L’Oceanis 40.1 porta con se un po’ del DNA dei First sportivi degli anni 2000 e un po’ della più classica filosofia Oceanis. È così che Beneteau nelle ultime stagioni ha deciso di ripensare la gamma dedicata alla crociera pura e al charter e il 40.1 rappresenta in un certo senso una sintesi del processo avviato con la nuova generazione Oceanis.
UN DNA IBRIDO
La firma scelta per il progetto è Marc Lombard e non è certo un caso, mentre gli interni sono degli archistar italiani Nauta Design.
Il progettista francese, oltre ad avere già disegnato barche per Beneteau, è stato uno dei precursori per i disegni di open oceanici e da sempre ha portato qualcosa del suo bagaglio di esperienza su barche sportive anche su quelle da crociera. Per questo motivo dall’Oceanis 40.1 non bisogna aspettarsi solo la comodità, irrinunciabile del resto su una barca come questa, ma anche delle doti veliche interessanti. Il cantiere infatti offre alcune opzioni di personalizzazione che possono orientare la barca in un senso o nell’altro: tre versioni differenti di chiglia, una a pescaggio ridotto, una standard e la performance che spinge l’immersione fino a 2,27 metri, più due differenti piani velici. Quello standard dal Performance si differenzia nell’altezza dell’albero, che nel secondo caso è di 45 cm più alto. Per un deciso cambio di marcia sotto tela, accoppiare il pescaggio Performance all’armo maggiorato è la scelta giusta per garantirsi una barca decisamente più agile anche nel vento leggero, dato che la differenza è di 4 metri quadri rispetto al piano velico standard e di quasi 10 rispetto alla versione con randa avvolgibile e fiocco autovirante.
In quest’ultimo caso avremo una barca più semplice da gestire per velisti neofiti, ma con un po’ di cavalli in meno quando si tratterà di navigare a vela. Lo spigolo dello scafo a barca piatta è fuori dall’acqua ed è una scelta che prima di tutto serve a massimizzare i volumi interni guadagnano centimetri in larghezza anche nella zona di prua dato che prosegue, sia pur meno accentuato, fino alla cabina anteriore.
Per quanto riguarda il timone la scelta è caduta sulla doppia pala, ormai un classico sulle barche da crociera, una scelta che va tutta nella direzione del comfort e della facilità di condizione anche con vento forte, quando il doppio timone perdonerà anche i velisti meno esperti garantendo sempre un buon controllo sulla barca anche se molto sbandata.
Il layout delle manovre prevede una soluzione abbastanza classica: due winch primari a ridosso del timoniere, due winch in tuga per la drizze. Non c’è il trasto randa, sotituito da un doppio punto di scotta che consentirà di gestire almeno in parte lo svergolamento della vela in balumina. Carrello che invece è presente per il fiocco ed è, intelligentemente, posizionato sulla tuga dalle generose dimensioni.
Quattro i layout degli interni: due cabine e un bagno, tre cabine e un bagno, tre cabine più due bagni o la versione a quattro cabine con due bagni, ideale per la dimensione charter.
In quest’ultimo caso, oltre alle due cabine di poppa gemelle, ne viene ricavata un’altra a ridosso di quella di prua. Una cabina di dimensioni ridotte, ideale per uno skipper per esempio, che toglie tuttavia un po’ di volume a quella di prua che in questa versione si riduce leggermente.
I NUMERI
Lungh. f. t.: 12,87 m
Lungh. scafo 11,99 m
Baglio massimo: 4,18 m
Pescaggio: 1,68 – 2,17 – 2,27 m
Dislocamento: 7.985 kg
Sup. vel.: 76,70 mq
Motore: 45 hp
Cantiere: Beneteau
Progetto: Marc Lombard
Prezzo: 167.200 euro+IVA
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1 commento su “Ecco le prime immagini in navigazione dell’Oceanis 40.1”
Non è molto professionale, in una rivista che vuole essere (e non può non essere) specializzata leggere che la cabina di prua (o prodiera) venga inopinatamente chiamata “cabina anteriore” e, d’altronde e in ogni caso, lo spigolo di cui si parla nell’articolo non potrebbe mai proseguir “fino alla cabina anteriore” perché quest’ultima (sino a prova del contrario) si troverà all’interno mentre lo spigolo di cui sopra, casomai, morirà sul “mascone” senza arrivar sino a prua…
Buone vacanze e buon vento a tutti! Salvatore