Simboli: sai cosa vogliono dire? Piccola guida per non prendere cantonate

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Icone, colori, numeri, descrizioni. Nelle carte meteo che tutti consultiamo si da per scontato che tutti sappiamo a cosa corrispondono e, soprattutto, cosa indicano. Ma di mestiere non facciamo i meteorologi! Ecco una piccola guida ai significati con alcuni consigli. Per non prendere cantonate e navigare sicuri.

Vento

Prima della classificazione creata dall’ammiraglio inglese Francis Beaufort nel 1805 la misura dell’intensità del vento era lasciata all’intuito dei marinai. Il merito di Beaufort è stato quello di creare una scala da 0 a 12, dalla calma di vento all’uragano, descrivendo l’effetto pratico. Un metodo empirico che poi è diventato la classificazione ufficiale, in vigore ancora oggi, che viene diramata dai bollettini meteo. il problema della riproduzione grafica sulle carte meteo è nato cento anni dopo. La soluzione sono quelle “freccette con le gambe” che vediamo sulle carte previsionali e in tempi recenti si è associato ai gradi della scala Beaufort anche un colore specifico. Nella tabella a sinistra trovate in un unico documento tutti i dati e la simbologia utilizzata dalla maggior parte dei previsori meteo di tutto il mondo. In alto trovate la classica rosa dei venti ch associa la direzione da cui spira il vento con i nomi comuni. Resiste immutabile dal medioevo ad opera della scuola cartografica di Maiorca.

Mare

Sono due le scale utilizzate per la misurazione dello stato del mare: quella rielaborata dalla Scala Beaufort con i classici 12 gradi ripresi dalla scala della forza del vento e quella Douglas, specifica per il mare, che ha nove gradi. Conviene accertarsi consultando una previsione meteo se la scala di stato del mare utilizzata è una o l’altra, anche se le differenze sono minime. La grande differenza è che la scala Douglas quando le onde al largo superano i 10 metri esprime il suo massimo grado, il 9 mentre la rielaborazione della Beaufort divide l’altezza da 10 metri in su in più fasce, sino a 12. In alto trovate i cinque simboli che la normale previsione meteo utilizza per visualizzare le condizioni del mare. Non servono a molto, conviene approfondire.

Pressione

Le carte che indicano la pressione barometrica sono diventate un patrimonio di chi “traffica” con le previsioni meteorologiche, i siti meteo più evoluti forniscono anche questi dati. Il metodo empirico più semplice per capire l’evoluzione del tempo è quella di confrontare in diversi periodi di tempo futuri qual’è la variazione di pressione nella zona dove siete o volete dirigervi. Ecco la regola base: un calo di 1-2 hPa in 3 ore di solito anticipa un peggioramento che si manifesta grosso modo entro le successive 24-48 ore. Una diminuzione di pressione superiore a 2-3 hPa in 3 ore è in genere sintomo inequivocabile che le condizioni del tempo tendono a peggiorare entro le seguenti 12-24 ore. Un calo superiore a 5-6 hPa in 3 ore, invece, sta a indicare un peggioramento già in atto o imminente, precipitazioni e venti potranno essere alquanto violenti.

Profondità

Controllare lo stato del fondale dove si naviga o si navigherà è un dovere per il diportista consapevole. Non basta affidarsi alla convenzione adottata dalle carte nautiche (cartacee e digitali) che indicano con colori che vanno dal bianco all’azzurro sino al blu scuro, con una intensità che cresce con la profondità dell’area rappresentata. Vanno osservate anche le cosiddette batimetriche che sono rappresentate da sottili linee continue che uniscono i punti che hanno la stessa profondità. La carta di norma si controlla per evitare secche o bassi fondali. Ma hanno anche un’altra importante funzione che serve, empiricamente, a capire come si evolverà lo stato del mare in un determinato tratto di navigazione. Onde che si stentano ad avvertire in fondali profondi se raggiungono un fondale che rapidamente si alza, ad esempio da 150 metri a 10, repentinamente si alzano e creano un mare confuso e fastidioso. Provare per credere.

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