Il navigatore Luca Sabiu ha avviato un sondaggio via whatsapp contattando oltre 80 diportisti e facendo loro una richiesta specifica: “Dimmi le prime due manovre o emergenze in barca in mare che, soprattutto se sei in equipaggio ridotto, ti portano a una situazione di stress”. Le risposte sono arrivate copiose e Luca ha deciso di affrontare per noi tutte le situazioni indicate dai velisti interpellati, mostrando come gestirle in sicurezza e tranquillità: in questa terza puntata vi spiega cosa fare se dovete mollare l’ormeggio con vento al traverso.
MOLLARE L’ORMEGGIO CON VENTO AL TRAVERSO
Mollare l’ormeggio con vento al traverso è una manovra complessa (soprattutto quando soffia forte). Deve essere svolta in un massimo di 20 secondi, perché il rischio di finire sulla trappa della barca sottovento è alto. Sarà fondamentale un buon utilizzo delle cime (che devono essere facili da manovrare quindi di piccolo diametro e non troppo lunghe) e un uomo a prua per permettere il buon esito della manovra in piena sicurezza.
1. La cima di sottovento di poppa non vi serve: servirà invece una cima sopravento in chiaro a doppino perché dovrete farla scorrere (per semplificare la manovra potete utilizzare un winch).
2. Vi servirà una cima di prua che farà da traversino sulla barca sopravento alla vostra. La cima potrebbe essere una drizza di rispetto (piccolo diametro, grande carico) fatta passare a doppino nella galloccia della barca sopravento, in modo che quando ve ne andrete potrete riportare facilmente a bordo la cima.
3. Nel momento in cui decidete di uscire mettete marcia avanti e timone tutto sopravento, cazzate il traversino che starà sostituendo la trappa in abbinamento al motore.
4. Liberate la trappa: a questo punto la barca è tenuta dalla leva creata fra la cima di poppa sopravento e il motore marcia avanti e timone anch’esso sopravvento: in quel momento filate la cima di poppa che vi seguirà facendo attenzione che sia ben in chiaro (evitate la gassa sulla galloccia perché limiterebbe la rapidità di manovra in caso la cima si incastrasse da qualche parte).
5. Il vostro compagno a prua dovrà tenere il più possibile il traversino in tensione filandolo piano piano seguendo l’avanzamento della barca. Recuperate il prima possibile eventuali cime in acqua per evitare che finiscano nell’elica.
6. La prua non sarà indirizzata verso l’uscita del porto ma asseconderà la direzione del vento (il vento in poppa è la migliore garanzia per ogni manovra!).
Da ricordare
• Utilizzate cime piccolo diametro (grande carico)
• Attendete il momento giusto, al cessare della raffica, per uscire dal posto barca
• Importante avere le cime ben in chiaro
CHI E’ IL NOSTRO ESPERTO
Luca Sabiu, 44 anni, milanese di nascita, “cittadino del mare per adozione” dall’età di 5 anni. Comandante navi da diporto, Istruttore Federale Vela YeM Federazione Italiana Vela (FIV), professionista oceanico e navigatore solitario e da tempo in prima linea per la sensibilizzazione della sicurezza in mare. Collabora con la scuola Nautica di Vivere la Vela (www.viverelavela.com), a capo del team di eccellenza Master Sail: i suoi corsi di formazione hanno l’obbiettivo di creare navigatori autonomi e responsabili. Ci mostrerà, in questa e nelle prossime puntate, i segreti per effettuare anche in condizioni difficili tante manovre indispensabili per la navigazione.
QUI LA PRIMA PUNTATA: AVARIA AL TIMONE, COME GESTIRLA?
QUI LA SECONDA PUNTATA: BOMATA IN TESTA, CHE FARE?
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2 commenti su “TECNICA Mollare l’ormeggio con vento al traverso, ecco come fare”
Ma perchè uscire con il vento al traverso ? Già la vita è difficile. Vado sotto coperta mi faccio un the e aspetto.
Ma li pubblicate i commenti, o mostrate solo quelli che vi piacciono?
Articolo un po’ farlocco, sia perché, in condizioni veramente difficili, da solo il vostro skipper non “farebbe in tempo” a fare quello che consiglia (ad infatti, dalle foto, non sembra che le condizioni siano “difficili”), sia perché qualche consiglio è completamente sbagliato.
Avevo già spiegato cosa e perché, ma il commento è andato perduto.
Mi limito a dirne uno: “il timone sopravvento” è un errore da evitare!