TECNICA Come avviare il fuoribordo al primo colpo (e cosa fare se non parte)
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Come far partire il fuoribordo alla prima? Di norma il fuoribordo, specie se è quello del tender, rimane fermo tutto l’anno. Viene adoperato solo nei mesi estivi e in quel breve periodo si pretende che: funzioni perfettamente; che sia il più veloce della baia; e che quando si scende a terra ci faccia fare bella figura. E si sa quindi quanto il fuoribordo del tender sia fondamentale in ogni crociera che si rispetti. Perché tutto funzioni bene e sapere dove intervenire se serve, ecco quali sono le principali cause di un mancato avviamento e di come operare per far ripartire il motore.
Come far partire il fuoribordo alla prima
Il primo consiglio è simile a quello del tecnico di turno che interpellato per un problema al computer, ti chiede: «Hai provato a spegnere e riaccendere?». Nel nostro caso è: hai controllato se manca il carburante? La soluzione in questo caso è semplice: frugatevi in tasca, prendete una tanica per carburanti e fate rifornimento.
Fuoribordo con avviamento manuale
Per i modelli a carburatore (e non a iniezione elettronica), il problema potrebbe essere nell’alimentazione. Per esempio a motore freddo, la miscela aria-benzina potrebbe essere troppo magra per favorire la messa in moto. Quindi in questo caso il problema è nell’aria non tirata. Quando si tira l’aria, da qualcuno chiamata anche starter, tecnicamente una piccola ghigliottina si solleva e apre un condotto supplementare nel carburatore che attiva un getto in più (chiamato non a caso getto d’avviamento) in modo da ingrassare la miscela. Specialmente nei fuoribordo di qualche anno fa, appena il motore dà segni di vita, l’aria va tolta per consentire al motore di girare con la corretta carburazione, pena un nuovo spegnimento.
Se soffoca il carburatore
Carburatore ingolfato. Se il carburatore è ingolfato significa che c’è un eccesso di benzina che il motore non riesce a bruciare. Si deve togliere innanzitutto lo starter e, armandosi di tanta pazienza per attendere che la benzina in eccesso possa evaporare, si continua a tirare la corda di avviamento. In casi estremi, si può staccare il tubo per chiudere l’afflusso di carburante. Ricordate di tenere la parte terminale del tubo più alta del suo ingresso, di modo che non spilli benzina in acqua. A questo punto bisogna agire sulla messa in moto fino a quando tutto il combustibile non sia stato fatto fuoriuscire dal motore. A quel punto si riattacca il tubo e si riprova in condizioni normali.
Il carburante non riesce a raggiungere il carburatore. Il tubo all’interno del serbatoio non è adeguatamente lungo e quindi non arriva a “pescare”, bisogna però fare attenzione che non sia comunque talmente lungo da effettuare l’aspirazione direttamente sul fondo, altrimenti si rischia il risucchio di impurità.
Motori fuoribordo con avviamento elettrico
Le batterie sono scariche o parzialmente cariche. Un evidente segnale di questa anomalia lo si può notare dal fatto che il motorino di avviamento gira a una velocità inferiore, fa fatica a funzionare o, addirittura, non gira affatto; inoltre, nel momento in cui si attiva l’avviamento (per esempio girando la chiave), si ha un calo dell’intensità luminosa delle spie presenti sul quadro strumenti. A questo punto occorre provare a ricaricare (o fare ricaricare) le batterie.
Se invece il guasto è dovuto alla vecchiaia delle batterie, per cui non manterrebbero comunque la carica, occorre sostituirle. Se l’inconveniente batteria scarica dovesse ripetersi, allora occorrerà intervenire a monte perché potrebbero esserci dispersioni di corrente nel circuito. Il generatore di corrente difettoso, per esempio, che va perciò revisionato o sostituito oppure eccessivi assorbimenti (troppe luci accese per esempio). Per evitare questo ultimo inconveniente, è buona norma ricordarsi che quando il motore è spento le batterie che poi serviranno per il successivo avviamento vanno sempre scollegate, tramite un commutatore appropriato, lasciando eventualmente connessa in rete solo la batteria per le luci e gli altri servizi.
Verifica i collegamenti
Può accadere che le connessioni ai poli delle batterie siano corrose o allentate. Se il problema deriva dall’allentamento sarà sufficiente serrare i dadi dei terminali dopo avere provveduto a una eventuale pulizia. In presenza invece di corrosione, occorre sostituire i capicorda e i dadi danneggiati, sempre dopo un’accurata pulizia della zona interessata. È sempre conveniente spalmare con grasso (meglio se di vaselina) i terminali e i morsetti per ridurre la possibilità di formazione di condensa e quindi di ossido.
Il problema può risiedere nel motorino di avviamento difettoso. Lo si nota dalla scarsa velocità o dall’assenza di giri dello stesso; potrebbero esserci le spazzole o il collettore consumati dall’uso. Occorrerà quindi fare revisionare il motorino oppure sostituirlo. Nel caso più fortunato, però, potrebbe trattarsi anche soltanto dei fili di alimentazione di corrente scollegati.
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