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La quarta edizione dell’Italian Yacht Design Conference, potete seguirla qui sotto, in diretta dal Politecnico di Milano.
ITALIAN YACHT DESIGN CONFERENCE – LO STREAMING
Martedi 26 novembre torna con la quarta edizione la Italian Yacht Design Conference, evento che rinnova il dibattito tra designer e industria della nautica da diporto. Nel corso della giornata verrà presentata una delle più innovative imbarcazioni varate negli ultimi mesi, lo sloop Canova in grado di produrre, navigando a vela, tutto il fabbisogno energetico.
Per la quarta edizione del convegno, che ormai per tradizione si tiene in uno dei templi del design, ovvero la aula dedicata ai fratelli Castiglioni, sarà proposto come sempre un panel di particolare qualità, con rappresentanti dell’impresa, del design e dello sport. Alla ricerca di nuove “emozioni” che hanno condizionato tanto il design e la produzione non sempre nella direzione più produttiva, è la ricerca di un rinnovato rapporto tra il mare e la barca. Dunque, indagare l’ambiente come driver del progetto e perché no del marketing: “sembra che il mare sia scomparso dalla offerta di contenuti delle barche, continuano a prevalere altre suggestioni, dal lusso in poi, ma non la gioia che può offrire agli appassionati. Parliamo tanto di sostenibilità, ed è giusto, ma ci dimentichiamo il divertimento, la felicità dei panorami” è la sintesi di Antonio Vettese giornalista di nautica che assieme al professor Andrea Ratti coordina l’evento e sottolinea che. “mai come in questo periodo in cui il mercato ha spostato sempre più avanti il limite del “possibile”, la ricerca di soluzioni per recuperare senso e relazioni col contesto risulta quanto mai sfidante. Dal punto di vista progettuale richiede di misurarsi con potenzialità tecnologiche e materiche sconfinate, ma anche con una complessità di gestione del processo realizzativo che impone interazioni multidisciplinari estremamente complesse, ma altrettanto affascinanti”. L’intervento avviene nell’ambito delle iniziative formative del Master in Yacht Design promosso dalla Scuola del Design e Poli.Design e il rapporto con i giovani in corso di formazione sarà molto interessante.
Uno degli interventi che sicuramente vanno in questa direzione sarà la presentazione di Canova, il Baltic 142 recentemente varato sul mar Baltico che interpreta i desideri di un armatore particolarmente appassionato e colto per una barca a vela di grande eleganza ma ricca di contenuti. Canova navigando a vela può produrre tutta l’energia che le serve per il suo funzionamento, non solo generando attraverso l’elica principale abbinata a un motore/generatore, ma anche recuperando energia dai magic trim quando si lascano le vele. A presentarla sarà Lucio Micheletti che ha curato lo styling e gli interni. “ Per progettare una barca devi entrare in un’altra dimensione – racconta Micheletti – abbandonare i volumi puri dell’architettura, sia all’esterno che all’interno e devi lavorare con un’estetica che non è apparenza, ma profondità . Fondere calma e forza, vuoti e pieni. Lavorare con i materiali in un dialogo armonico evitando contrapposizioni”.
Carlo Nuvolari dello studio Nuvolari Lenard, che firma alcune delle barche più importanti dalla produzione di serie ai mega e giga yacht presenterà una relazione sulla nascita del megayacht, che comincia nella realtà con la caratteristica di essere una nave di Stato e che ora viene usata per dimostrare uno status economico. Il suo è anche un avvertimento, da attento osservatore del mercato più impegnativo: “I millenials si sono affacciati alla nautica in tutto il mondo; sono utilizzatori e clienti con abitudini che talvolta ci sconcertano. La nautica italiana è in un momento di grande espansione in termini di unità costruite e vendute. Siamo certi che essa sia in reale sintonia con la nuova clientela e non solo con un momentaneo aumento della sua propensione a spendere?”.
Lo Studio di Luca Dini con la sua grande esperienza condurrà la platea nel complesso mondo del motoryacht. Andrea Vallicelli, tra i più esperti designer italiani, si prepara a festeggiare 40 anni di attività e di successi. Lorenzo Argento e Roberto Biscontini con la loro recente esperienza nella realizzazione di Beneteau First ‘53 racconteranno i numerosi vincoli, ma anche stimoli, che la grande produzione di serie con le sue esigenze impone al processo progettuale. Dice Argento “ci vuole anche l’ambizione di ri-portare la gente in barca, nella completezza di ciò che questo significa, navigare. La barca è un rifugio, un luogo che ti da l’opportunità di vivere delle esperienze molto intense, vicini agli amici e alla famiglia. Troppo spesso questo grande valore si dimentica”.
Tra gli interventi più tecnici quello di Francesco Mongelli, che ha sempre interpretato il ruolo di navigatore e che ora all’interno del design team di Luna Rossa team Prada Pirelli si occupa della raccolta dei dati. Andrea D’Amato di Garmin spiegherà le evoluzioni nel campo elettronico che hanno forte influenza nel design.
L’architetto Aldo Parisotto di Parisotto & Formenton e l’ingegner Cristiano Bighetti di Boero YachtCoatings si occuperanno del ruolo del colore nel progetto e dei messaggi che porta con sé. One Ocean Foundation presenterà una ricerca sulle economie del mare dal titolo Business for Ocean Sustainability con particolare focus sul Mediterraneo. L’industriale Federico Rossi anticiperà la Tavola Rotonda dibattito tra designer e industriali raccontando gli interventi del cantiere Rossinavi, soprattutto nel mondo delle grandi navigazioni. “Vivere appieno uno yacht vuol dire essere in grado di riceverne emozioni – racconta – che possono veder loro fonte in quelle acque che a volte lo cullano e a volte lo scuotono, così come il proprio Io quando è immerso tra i pensieri più profondi. È in quest’ottica che, nel progettare un’imbarcazione, dare attenzione all’abbattimento della rumorosità artificiale porta a meglio sentire il respiro del mare; riflettere su come creare aree di relax esterne, allo stesso tempo aperte ed escluse a esso, a percepirne onde emozionali; e integrare sistemi propulsivi ecologici a sentirsi parte di un ecosistema da rispettare”.
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