Sapete come si naviga alle portanti con vento forte?
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Giochiamo anche noi con le immagini, come faceva Filippo Ceccarelli nella sua mitica rubrica “Indizi Visivi” su il Venerdì di Repubblica.
La foto che vi mostriamo di Wild Rose (la barca vincitrice overall della Sydney Hobart di qualche anno fa) è da… manuale della vela. Wild Rose è un un Farr 43 che il magnate del vino australiano Bob Oatley (patron della serie di barche Wild Oats) commissionò nel 1983 in vista dell’Admiral’s Cup del 1987 e che scese in acqua nel 1985, acquistato nel 1991 da Roger Hickman.
Con scafi dalle linee un po’ vecchiotte, alle portanti, si naviga così per ottenere il massimo (fondamentale in una regata come questa, dove va messo in conto di macinare tante miglia con il vento alle spalle):
ALLE PORTANTI CON “VENTONE” IN CINQUE PUNTI
1. PESO STATICO A POPPA. Il peso statico (zattera, dotazioni…) è portato più a poppa possibile: le barche IOR quali Wild Rose hanno slanci poppieri pronunciati e il modo più indicato per sfruttare al massimo la velocità dinamica è quello di arretrare al massimo il peso, aumentando la lunghezza al galleggiamento dello scafo. Ma non solo. il punto di baglio massimo è anch’esso appoppato e far sì che la barca “appoggi” in quel punto riducendo al massimo il rollio.
2. EQUIPAGGIO ARRETRATO. Guardate come è appoppato anche l’equipaggio, con addirittura tre membri alle spalle del timoniere. Oltre alle ragioni sopra elencate, questo facilita al massimo la planata e l’uscita della prua dal cavo dell’onda, diminuendo il rischio di ingavonate.
3. CARRELLO DEL GENOA AVANTI. Il punto di scotta della vela di prua è molto avanzato, in modo tale da “fare sacco” e stabilizzare la vela, fondamentale quando si sta navigando con vento forte e onda formata.
4. VANG TESATO. Il vang è tesato al punto giusto per appiattire la randa e stabilizzare la barca: la vela in questo caso è molto più facile da gestire.
5. USO DELLA DELFINIERA. A prua troviamo una delfiniera fissa, una soluzione che consente di avanzare il punto di mura del gennaker e degli asimmetrici. Più pesante ma più solida del bompresso, è anche punto d’attacco ideale per una vela rollabile tipo Code Zero, o come in questo caso, un’ampia vela di prua (che per essere presa in considerazione dal sistema IRC deve presentare una sovrapposizione del 130%: il fiocco pesante comporterebbe invece una riduzione dell’abbuono di rating).
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2 commenti su “Sapete come si naviga alle portanti con vento forte?”
Cosa significa esattamente “una vela di prua, per essere presa in considerazione dal sistema IRC, deve presentare una sovrapposizione del 130%”?
Che l’IRC non prende in considerazione genoa inferiori al 130%?
E che cosa prende in considerazione allora?
E, pure, cosa vuol dire esattamente che: “il fiocco pesante comporterebbe invece una riduzione dell’abbuono di rating”?
Che, se stazzo una barca solo con il fiocco, pago di meno? Mi sembra evidente …
Grazie.
In realtà in IRC è stabilito che l’abbuono puer il rollafiocco è concesso solo con vela maggiore di prua sovrapposta almeno al 130%. In questo caso il rollafiocco non c’è proprio e non è previsto il corrispondente abbuono indipendentemente dalla sovrapposizione.
Il fiocco da tempo duro non paga in IRC perchè viene calcolata solo la maggiore delle vele di prua e si può mettere tranquillamente a corredo, così come per la tormentina che, spesso è obbligatoria per le Isaf Offshore Regulations in tema di sicurezza.
In realtà Wild Rose sta navigando con un asimmetrico (A0, A1 etc.) rollabile con il frullone sul pulpito: si capisce dalla scotta spi usata correttamente con un barber, rinviata, con una pastecca al baglio massimo, sul winch di tuga.
Per informazione il Code0 in IRC non è proponibile perché viene considerato una Headsail o vela di prua e paga troppo per quello che da; al limite si sostituisce con un A0 che, di contro, non stringe il vento con lo stesso angolo del Code0.
In ORC, invece, è stato esplicitamente previsto e paga relativamente poco, per cui è consigliabile perché sulle lunghe può capitare di trovarne un buon uso.