La FIV c’è: ecco il protocollo per la ripresa delle attività di circoli e scuole vela
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La fase 2 in Italia significa anche un, graduale, ritorno alle attività sportive e la vela è una di queste. La domanda che tutti gli appassionati si pongono, aldilà della tante e a volte confuse normative regionali che abbiamo riassunto QUI, è come potere tornare a fare attività nel rispetto delle regole ma soprattutto seguendo un protocollo di sicurezza che ci guidi nelle nostre azioni. A chiederlo sono anche le tante scuole vela e i circoli che vedono ormai la loro stagione più importante alle porte.
La risposta è arrivata dalla Federazione Italiana Vela e dal Presidente Francesco Ettorre con un protocollo di sicurezza ufficiale, riconosciuto dal Ministero per le politiche giovanili e lo Sport, destinato a tutti i circoli e le basi nautiche affiliate FIV ma che, a nostro avviso, può rappresentare una linea guida per tutti coloro che vogliano ricominciare, in sicurezza, a praticare il nostro sport.
I punti cruciali del Protocollo, potete leggerlo QUI, che riassumiamo sotto, sono stati illustrati dal Presidente Ettorre nel corso di una conferenza stampa trasmessa in diretta sui canali social della Federazione. Le linee guida del documento offrono uno strumento utile per società, allenatori ed atleti, dotato di consigli specifici, su temi caldi come la sanificazione di sedi sociali e barche, il distanziamento sociale, lo svolgimento delle attività didattiche a terra e in mare, le attività per i velisti con disabilità e più in generale su come affrontare, tenendo conto dell’emergenza sanitaria, questo iniziale cammino verso il ritorno alla normalità. In tema di sanificazione in particolare verranno a breve annunciate delle convenzioni per l’acquisto a prezzo agevolato da parte delle società dei presidi necessari per rendere le sedi agibili.
Nel corso della conferenza stampa non si è parlato però solo del protocollo, ma anche di tanti altri temi caldi per la comunità velica. Ettorre ha subito chiarito un punto: “Gli atleti di interesse nazionale, ovvero gli olimpici, riprenderanno subito l’attività pur con delle limitazioni soprattutto negli spostamenti tra una regione e l’altra che non sono consentiti. Poi gradualmente riprenderà l’attività di base. Le indicazioni nell’ultimo DCPM in alcune realtà è stato stravolto dalle normative regionali, alcune hanno ampliato le attività e altre hanno anche aperto impianti sportivi, generando molta confusione. La regola principale, contenuta nel DCPM, è che il codice ateco delle società non è inserito, quindi queste devono rimanere chiuse. A livello regionale alcune realtà hanno deciso di lasciare usufruire gli spazi esterni dei club per una graduale ripresa delle attività. Ricordiamo a tutti che l’apertura delle società deve essere fatta nel rispetto delle linee guida ministeriali. Oggi abbiamo mandato delle linee guida alle società, per dare loro degli strumenti chiari su come muoversi in sicurezza. Il protocollo, valido al momento fino al 17 gennaio, però non autorizza l’apertura, attenzione, questo deve essere chiaro, salvo che non intervengano dispositivi regionali o nazionali. Le iniziative regionali purtroppo non hanno dato alle società il tempo per mettere a norma i club, adesso i protocolli devono essere messi in piedi e velocemente, a prescindere che siano arrivate delle normative regionali che abbiano creato confusione” ha precisato Ettorre.
Uno dei temi caldi della conferenza stampa è stato ovviamente anche il mondo delle regate d’altura, sulle quali il Presidente ha spiegato: “è l’attività che sicuramente ha più problematiche e difficilmente possiamo pensare a date prima della metà di luglio per riprendere le attività, in questo caso c’è un problema oggettivo di distanziamento, alla fine del mese di maggio avremo qualche indicazione in più. Non pensiamo solo agli olimpici, l’altura è un nostro importante faro, occorrerà il tempo per capire se il distanziamento possa essere rimodulato per consentire a equipaggi più o meno numerosi di stare in barca insieme. Deve allentarsi quella che è la morsa del distanziamento e aumentare la mobilità. Il distanziamento anche nelle regioni più sane non verrà allentato nel giro di pochi giorni. Stiamo ragionando quindi su più scenari, come per esempio quello di regate con equipaggi ridotti all 70/80% che potrebbe andare bene per l’altura ma per esempio non per i monotipi dove sarebbe impossibile per ragioni tecniche. Stiamo cercando di lavorare su più scenari e l’altura probabilmente non ne avrà uno solo. La riduzione del numero degli equipaggi è ovviamente una strada, ma anche quella dei test seriologici non appena avranno un’attendibilità definitiva è una delle vie che stiamo analizzando, e ovviamente quella dei dispositivi di sanificazione e personali. Il distanziamento potrebbe durare ancora molto ed è indispensabile pensare a nuove vie. Tutti dovranno firmare l’autocertificazione prevista dalla Federazione e dal Ministero sul loro stato di salute, questo deve essere fatto indipendentemente da qualsiasi tipo di attività velica si faccia, altura, derive o qualsiasi cosa. Non è realistico invece potere tracciare gli spostamenti di ogni atleta come avviene nel mondo di altri sport professionistici” ha precisato Ettorre.
I PUNTI SALIENTI DEL PROTOCOLLO
- Norme igienico sanitarie: divieto di accesso alle strutture a soggetti con sintomi influenzali; divieto di utilizzo di bottiglie comuni; obbligo di sanificazione frequente delle mani con dispositivi disponibili all’ingresso delle sedi; divieto di contatti fisici di qualsiasi genere; sanificazione giornaliera degli spazi sociali e delle imbarcazioni, areazione dei luoghi chiusi
- Attività veliche concesse solo nelle strutture che possano garantire a terra il distanziamento tra le persone coinvolte di almeno un metro
- spogliatoi e aree tecniche accessibili solo ad atleti ed allenatori e sanificate frequentemente con divieto di lasciare in loco borsoni o altro materiale personale
- autocertificazione sul proprio stato di salute
- ingresso di una persona alla volta nelle segreterie
- mascherina obbligatoria quando non si sta svolgendo allenamento e guanti monouso
- solo gli allenatori possono essere presenti insieme agli atleti durante gli allenamenti
- consumo di pasti solo in aree aperte con distanziamento sociale di almeno un metro
- brefing e lezioni teoriche solo all’aperto e con distanziamento, il materiale didattico sarà strettamente personale e non condivisibile con altri soggetti
- per gli atleti con disabilità un eventuale assistente dell’atleta è equiparabile all’istruttore e deve indossare guanti monouso e mascherina
Mauro Giuffrè
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