I consigli giusti di una “liveaboard” per una lunga crociera comoda (e con bambini)
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La storia della “Tettamanti’s Family” partita per il giro del mondo su un trimarano Neel 51 Kamana ve l’abbiamo raccontata QUI ed è stata seguitissima. Poi Enrico Tettamanti che è alla sua terza circumnavigazione del globo e ha macinato centinaia di miglia di miglia, a qualsiasi latitudine, dall’Equatore ai ghiacci polari, ci ha regalato i suoi preziosi consigli per chi sta progettando una crociera “off-shore” lunga, sicura e tranquilla.
Ora tocca alla compagna di Enrico Giulia Azzalli, svelarci tutti i suoi trucchi per una crociera comoda e con bambini.
I CONSIGLI PER UNA CROCIERA COMODA E CON BAMBINI
Acqua a bordo. Per l’acqua potabile noi in genere stimiamo la durata massima che potrebbe avere la traversata se dovesse andare tutto male (assenza di vento o problemi tecnici alla barca) e quindi calcoliamo la quantità di acqua necessaria al giorno per ogni membro dell’equipaggio. L’acqua desalinizzata può andar bene per l’igiene personale e le attività domestiche, ma bere quest’acqua impoverita di sali minerali per lunghi periodi non apporta un’idratazione completa al corpo, quindi è importante non trovarsi in carenza di acqua imbottigliata.
Se sulla terraferma siamo ormai abituati ad aprire il rubinetto e avere acqua dolce in abbondanza, anche in barca, con qualche precauzione e un pochino di abitudine, l’acqua dolce non manchera’ e non servirà accendere il desalinizzatore tutti i giorni. Per esempio, e questo si può fare anche a casa, l’acqua di cottura di pasta e verdure può essere trattenuta all’interno del lavabo per mettervi in ammollo piatti e pentole, che si puliranno con più facilità.
La pasta può essere bollita utilizzando un 30% di acqua prelevata dal mare, risparmiando così acqua e sale! Non buttate mai l’acqua di cottura del riso, ha proprietà benefiche per la pelle e miscelandola con acqua di mare (o del rubinetto, a casa) ci permette di preparare il bagnetto dei bimbi alla temperatura ideale!
Per la doccia, clima permettendo, raccogliamo un secchio di acqua dal mare, ci insaponiamo, ci sciacquiamo e ci diamo solo l’ultima passata con acqua dolce, per togliere il sale. Groppo in arrivo? Secchi pronti sotto tendalini e randa per raccogliere l’acqua piovana che useremo per pulire il deck!
Cambusa. Per quanto riguarda la cambusa cerchiamo anche qui di fare dei calcoli approssimativi sulle quantità da comprare, prediligiamo piatti semplici ma vari, in genere un primo piatto a pranzo e un secondo con contorno leggero a cena. Cerchiamo di pescare il più possibile e se abbiamo la fortuna di pescare pesci di grossa taglia provvediamo a conservarli, sott’olio o ricavandone “insaccati”.
Una cosa che a bordo cerchiamo di preparare quotidianamente è il pane, quindi calcoliamo sempre abbondanti quantità di farina per assicurarci pane fresco o focacce tutti i giorni. In genere impastiamo la sera con pochissimo lievito e mettiamo a lievitare in frigo fino alla mattina del giorno dopo. Frutta e verdura vanno sempre comprate in modo sensato, cercando di consumare prima quelle che deperiscono più in fretta, poi quelle che durano di più come carote, cavolo cappuccio, patate, mele, ananas, e infine legumi secchi. Prediligiamo ricette con le lenticchie, che non necessitano di lunghe cotture, come il curry di lenticchie al latte di cocco con riso oppure pasta e fagioli, cotti in pentola a pressione, con maltagliati all’uovo rigorosamente fatti a mano!
Mal di mare. Sulla questione ormai posso dire di avere una laurea ad honorem!
Ho provato tanti rimedi, naturali e non, ma su di me si sono dimostrati tutti pressoché inefficaci o semplicemente soporiferi. Meglio lasciare che il proprio corpo si abitui, poco a poco, e reagisca da solo. Con il tempo però ho escogitato alcuni trucchi per non arrivare, alla fine delle lunghe navigazioni, in carenza di liquidi.
Bisogna cercare di idratarsi il più possibile quando si sente di star bene, obbligandosi a bere grandi quantità di acqua, e assumere solo cibi secchi e leggeri nei momenti di malessere. In questi momenti un mezzo bicchiere di coca cola con limone è più indicato: la caffeina toglie quel senso di torpore dovuto al mal di mare e da’ un pochino di energia. E’ anche vero che il mal di mare ha una grande componente psicologica, per cui trovo che sdraiarsi all’aria assecondando il movimento delle onde e cercando di concentrarsi su qualcos’altro, sia di grande aiuto. Ho notato anche come l’adrenalina annienti completamente il mal di mare: nelle situazioni più difficili che abbiamo vissuto, in cui non nascondo di aver provato un certo timore, non avevo più nessun fastidio.
Bimbi a bordo. In barca non dovrebbero mai mancare libri, matite colorate e quaderni, giochi da tavolo per tutte le età e cartoni in dvd. Sfogliare un libro, disegnare e guardare un cartone sono attività che il bimbo può fare anche da solo ma che possono andare bene se si hanno un paio di ore di navigazione.
Nel mio caso si parla di navigazioni molto più lunghe, anche 15/20 giorni, e quindi bisogna organizzarsi e pensare in anticipo a tante attività da fare insieme per far passare il tempo intrattenendosi vicendevolmente. Nella traversata oceanica per noi sono stati utilissimi, direi vitali, due catini di plastica riempiti di acqua di mare. I bimbi ci hanno passato ore, dentro e fuori continuamente, una volta li trasformavano in due navi dei pirati, una volta in astronavi per andare sulla luna, una volta ci affondavano le loro costruzioni di Lego creando delle città sommerse. Come tutti i bambini del mondo non hanno bisogno di molto per inventarsi un gioco bellissimo, basta dar spazio alla loro fantasia.
Impastare insieme e creare panini di tante forme diverse, preparare i biscotti, pescare, timonare e regolare le vele col papà, trovare nel cielo la nuvola con la forma più strana, costruire di tutto con le scatole di cartone dei cereali, copiare la mamma che fa yoga tra le onde, o almeno ci prova, riempirsi di coccole…queste sono alcune delle attività che, miglio dopo miglio, ci hanno accompagnati fino alle Bahamas.
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