Il questionario che rende impossibile la vita dei crocieristi è una follia che dobbiamo fermare!
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Con estate, arriva l’ennesima follia italiana mirata a rendere impossibile la vita dei diportisti. Una follia che farà danni e che bisogna fermare.
IL FOLLE QUESTIONARIO SANITARIO
Quando abbiamo letto quanto ci ha scritto il lettore Alberto Roggero non credevamo ai nostri occhi: “Ma quanti di noi potranno e vorranno fare tappa nei porti dopo la creativa circolare del Ministero della Salute (sorveglianza sanitaria su imbarcazioni da diporto senza data) che obbliga a inviare alla sanità marittima un questionario (a firma del dott Mauro Dionisio, direzione generale della prevenzione sanitaria) prima di entrare in porto e avere libera pratica sanitaria? Ad oggi hanno deciso che se superi le sei ore di navigazione (e non rientri nel porto di partenza) devi compilare (a bordo abbiamo stampanti e scanner come tutti…) il questionario e inviarlo alla sanità marittima quindi aspettare il loro ok all’ingresso in porto”.
Il buon Alberto non si è inventato nulla. E’ tutto vero! QUI trovate la circolare del Ministero della Salute a firma del dottor Mauro Dionisio:
“Si dispone fino alla cessazione della pandemia Covid19, che i comandanti delle imbarcazioni da diporto di lunghezza inferiore ai 24 metri, provenienti da porti nazionali e che abbiano effettuato una navigazione superiore alle 6 ore… compilino l’allegata dichiarazione marittima di sanità per il diporto e la trasmettano via email, o con altro mezzo, all’ufficio di sanità marittima competente. In assenza di risposte negative al questionario semplificato, l’imbarcazione da diporto è da considerarsi automaticamente in libera pratica sanitaria e, previa autorizzazione dell’autorità marittima, può procedere all’approdo. In caso contrario occorrerà attendere il Nulla Osta dell’Autorità Sanitaria di porto”.
CERTO, ABBIAMO TUTTI LA STAMPANTE O LO SCANNER IN BARCA
Ma come la si spedisce? Alzi la mano chi ha in barca stampanti e scanner. Poi, perché il lasso di tempo di sei ore? Abbiamo provato a metterci nei panni di un povero crocierista che, ogni volta che fa scalo in un marina durante la propria navigazione, si trovi a dover compilare un questionario per nulla “snello” (lo trovate QUI) e soprattutto a inviarlo via mail all’ufficio di sanità marittima competente. Come? Fotografandolo con lo smartphone e ritagliandolo con una app? E poi, dall’altra parte, chi risponderà? QUI la lista degli uffici a cui inoltrare la domanda (sperando rispondano).
La dichiarazione, tra l’altro, è discriminatoria, fa notare Roggero: chi naviga in barca per più di sei ore cambiando porto è “discriminato rispetto a chi dovesse prendere un’auto da Palermo e arrivare a Trieste. Questo non avrebbe alcun controllo (il viaggio è certamente più lungo delle sei ore in mare) invece in barca sei costretto al controllo sanitario!”.
Conclude giustamente Roggero: “Questo virus sta facendo venire a galla tutti i burocrati ignoranti in materia di nautica da diporto che di fatto limiteranno le crociere”.
FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE
Chiediamo a tutti, diportisti, capitanerie, marina: fate sentire la vostra voce! Mandate una mail alla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, all’attenzione del dr. Mauro Dionisio manifestando il vostro disappunto per un provvedimento inutile e, peggio, dannoso per tutto il comparto nautico. Questa la mail: dgprev@postacert.sanita.it
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13 commenti su “Il questionario che rende impossibile la vita dei crocieristi è una follia che dobbiamo fermare!”
Non sta scritto da nessuna parte che se non cambi porto non devi produrre il documento.
Il documento si puo stampare prima della partenza poi compilarlo a bordo e mandarlo con WhatApp
Che schifo…..
Non ne possiamo più.
MI chiedo pr chi viene dall’estero ? non ha problemi (non credo)
grazie Paolo
Il neuronavirus ha colpito ancora.
Marco Pellanda – Venezia
je reçois la lettre de VELA chaque jour, au début du déconfiinnement ,je trouvais que l’Italie et ces régions avaient bien réagi , alors que nous en France nous pataugions entre un secrétaire à la mer qui disait OK la mer est libre et le lendemain les préfets des régions fermaient tout; Mais
LA Vous avez un ministre de la santé qu’il faut soigné, et pourquoi moins de 24 mètres serait-il propriétaire d’un navire de plus de 24 mètres ?
mi chiedo come mai i miei commenti non sono mai pubblicati…. da noia la troppa (giusta) polemica?
Ho letto entrambi i documenti. Giustamente il questionario lo si può stampare prima e trasmetterlo via email dopo averlo fotografato dopo.
Non trovo nulla di particolarmente difficile.
E’ solo un pezzo di carta. Suvvia!
Sergio, sarai d’accordo con me che, se ritieni giusto il provvedimento, allora dovremmo esigerlo anche a chi viaggia in macchina, ai camionisti, corrieri e trasportatori, a chi viaggia in treno per lunghe percorrenze, a chi viaggia in aereo, ai passeggeri dei traghetti e navi crociera, ….
Perchè i diportisti nautici dovrebbero sobbarcarsi quseto provvedimento e gli altri no ?
Sinceramente ha dell’incredibile! Buon senso e conoscenza dell’argomento navigazione Zero… Ma scusatemi…sono più belli e liberi i diportisti con imbarcazioni superiori ai 24 metri? E se di dovesse riparare per brutto tempo, ma ci pensate a gestire questa procedura?!?
A chi porta il mio stesso nome, lo invito a leggere più attentamente perchè non si tratta solo di mandare un modulo ” Suvvia “, ma di aspettare anche la risposta per poter entrare…il che con la disponibilità della nostra burocrazia mi fa venire i brividi.
Semplicemente una delle tante cavolate del ” comitato tecnico scentifico “… che dopo un pò cambiano, come è stato fatto tantissime volte in questo periodo, si è detto tutto e poco dopo il contrario di tutto…speriamo.
Sergio
il “Nulla Osta” questo CONOSCIUTO solamente in Italia… il Nulla Osta
dal testo letteralmente interpretato i NATANTI SONO ESCLUSI perchè si parla solo di IMBARCAZIONI !
Sempre più kafkiano!!! assolutamente incomprensibile la ratio di questa norma!
Ma certo. Perché chi l’ha scritto probabilmente neppure lo sa che in Italia ci sono le imbarcazioni e i natanti. E comunque il punto non è quanto sia più o meno facile adempiere. Il punto è che è una vera e propria c…..a. Come lo è il portare le mascherine a spasso. In realtà è tutto uno scarica barile. Fai il modulino così ti assumi la responsabilità. Non si sa mai che un giorno a qualcuno venga in mente di fare causa alla direzione di un marina perché non ha controllato gli ingressi. E noi a forza di adeguarci perché terrorizzati al punto di perdere la capacità di autonoma ragione finiremo per accettare qualunque imposizione, in nome della sicurezza collettiva, s’intende. Altro che Cina!