Coronavirus, quando potremo tornare a navigare? Il parere del meteorologo
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Riccardo Ravagnan, esperto meteorologo di Meteomed, ci spiega come l’arrivo del clima più caldo e umido potrebbe attenuare gli effetti del Coronavirus in Europa e quindi farci tornare alla normalità (e alle nostre barche) prima
“Nei bei giorni d’estate
Con moto assai lento
Col sole gira il vento”
Questo detto marinaro racconta della brezza termica in quelle giornate calde d’estate che in questi giorni sogniamo anche la notte. Quando potremo tornare a navigare? In un momento così difficile per il nostro paese e per tutta la terra a causa del coronavirus iniziamo a percepire degli spiragli di miglioramento.
Ad aggiungere un pezzo del puzzle sulle variabili che possono farci uscire da questa profonda crisi sanitaria è una riflessione di Riccardo Ravagnan di Meteomed. Un contributo che pubblichiamo volentieri perché ci avvicina un pochino alle nostre barche ormeggiate e proiettando la nostra mente al momento in cui torneremo a navigare.
COME IL CLIMA POTREBBE AIUTARCI CONTRO IL CORONAVIRUS
“La Pandemia in Europa si sta avvicinando ad un cambiamento climatico. Con l’arrivo della primavera potrebbe verificarsi una riduzione della trasmissione del COVID-19 (2019-nCoV ora denominato SARS-CoV-2) per effetto dell’aumento della temperatura e dell’umidità relativa dell’aria.
Gli studi scientifici fanno riferimento al valore R, cioè il numero di riproduzione giornaliero. Tanto più è elevato il suo valore, tanto più è rapida ed efficace la trasmissione dell’infezione. Gli scienziati Jingyuan Wang, Ke Tang, Kai Feng e Weifeng Lv delle università di Beihang e Tsinghua ritengono che un aumento di un grado della temperatura ed una unità percentuale di umidità relativa possa abbassare il valore R di 0,0383 e 0,0224, rispettivamente.
Come facciamo a valutare la consistenza di questo decremento?
Le attuali stime del tasso di mortalità causa COVID-19 – (misura della percentuale di persone infette che alla fine muoiono) – suggeriscono che il questo ceppo di coronavirus è meno mortale rispetto altri patogeni su larga scala (appartenenti tutti ai Betacoronavirus) come ad esempio la SARS (SARS-CoV sindrome respiratoria acuta grave del 2002), la MERS (MERS-CoV sindrome respiratoria del Medio Oriente 2012) ed Ebola. Ma l’infezione sembra diffondersi più facilmente di altre malattie, inclusa l’influenza stagionale. I calcoli del valore di diffusione R mostrano un intervallo di 2–2,5 (alcune pubblicazioni parlano di una media di 3.28), rispetto a SARS con 2 – 4 e MERS 1 – 6.
Il valore di R varia molto in base al campione di dati, in base al territorio preso in esame e andrebbe continuamente aggiornato. Viene calcolato utilizzando modelli che tengono conto della durata del contagio di una persona infetta, della probabilità che queste contagino persone con cui sono state in contatto e della frequenza con cui entrano in contatto con altre persone.
In questo contesto possiamo facilmente capire quanto possa influenzare temperatura e umidità nell’abbassamento del valore R per ogni grado di T°C e per ogni percentuale di umidità relativa dell’aria.
In condizioni climatiche calde e umide, il rate di contagio è più basso, anche in modo significativo, per contro aria fredda e secca favorirebbe la trasmissione del Coronavirus (attenzione: questo NON significa che nelle zone calde non ci sia il virus!).
Un comportamento questo del tutto analogo all’influenza: i virus influenzali sono infatti più stabili in aria fredda e le goccioline emesse dal nostro respiro, che possono contenere il virus, fluttuano più ampiamente in presenza aria secca. Oltretutto in presenza di aria fredda e secca il nostro sistema immunitario risulta più debole.
Sulla base d queste evidenze, le aree con il parametro R più elevato (quindi potenziale contagio più elevato) sono attualmente: Europa, Canada, Stati Uniti, gran parte dell’Asia centro-settentrionale, in genere per via del clima più freddo, ma anche l’Africa sub-sahariana e il Medio Oriente per via dell’aria più secca.
Secondo le proiezioni nel prossimo luglio i tassi di contagio dovrebbero invece abbassarsi su gran parte dell’Emisfero boreale, quindi anche Europa e Nord America ad eccezione degli States sud-occidentali dove l’aria si mantiene particolarmente secca.
Contestualmente le cose dovrebbero peggiorare per l’emisfero australe, che sarà in pieno Inverno, in particolare per il Sud Africa e l’Australia. Queste considerazioni sono al netto, ovviamente delle restrizioni socio-economiche imposte dai governi.
Dunque quando torneremo a navigare? Una volta tanto posso dire di non poterlo prevedere ma il desiderio e la speranza sono forti”.
STAI A CASA, LEGGI VELA, FAI DEL BENE
Se ti abboni al Giornale della Vela, noi doniamo 10 euro all’Ospedale San Raffaele di Milano per far fronte all’emergenza coronavirus
ABBONATI SUBITO QUI!
NAVIGA INFORMATO!
Per rimanere aggiornato su tutte le news dal mondo della vela, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter del Giornale della Vela! E’ semplicissimo, basta inserire la tua mail qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscrivimi”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di vela! E’ gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno!
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Naviga per 370 miglia su un Laser a 58 anni: Fiona sei un mito!
Fiona Heenan ha stabilito il record mondiale per la più lunga distanza navigata da una donna in solitario a bordo di un Laser. Un’impresa velica notevole e una grande prova di passione e determinazione. Con una lunga cavalcata di 372
Torna la Regata della Grande Boa (11-13/04): ecco cosa c’è da sapere
La suggestione di Porto Venere, lo stretto passaggio delle Bocche di San Pietro e le successive miglia d’altura, verso la boa ODAS Italia 1 del CNR. Poi il ritorno verso le due isole, Palmaria e Tino… Sono questi i luoghi
Storia del circolo ARCI che con due barche a vela salva i migranti
Con due barche a vela e una base di soli trenta iscritti il primo Circolo Arci navigante d’Italia ha avviato la sua prima esperienza di monitoraggio e soccorso sulle rotte dei migranti in Mediterraneo. Testimoniare ciò che accade lungo le
I Laser ILCA si preparano ad invadere Imperia per L’Europa Cup
Una flotta di centinaia di Laser Ilca si prepara all’invasione della Liguria. Non si può definire diversamente quella che, dal 13 al 16 marzo prossimi, invaderà le aree fronte mare e affollerà di vele bianche il golfo di Imperia per
2 commenti su “Coronavirus, quando potremo tornare a navigare? Il parere del meteorologo”
Con la mia barca pronta ad essere varata per la stagione 2020, sono il primo a dubitare che si possa pensare di usar ciascuno la barca con la serenità e la sostanziale e consueta “promiscuità”…per non parlar di coloro che praticano il charter o che i servizi di charter forniscono che temo debbano rivedere totalmente l’approccio al loro lavoro.
Una volta che tutti gli attuali contagiati saranno guariti (come tutti auspichiamo) e ammettendo che non si verifichi nessun altro contagio si dovrà far fronte agli ingressi nel paese di coloro che provengono dall’estero…Dai paesi, ad esempio, nei quali (al momento) il COVID-19 non si è ancora sviluppato (anche per le particolarità climatiche trattate nell’articolo).
Potremo accogliere serenamente, sulla nostra barca, tutti gli amici senza prima sincerarci delle loro effettive condizioni di salute e…A che distanza, in barca, potremo sederci e sdraiarci senza mettere a rischio la nostra e l’altrui salute? Sperando di esser smentito dalla scienza e dal tempo temo che, fino a quando non venga messa a punto e sperimentato un adeguato protocollo di diagnosi e cura del COVID-19 (se non un vero e proprio vaccino) sarà inevitabile sentirci in “libertà vigilata” e ciò non riguarda solo l’andar per mare ma l’intera nostra vita di relazione.