FOTO I dettagli che contano (e che rendono una barca migliore)
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Siamo andati a caccia di tutti i dettagli da colpo di fulmine delle nuove barche, viste la scorsa estate o ai saloni nautici. Ci siamo resi conto che, sempre di più, sono i particolari a fare la differenza. Spesso design e funzione diventano l’elemento distintivo che rende una barca unica, inconfondibile e azzeccata. E, in definitiva, un mezzo migliore per navigare.
I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA
Particolari nascosti. Una linea curva chiamata foil, una lama tagliente che termina su un bulbo affusolato, insieme attraversano il fluido senza lasciare nessuna turbolenza. Sono i segreti sommersi del ClubSwan 36. (foto di Stefano Gattini)
Linee in movimento. Una parte della poppa dell’Italia Yachts 11.98 da opera morta diventa viva. La curva del ginocchio è alta sull’acqua ma si immerge quando il vento aumenta allungando il galleggiamento della barca, rendendo inconfondibile la poppa di questa sportiva. (foto di Fabio Taccola)
Il tessile fa miracoli. Grazie alle moderne fibre sintetiche si realizzarno finiture alle manovre che un tempo erano esclusiva competenza dell’acciaio. In quest’immagine, con un piccolo loop in tessile, è stato realizzato il punto fisso sul quale lavora la scotta randa di un 65 piedi. (foto di Mauro Giuffrè)
Sempre al riparo. L’hard top sul fly bridge (a bordo di un cat Leopard), fiore all’occhiello dei catamarani da crociera: “pulisce” il pozzetto dalle manovre, offre al timoniere una visione alta sull’acqua. (foto di Mauro Giuffrè)
Notturno barca. Al riparo della tuga vetrata dell’Amel 50 è come vivere la notte dentro una cupola trasparente sotto il cielo. (foto di Jean-Sébastien Evrard)
Non scivoli mai. Sperimentati sulle barche da regata oceaniche, oggi trovano puntualmente spazio anche su quelle da crociera. La pedana punta piedi è un accessorio irrinunciabile quando si timona a barca sbandata. E un timoniere più comodo spesso è anche più preciso. (foto di Mauro Giuffrè)
La barca in punta di click. Sul Mylius 60 CK il timoniere ha in consolle tutte le manovre, anche le regolazioni più “fini” delle vele come il cunningham o i carrelli. In questo caso dalla timoneria si gestisce anche l’immersione del canard, la deriva che lavora in coppia con la chiglia basculante. Come avere un 60 piedi sportivo letteralmente “in mano”. (foto di Mauro Giuffrè)
Timoni come vuoi. Sui più recenti catamarani Outremer ogni tipo di velista può essere accontentato. Da una seduta che ricorda quella dei multiscafi oceanici da regata, si può scegliere tra la ruota o la barra a seconda delle condizioni. (foto di Mauro Giuffrè)
Senza scalini in coperta. Sui nuovi Sun Odyssey di Jeanneau non c’è più nessuno scalino dal pozzetto al ponte e il passaggio verso prua si percorre senza ostacoli. Un particolare funzionale che ridisegna anche le linee di coperta. (foto di Bertrand Duquenne)
Meglio di una casa. A bordo del Southern Wind 96, è come essere a casa. Non è solo una questione di spazi, ma anche di cura dei particolari e dei colori che richiamano l’ambiente domestico.
Guarda che boma! Un boma in carbonio dalla doppia anima. In crociera viene accessoriato con una sovrastruttura laterale che accoglie il lazy bag e la randa ripiegata. L’accessorio sul boma scompare in regata, per creare la migliore superficie aerodinamica possibile. (foto di Mauro Giuffrè)
Mauro Giuffrè
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