiché, se ferma per diverso tempo, può dare delle noie ma soprattutto non consente di accelerare in folle.
L’elica è in plastica.
Dalla sua l’Honda ha una garanzia di 5 anni, il peso sempre contenuto di 13.5 Kg e la semplicità di funzionamento che lo fanno incorrere poco spesso nella necessità di manutenzione straordinaria e che ne hanno di fatto decretato il successo essendo stato il primo a scegliere queste strade combinate.
Per rispondere a molti, riguardo se fosse possibile o meno farlo girare “a secco”, cito l’estratto del manuale cui fare peraltro riferimento in termini di garanzia: “se il motore deve essere in funzione, assicurarsi che l’acqua si trovi almeno 150 mm al di sopra della pinna anticavitazione, per evitare il surriscaldamento del motore”. Se i progettisti hanno scritto questo un motivo in effetti c’è. D’altronde basta pensare che il raffreddamento nel piede viene affidato all’olio. Non poco spesso, scaricando quest’olio al cambio di fine stagione, in diversi hanno riportato che “l’odore era di olio bruciato”. Un motivo è probabilmente proprio la troppo frequente messa in moto a secco con qualche accelerata per tempi eccessivi e la conseguente dissipazione che ricade interamente sull’olio in caso il gambo non sia immerso nell’acqua.
Guardando gli esplosi del motore, ritengo sia un po’ più laborioso in termini di smontaggio e manutenzione straordinaria; non che sia più complesso, semmai il contrario, solo più laborioso per come è strutturato. É stato riportato che qualche vite zincata é particolarmente soggetta a corrosione, da tener d’occhio quindi considerato quanto già detto. Anche il carburatore non é esente da pulizie, come per tutti gli altri del resto: ricordiamoci queste cose quando sentiamo dire che é “eterno” o “inarrestabile”.
In sunto, un motore particolarmente robusto se rispettati i suoi limiti, che richiede meno manutenzione ma necessita, in caso di problemi, un certo tipo di smontaggio. In alcuni casi, fuori garanzia, potrebbe valere quasi la pena andare sul nuovo se si considera la manodopera. Non è per la mia filosofia ma, per chi preferisce “usare e dimenticare” seppur fino a un certo punto, è forse il più indicato di tutti. Non usatelo però per falciare il prato.
Selva Guppy 2.5; ho fatto questa comparativa partendo dalla cilindrata minore dell’Honda BF 2.3 (57 cc) e sono via via salito. Come mi aspettavo, l’incremento di cilindrata ha comportato un aumento dei pesi fino ai 18 kg del Mercury ed i 18,4 Kg del Tohatsu. Poi però mi sono imbattuto in una bella sorpresa: il Selva Guppy 2.5 con una cilindrata di 87 cc, ovvero la cilindrata maggiore di tutta la categoria, è l’unico a mantenere il suo peso a 13.5 kg. Direi una bella sorpresa poiché, per ottenere gli stessi cavalli, il regime di rotazione sarà comunque minore, con una minor rumorosità ed usura più diversi altri vantaggi noti facilmente immaginabili. Guardando gli esplosi del motore l’interesse aumenta. Se l’avessi studiato meglio prima, l’avrei preso maggiormente in considerazione: a questo proposito potrei dire che Selva non brilla purtroppo per marketing. Non è da molto sul mercato e questo onestamente mi aveva un po’ frenato. Considerato il prezzo trovato in promo a 700€, la cilindrata di 87 cc, il peso contenuto di 13,5 KG ed i 5 anni di garanzia, penso possa risultare forse il più invitante di tutti.
Gli altri motori, rientrando in uno scaglione di peso superiore, meritano un discorso un po’ diverso. Si passa infatti dai 13 Kg circa di Suzuki/Honda/Selva ai 18 Kg circa di Yamaha/Mercury/Tohatsu. Escluso Yamaha, è giusto tener poi presente che hanno lo stesso peso dei loro corrispondenti a 3,5 cavalli, come il Tohatsu MFS 3.5 hp o il Mercury F3.5 MH.
Il Tohatsu MFS 2.5, senza considerare il peso di 18,4 Kg che lo annovera come il più pesante, è sicuramente interessante per i 7 anni di garanzia. É l’unico di tutta la categoria ad offrire tanto. Penso sarebbe difficile che la casa li proponesse se non lo ritenesse affidabile. Tuttavia si sovrappone al Tohatsu MFS 3.5 da 3.5 cavalli, che vanta sempre lo stesso peso e la stessa garanzia.
Il prezzo reale riscontrato varia davvero di poco e sinceramente non capisco questa sovrapposizione se non magari per limiti strutturali del tender, quando molto piccolo, o di consumi del carburante che comunque restano bassissimi. L’elica è in plastica.
Per il Mercury F2.5 MH vale lo stesso ragionamento del Tohatsu, con il suo peso di 18 Kg gli è solo di poco inferiore e resta uno dei più pesanti per la categoria 2.5 cavalli. É un motore collaudato e documentato nel tempo ma trova anch’esso sovrapposizione nel Mercury F3.5 MH da 3.5 cavalli, anche se con una discrepanza più importante in termini di gap di costo rispetto al passaggio del Tohatsu da 2.5 a 3.5 hp e senza una garanzia così lunga. Anche qui l’elica è in materiale plastico.
Lo Yamaha F2.5B ha un peso di 17 Kg e, al contrario di Mercury e Tohatsu, non trova sovrapposizione con un modello Yamaha da 3.5 hp. In termini di progettazione la qualità è elevata ed altrettanto dicasi per l’affidabilità. Nemmeno a dirlo, l’elica è in alluminio. É stato difficile trovare chi se ne lamentasse online. I ricambi forse costano un po’ di più, sia per quelli di uso e manutenzione ordinaria che per quelli di manutenzione straordinaria ma di cui più difficilmente si avrà bisogno nel tempo. Sinceramente però, non lo ho trovato molto interessante. Il prezzo di listino è in linea ma la reale mancanza di scontistica o promozioni lo rende per me poco appetibile annoverandone il costo come il più elevato della categoria ed il peso sempre importante con 17 Kg. Penso che, facendo un uso davvero intenso e costante del motore in zone dove la garanzia conti relativamente, troverebbe certamente un suo senso logico nel farlo preferire agli altri.
CONSIDERAZIONI FINALI
L’offerta dei piccoli motori per tender si sta allargando, con alcuni produttori che si sforzano di rientrare in un peso sui 14 Kg per 2.5 cavalli. Questi sono i più scelti in effetti per una questione di ingombro, pesi e consumi. Per chi non ci mette le mani, l’ Honda BF 2.3 fa da padrone, almeno idealmente e fino a non avere problemi appena più seri fuori garanzia.
Per tutti quelli che applicano il “fai da te” o che hanno una certa dimestichezza, il nuovo Suzuki DF 2.5 è un ottima scelta grazie all’ampissima documentazione. Interessante sicuramente il Selva Guppy 2.5 che a ben vedere sulla carta di questi tre sarebbe quello da prendere maggiormente in considerazione per caratteristiche, coppia e prezzo.
Non mancano quelle che ritengo essere incongruenze e sovrapposizioni per alcuni motori: mi sono fatto l’idea ad esempio che il Mercury F2.5 MH e il Tohatsu MFS 2.5 nascano come 3.5 Hp ma si trovino con carburatori “strozzati”, arrivando così a rientrare nella soglia dei 2.5 hp per coprire la fascia di mercato. Costi a parte, dal momento che sono identici anche per il peso sempre di 18 Kg, le versioni a 3.5 hp di questi due motori sono la scelta preferenziale, con Tohatsu rispetto a Mercury che offre una garanzia più duratura di ben di 7 anni.
Lo Yamaha paradossalmente è quello che meno mi ha attirato di tutta questa categoria, complice forse un alto prezzo. Sulla qualità non si discute ed è vero che è affidabile e ben progettato ma con un peso di 17 Kg a questo punto pare più logico orientarsi sul Tohatsu MFS 3.5 hp: con 7 anni di garanzia denota una ragionevole affidabilità oltre a maggior potenza. Oltretutto costa decisamente meno.
Il mio punto di vista è che il mercato si stia indirizzando sempre più in maniera decisa verso motori leggeri sotto i 14 Kg. Per pesi superiori, intorno ai 18 Kg, non vale la pena restare sui 2.5 cavalli ma piuttosto spostarsi verso i 3.5 hp se il Tender lo permette.
Fare questa semplice comparativa mi è quindi servito ed ho trovato più di qualche sorpresa, dal Selva Guppy 2.5 così poco noto ma così meritevole, alla curiosa sovrapposizione di alcuni motori 2.5 cavalli con i loro stessi modelli a 3.5 cavalli (Mercury e Tohatsu). Spero possa aiutare anche Voi.
Qual è il miglior motore? Beh, la verità é che non c’è un miglior motore ma il motore più adatto alle proprie esigenze, così come per le barche, ad ognuno il suo!
In ultima, forse dovremmo applicare anche ai motori quello che J.Conrad diceva a proposito degli uomini e delle barche.
“Trattare con gli uomini è arte raffinata quanto trattare con le navi. Entrambi, uomini e navi, vivono in un elemento instabile; vanno soggetti ad arcane e potenti influenze, ed hanno bisogno siano compresi i loro meriti, piuttosto che scovati i loro difetti”
Lo Specchio del Mare, Joseph Conrad
Giacomo Marco Toigo
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2 commenti su “Fuoribordo tender, a confronto i migliori modelli da 2,3 a 3,5 cavalli”
Domanda: che si dice dei motori elettrici?? Sono molto leggeri, piccoli, potenti, e si ricarcano con i pannelli solari o con il motore della barca, in case di necessita` … e stanno orizzontali in un gavone invece che rompere le scatole attaccati al pushpit di poppa … avete opinioni al riguardo? Io vedo su YouTube che sempre piu` “cruiser” soprattutto live-a-board people adotano questa soluzione.
Ciao Giuseppe, è un argomento che mi interessa molto e che avrei piacere di approfondire per fare in futuro un altro articolo. Tuttavia la documentazione reperibile online e i feedback d’uso non sono, come è ovvio che sia, cosi tanti come per i tradizionali motori a scoppio. Oltre a questo li includerei in una categoria differente difficilmente comparabile per caratteristiche ma soprattutto per costi con questi piccoli motori. Giusto per un esempio, il TORQEEDO TRAVEL 1003 S equiparabile ad un 3 cavalli, ha uno street price rilevato di 1750 euro cui vanno aggiunti quelli per una buona batteria LiFePo4. Approfondirò comunque l’argomento in futuro, grazie per il tuo interesse! Buon vento