
Dalla prova dell’Hallberg Rassy 340 ci aspettavamo tante cose, tranne una forse: la capacità della barca di performare con vento leggero. Questo perché probabilmente avevamo un preconcetto verso una barca con un certo tipo di dislocamento e attrezzata in una modalità prettamente da crociera. Il modello che abbiamo provato infatti era accessoriato con randa avvolgibile, un particolare che privava la barca di non pochi “cavalli” decisivi nel vento leggero che abbiamo incontrato durante la nostra prova. Ma restare sorpresi dalle caratteristiche di una barca è qualcosa che fa sempre piacere.
LA FILOSOFIA DELLA BARCA
Partiamo da una considerazione, il nuovo Hallberg Rassy 340 rispecchia in pieno i canoni della tradizione del cantiere svedese sotto i punti di vista cruciali: cura della costruzione, dei dettagli e delle finiture, attrezzatura di qualità e sovradimensionata, concept da vera barca da crociera per tutti i tempi, interni all’insegna della classicità con una cura della falegnameria maniacale. Cosa chiedere di più da una barca come questa?
E poi ci sono le novità, dettate dai tempi e dall’esigenza di, perché no, intercettare un pubblico nuovo e più giovane, un tipo di velista che ama la crociera ma gradisce anche le linee di una barca moderna e attuale. Spazio quindi alla prua retta, alla delfiniera sulla quale murare i gennaker o un code zero, spazio a linee d’acqua più performanti all’insegna di un rinnovato disegno delle appendici e delle forme concepite de German Freers, spazio al tanto “criticato” doppio timone. I tempi erano maturi per rinnovare la linea, sia esteticamente che in alcuni particolari funzionali, senza snaturare il concetto delle barche storicamente prodotte nel pieno della tradizione nordica.
A VELA
Usciamo dal porto di Loano in una giornata che sembra prettamente primaverile nonostante sia ancora febbraio. Il vento è a chiazze e non supera i 5-6 nodi, dobbiamo posizionarci al largo a motore per entrare in un vero canale stabile di aria. Srotoliamo la randa e il fiocco e ci prepariamo poco convinti a regolare le vele, ma la sorpresa arriva subito.
Il 340 non fa fatica a partire nella bava di vento, nonostante la superficie della randa avvolgibile non sia neanche vicina a quella ideale da piano velico. Stringiamo l’angolo fino ai 50 gradi di reale di bolina, la barca resta stabile a 3,3-3,5 nodi con 5 di vento, riuscendo ad attraversare anche delle zone di completa bonaccia con l’apparente, perdendo solo qualche decimo. Siamo francamente stupiti positivamente dai numeri che leggiamo e dalle sensazioni al timone. Le ruote sono estremamente precise sull’azione trasferita alle pale in acqua, la correzione di rotta è immediata e così la navigazione diventa veramente godibile anche con questo poco vento.
Lunghezza: 10.36 mt
Lunghezza al gall: 10.10 mt
Larghezza: 3.47 mt
Immersione: 1.90 mt
Dislocamento: 5.98 tonn
Testo e foto di Mauro Giuffrè
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