PROVATA. Nautitech 46, una casa al mare che va a vela
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Nautitech 46, il nuovo catamarano di Bavaria. Dal rilancio del gruppo Bavaria uno dei punti fissi è rimasto il mercato dei catamarani. Un settore così in espansione non poteva essere trascurato dal nuovo management che ha deciso di puntare forte anche sul mondo dei multiscafi razionalizzando e potenziando la gamma Nautitech, il cantiere francese acquisito dal colosso tedesco. Per fare ciò prima di tutto è stata scelta una linea strategica precisa: Nautitech non sarà semplicemente una costola di Bavaria, ma continuerà a essere una realtà produttiva a se stante, con uno staff tecnico dedicato e indipendente da quello tedesco. Insomma non un semplice ripiego ma una realtà con una sua identità ben precisa che è, e sarà, ancora molto francese. Del resto è proprio dalla Francia che in tema di multiscafi e catamarani da crociera sono arrivate sempre le maggiori e più interessanti novità per questo mercato.
Nautitech 46, UNA BARCA NUOVA
Il restyling del Nautitech 46, disponibile nelle versioni fly e in quella Open che abbiamo provato nelle acque di Cannes, è figlio di questa fase ed è un cat da crociera che ci è sembrato decisamente a fuoco sulle tendenze del pubblico. L’estetica generale del progetto concepito da Marc Lombard non è stata cambiata, mantenendo così il family feeling con la gamma.
Come già visto nell’analoga operazione relativa al Nautitech 40, sono stati però rivisti alcuni particolari per dare alla barca un look nuovo e più accattivante.
Lo spigolo sugli scafi è stato leggermente ridotto, e in coppia con le prue affusolate da alla barca un aspetto adesso più sportivo. La tuga resta bassa sulla coperta, è a tutta vetrata e la sua prosecuzione anteriore si allunga fino all’estrema poppa per tenere il pozzetto sempre riparato dagli agenti atmosferici. Dalle timonerie, tramite due scalini, si accede al resto del ponte, a prua il nuovo 46 non rinuncia alla sua proverbiale rete che ne conferma l’anima sportiva. Meno peso a prua equivale a una barca più alta sull’acqua e stabile quando dovrà affrontare mare formato in poppa.
IL CONCEPT
Nella versione fly sul ponte rialzato è stata ricavata, oltre alla zona manovre, una piccola zona living con un divano a c, quella Open ne è sprovvista e le timonerie sono state posizionate ai due estremi di poppa degli scafi. La visuale del timoniere risulta abbastanza pulita verso prua e al tempo stesso ha una perfetta visuale a poppa in fase di ormeggio.
La versione che abbiamo provato è quella presentata ai Saloni autunnali del 2019, concepita con un piano velico più potente, con un’imponente randa square top, e soprattutto incentrata sul concetto di Open, in modo tale che la vita a bordo si svolga tutta su un unico livello: quello comunicante del salone-pozzetto. I due ambienti infatti diventano un unico open space degno di una villa al mare quando le porte scorrevoli sono aperte, e in generale la tuga con la vetrata a 180 gradi garantisce una continuità ideale tra spazi interni e spazi esterni.
I NUMERI A VELA
Il nostro test si è svolto nel golfo di Cannes in una giornata di brezza leggera, dai 5 agli 8 nodi e onda residua. In queste condizioni non dobbiamo dimenticare che il Nautitech 46 è pur sempre un cat da crociera. Navigare con randa e fiocco ad angoli di bolina da monoscafo non è realistico, per liberare i cavalli di questo cat l’ideale in condizioni simili è impiegare un Code Zero, vela cruciale per barche simili, che ci consente sia di poter stringere fino a 55-60 gradi, che poggiare anche oltre i 100. Ed è così che abbiamo potuto saggiare per davvero i numeri del Nautitech 46, che a dispetto del suo concept si sa comportare bene anche nel vento leggero. Tra i 50 e i 55 gradi non si fa fatica a raggiungere i 4 nodi, ma basta allargare leggermente l’angolo per raggiungere velocità vicine all’intensità del vento a patto di sapere ascoltare la barca.
Il gioco è quello di sapere calibrare le correzioni di timone con leggerezza, per caricare leggermente la barca all’orza e poi accellerare in poggiata salendo sopra i 6 nodi e toccando anche i 7 con poco più di vento. Il timoniere può scegliere se condurre in piedi, oppure sfruttare la seduta dotata di un comodo cuscino in spalliera, decisamente più comoda ma che obbliga a una posizione che ruba un po’ di visuale verso prua. Interessante la soluzione per il carrello della randa che è posizionato sulla tuga, in corrispondenza della fine del boma, e i cui rinvii scendono fino alle timonerie correndo lateralmente alla zona living del pozzetto e terminano in una batteria di stopper posizionata all’estrema poppa.
INTERNI
La disposizione degli interni è stata studiata in modo funzionale con il concetto Open della barca. Da questo punto di vista risulta decisiva la scelta del posizionamento della cucina, subito all’ingresso sulla destra, praticamente attaccata alla vetrata scorrevole. L’idea è quella di una cucina concepita quasi da esterno, per esaltare la zona living di poppa che essendo totalmente riparata dalla prosecuzione della tuga è quasi sempre ombreggiata e quindi perfetta per essere sfruttata come zona pranzo. Per quanto riguarda le cabine, i layout disponibili sono a 3 o 4 cuccette, la marcia in più è la soluzione degli oblò di grandi dimensioni posizionati sugli scafi proprio in corrispondenza dei letti. Potere guardare dalla cabina verso l’esterno, con una visuale a pochi centimetri dall’acqua è una scelta estetica e funzionale che piacerà molto a chi ama vivere in barca.
I NUMERI
Lungh. f. t.: 13,79 m
Lungh. scafo: 13,71 m
Baglio massimo: 7,54 m
Pescaggio: 1,45 m
Dislocamento: 10.800 kg
Motore: 2×40 hp
Serb. carburante: 2×300 lt
Serb. acqua: 2×300 lt
Progetto: Marc Lombard Cantiere: Nautitech
Prezzo: 459.550 euro + Iva franco cantiere
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