L’Italia velica col fiato sospeso: Beccaria a 24 ore dal traguardo della Mini Transat
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In questi giorni qui alla redazione del Giornale della Vela stiamo preparando il classico doppio numero di dicembre-gennaio, ma l’atmosfera non è la solita, è quasi sospesa, e a intervalli regolari da una scrivania si alza una voce: “Che fa Bogi”? Il tracking della Mini Transat nonostante venga aggiornato a intervalli lunghi è costantemente aperto sui pc dei nostri giornalisti. Il Giornale per andare in stampa attende di sapere come si concluderà questa Mini Transat, perché indipendentemente da come andrà a finire noi questa storia vogliamo raccontarvela.
Tratteniamo veramente il fiato perché un risultato in una regata così difficile la vela oceanica italiana non l’ha mai ottenuto, tolte le imprese di Giovanni Soldini ma si tratta di regate molto diverse, e siamo veramente vicini. Ambrogio Beccaria è veramente vicino al traguardo, all’ultimo rilevamento le miglia da coprire sono meno di 200 con un’Eta che è stata spostata al pomeriggio di domani, quando in Martinica sarà ora di pranzo.
Forse Bogi tra qualche ora inizierà a sentire odore di terra, l’Aliseo cambierà consistenza, portando con se nuove sfumature. Lo immaginiamo mentre tira bordi al lasco sotto lo spinnaker grande da testa d’albero, con il bompresso ben quadrato per esporre la vela e navigare sempre al massimo della VMG in equilibrio tra velocità ed angolo al vento. Nessuno può riprenderlo, sulla sua scia il primo avversario è a oltre 100 miglia di distacco, cancellati da una vera e propria lezione. Non possiamo immaginare cosa passi per la mente del velista milanese classe 1991, non sappiamo neanche se è conscio di essere primo perché le comunicazioni radio con la classifica possono essere disturbate. Avevamo avuto ieri la sensazione che avesse rallentato, ma è difficile dirlo con certezza. Geomag ormai naviga in un flusso di Aliseo che gli inseguitori hanno in parte perso. Beccaria è addirittura terzo nella classifica generale, con il primo prototipo François Jambou, atteso a ore in Martinica.
L’unica cosa che possiamo immaginare con certezza è che Bogi avrà costantemente il naso all’insù per osservare le nuvole e capire se sotto una di esse si cela uno dei pericolosi temporali caraibici, vero e proprio incubo di questo finale incredibile di Mini Transat. Incredibile, si, perché qui c’è un italiano che potrebbe rifilare quasi 24 ore di distacco all’intera flotta dei super specialisti francesi. E scusate se è poco. Nell’attesa “fermate le rotative”, nessuno si muova….”che fa Bogi”?
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Mauro Giuffrè
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4 commenti su “L’Italia velica col fiato sospeso: Beccaria a 24 ore dal traguardo della Mini Transat”
Non sono scaramantico ma al momento preferisco mantenere le dita incrociate perche nessun relitto si frapponga sulla rotta.
Volevo ricordare alla redazione che oltre Soldini nella vela oceanica un certo Andrea Mura ha compiuto qualcosa di storico per la vela italiana.
Chissà perché non viene mai menzionato.
Boh forse bisogna essere milanesi per essere ricordati.
Gentile Gianni,
Si sbaglia, il Giornale della vela l’ha sempre tenuto in grande considerazione tanto da eleggerlo Velista dell’Anno nel 2014 https://www.giornaledellavela.com/2019/01/23/velista-dellanno-hall-of-fame-andrea-mura-oceanico-sardo-e-testardo-2014/ ci consenta però di fare un distinguo tecnico tra le regate. La Ostar dove ha avuto più successi Mura rimane una regata frequentata da amatori e da qualche professionista, una regata che si corre per altro in tempo compensato. La Mini Transat a livello di competitività della flotta ha pochi eguali, così come era di un certo livello il giro del mondo vinto da Soldini. Il Giornale della Vela ha sempre comunque tenuto in grande considerazione il velista sardo.
Cordialmente
Mauro Giuffrè
Buongiorno Gianni! Andrea Mura è costantemente sulle nostre pagine, è nostro amico (è venuto anche all’ultima Vela Cup di Caprera) ed è stato eletto Velista dell’Anno dal Giornale della Vela nel 2014!
Per la faccenda Soldini: si tratta comunque dell’unico italiano, ad oggi, ad aver vinto un giro del mondo in solitaria!
Buon vento!