“Dopo anni e anni a seguire le imprese dei grandi velisti in giro per gli oceani come Vittorio Malingri e Matteo Miceli, ho deciso di mettermi alla prova anch’io”. Non vede l’ora di raccontarci del suo giro della Sicilia in solitario (compiuto a bordo di un catamarano di 5 metri non abitabile) Andrea Barbera, skipper agrigentino di 40 anni. Ha macinato le 500 miglia del percorso (in senso orario, partendo dal porto di San Leone, Agrigento) in 18 giorni e 12 tappe: “Ma non c’è nessuna impresa sportiva, qui. L’ho fatto in primo luogo per me stesso”.
Vero, tutto vero. Il progetto Solo Around Sicily è nato senza sponsor e così è rimasto: “Costo dell’impresa, meno di mille euro. Unico supporter il mio circolo, il Club Nautico Punta Piccola, che mi ha fornito 300 euro per coprire un po’ di spese. Ho recuperato un Classe A vecchio di 20 anni salvandolo dalla demolizione, ho riempito gli scafi con 60 bottiglie di plastica vuote come riserva di galleggiamento, le terrazze le ho realizzate riciclando delle stecche di una vecchia randa in kevlar di un 50 piedi”.
Ed è stata proprio la genuinità di questa “impresa” che ne ha determinato il successo, anche mediatico: “Sono partito in sordina, poi ho avuto l’idea, ogni giorno, di collegarmi in diretta sui social. Ho scoperto così di essere seguito da tantissime persone, se una sera accadeva che non potessi collegarmi ricevevo chiamate preoccupate sul telefono. E mi è capitato di essere ospitato a dormire in vari marina e case senza che io lo avessi preventivato”. In effetti Andrea aveva a bordo una tenda e tutto l’occorrente per dormire in spiaggia, ma si è ritrovato spesso a dover accettare gli inviti della gente. GPS, VHF, un cellulare e carte nautiche completavano il kit di navigazione.
“La mia più grande soddisfazione è stato vedere la gente appassionarsi alla mia avventura: anche chi di vela non sapeva nulla, ha finito per avvicinarsi a questo sport. E’ stato bellissimo”.
Il momento più difficile? “Senza dubbio quando ho dovuto attraversare lo Stretto di Messina, da Nord a Sud. Corrente bestiale e soprattutto navi e mercantili che ti passano a pochi metri, una situazione stressante soprattutto quando c’è poco vento e sei a bordo di una piccolissima barca senza motore!”.
La mancanza di un piccolo fuoribordo si è fatta sentire, soprattutto in bonaccia: “Come quando, 15 miglia al largo tra Cefalù e Capo d’Orlando e in totale assenza di vento, visto che stava arrivando la notte ho ammainato le vele, ho acceso la strobo per segnalare la mia posizione e infilata la muta mi sono messo a dormire. Sentivo lo schiumare dei delfini nell’oscurità”.
Andrea ora è tornato da sua moglie e sua figlia di 5 anni: ma Solo Around Sicily ha fatto parlare di sé ed è probabile che già a partire dall’anno prossimo possa diventare una regata per aperta ai solitari (l’avventura di Barbera era registrata nel calendario FIV come Evento zero). E in questo caso si, che sarà necessario trovare degli sponsor!
Eugenio Ruocco
3 commenti su ““Ho circumnavigato la Sicilia su un cat di 5 metri non abitabile (e l’ho fatto solo per me stesso)””
Mi fa molto piacere che chi fa vela per il purissimo piacere di veleggiare abbia potuto realizzare il proprio desiderio. Ad Agrigento non si può sperare di trovare sponsor ed inoltre che genere di vetrina Andrea avrebbe potuto assicurare a qualche genere di imprenditore. È vero che lo sport ha un costo ma una iniziativa di questo genere avrebbe meritato un po’ più che il minimo contributo del club velico. Sono contento per il Velista che il Giornale della Vela ha pubblicato questo articolo. Buon vento a tutti.
Complimenti Andrea … una idea bellissima circumnavigare la Sicilia .
Grande Andrea , io ed un mio amico avevamo pensato di fare lo stesso giro 5 anni fa dopo aver restaurato un piccolo cat di 4,30 ma poi per varie vicessitudini l’idea non andò in porto . Mi auguro di poterla fare in futuro . Buon vento . Ivosergio