Il clamoroso successo della maniglia da winch pieghevole

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Crisi? Non per tutti. Flipper, la maniglia per winch pieghevole sviluppata dall’italiana (e giovanissima) easysea, è stata letteralmente presa d’assalto dai velisti internazionali (tra di questi soprattutto gli statunitensi), risultando così la manovella più venduta nonostante il periodo di grave crisi dettato dal COVID-19.

Questo grazie anche a una sapiente gestione dell’assistenza clienti, delle spedizioni e del marketing in modalità smart working, ci ha raccontato il fondatore dell’azienda Giuseppe Scotto D’Antuono.

IL SEGRETO DEL SUCCESSO DI FLIPPER

Il funzionamento di Flipper è semplice e geniale. Il suo vantaggio è che non dovrete mai toglierla dal verricello, perché è pieghevole. Avete capito bene, si piega su se stessa in tre parti: se non la usate vi basterà lasciarla montata, quando vi serve basterà aprirla in poche semplici mosse. Eliminando totalmente il rischio – concreto – di perderla in acqua durante i momenti concitati.

VIDEO – ECCO COME FUNZIONA LA MANOVELLA PIEGHEVOLE

Il peso è di 579 grammi: chiusa ha una lunghezza di 145 mm, aperta 205. C’è anche la possibilità di sistemare il pomello in orizzontale per avere una maggiore leva, in questo caso la lunghezza è di 305 mm.

Una volta in porto, non vi resta che smontare Flipper e inserirla nella sua sacca di neoprene, che funziona anche da copriwinch.

L’AZIENDA GIOVANE CHE VENDE LE MANIGLIE PER WINCH AGLI ARABI

La easysea è guidata dal più giovane imprenditore della nautica Giuseppe Scotto d’Antuono che a soli 23 anni, insieme al suo socio Francesco Fascelli (27 anni), ha già realizzato l’obiettivo di esportare il made in Italy ormai quasi in tutti i paesi del mondo: alcune richieste addirittura arrivano anche dagli Emirati Arabi Uniti!

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UNO STOPPER RIVOLUZIONARIO “IN CANTIERE”

Giuseppe ci dà un’anticipazione: “E’ in atto una collaborazione con THE3DGROUP, il più grande gruppo italiano per l’innovazione digitale 3d, grazie alla quale stiamo sviluppando un progetto che coinvolge anche un importante ateneo italiano e una primaria azienda americana produttrice di stampanti 3d metallo. Stiamo lavorando alla realizzazione di uno stopper ‘rivoluzionario’. Il peso sarà ridotto, perché questo tipo di stampa 3D, avanzatissima e mai utilizzata in ambito velico, consente di realizzare facilmente dei vuoti: la resistenza rispetto a uno stopper tradizionale molto maggiore visto che sarà un pezzo unico”.

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