Cinquant’anni fa il terribile naufragio della London Valour
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
London Valour, era il 9 aprile del 1970. Quel giorno una violentissima libecciata si abbatté sul Golfo di Genova. Al mattino soffiava un debole vento da nord che non durò a lungo. Non poteva nulla di fronte alla violenta depressione che si avvicinava da Libeccio, annunciata da un’atipica onda lunga e dalla bassissima pressione barometrica. Di fronte alla diga foranea era ancorata la London Valour, una nave mercantile, che nel giro di poche ore sarebbe affondata.
London Valour: il 9 aprile 1970 il terribile naufragio
Verso le 13.30, all’improvviso, il vento iniziò a soffiare da sud-ovest ad oltre 100 km/h e le onde in breve superarono i 4 metri. I motori erano in manutenzione e l’equipaggio non riuscì ad attivare la motrice per allontanarsi dalla costa. Tempo un’ora e la nave era in balia delle onde. Le ancora non bastavano certo a tener ferme le quasi 30.000 tonnellate della London Valour che prese ad arare, avvicinandosi pericolosamente la nave alla diga.
“E le ancore hanno perduto, la scommessa e gli artigli”
Fabrizio De André nella canzone: “Parlando del naufragio della London Valour”
Non passò molto tempo e la nave andò a sbattere con forza la poppa sugli scogli. Sul posto arrivarono elicotteri e motovedette, mentre la nave si spezzava in due sotto gli occhi increduli della città che assisteva impotente alla forza del mare. Nessuna barca, o quasi, poteva però uscire in sicurezza dal porto per soccorrere i marinai a bordo. In un disperato tentativo di salvare l’equipaggio venne teso un doppio cavo di nylon tra la diga ed il ponte della nave, per farli passare attraverso un’imbragatura e una carrucola. Le speranze di riuscita dell’operazione sparirono subito quando i movimenti delle onde contro la nave iniziarono a tendere e ad allentare violentemente la cima, sbalzando i marinai in acqua o contro gli scogli.
Anche Dorothy, moglie del capitano Edward Muir, precipitò in mare, sotto gli occhi del marito. L’uomo a questo punto slacciò il giubbotto di salvataggio e si gettò in mare per salvarla, sparendo anche lui tra le onde. Di 58 persone imbarcate sul mercantile se ne salvarono solamente 39.
Della London Valour si salvarono solo 39 marinai
Di questi, oltre 26 vennero tratti in salvo dal capitano di porto Giuseppe Telmon, che con la motovedetta CP 233 si avventurò in mare aperto. L’operazione durò per oltre sei ore ed è ricordata come una delle più difficili mai effettuate da mezzi delle Capitanerie di porto.
Il relitto, incagliato e semi-affondato, fu portato via da due rimorchiatori dopo un anno, nel 1971. L’obiettivo era di affondarlo nell’abisso delle Baleari, profondo oltre 3500 m. Lo scafo, però, a causa delle cattive condizioni in cui versava, affondò a sole novanta miglia al largo di Genova dove si trova tutt’ora.
Fonte immagini: genova.repubblica.it / Guardia Costiera
STAI A CASA, LEGGI VELA, FAI DEL BENE
Se ti abboni al Giornale della Vela, noi doniamo 10 euro all’Ospedale San Raffaele di Milano per far fronte all’emergenza coronavirus
ABBONATI SUBITO QUI!
NAVIGA INFORMATO!
Per rimanere aggiornato su tutte le news dal mondo della vela, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter del Giornale della Vela! E’ semplicissimo, basta inserire la tua mail qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscrivimi”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di vela! E’ gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno!
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Quindici situazioni che mandano in tilt il velista
Regatanti, crocieristi, navigatori. Le situazioni frustranti che vi possono mandare in tilt, in mare, sono dietro l’angolo. 15 situazioni che mandano in tilt il velista Eccone quindici, ma siamo certi che potrete arricchire la lista con tanti vostri “che frustrazione”…
Il triste ritorno delle multe in mare senza senso. E’ successo a Giannutri
Multa salatissima e vacanza in barca rovinata per un nostro lettore che, a Giannutri, si è visto comminare una sanzione di quasi 500 euro poiché, secondo i rilevamenti dell’Arma dei Carabinieri (a proposito, non doveva essere solo la Guardia Costiera
Chi pesca più plastica vince. Ottima idea (da copiare) a Pescara!
Oggi vi raccontiamo di una bella iniziativa che speriamo possa essere presto imitata. Il 29 settembre a Pescara si esce in barca per una battuta di pesca: ma non di orate, pagelli e branzini. Bensì di plastica: vince chi ne
Replica di nave vichinga fa naufragio: muore archeologa a bordo
L’archeologa di 29 anni Karla Dana è morta nel corso della spedizione “Legendary Viking Voyage” dalle Isole Faroe alla Norvegia a bordo di una replica di una nave vichinga che si è ribaltata per il maltempo. Doveva essere un viaggio