La Barcolana come il Palio di Siena: rivalità e fazioni della regata più affollata al mondo
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Anno dopo anno le rivalità in seno alla Barcolana (scopri QUI come è andata) somigliano sempre di più a quelle del Palio di Siena, dove contrade e famiglie si sfidano senza esclusioni di colpi in una “guerra” che va molto al di là di ciò che succede in Piazza del Campo. E così alla Barcolana ci sono “famiglie” e fazioni: gli sloveni, i Benussi-Bressani, i Kosmina-Zennaro, in una battaglia tutta interna alla vela sloveno-triestina che dura tutto l’anno e sfocia poi nelle poche miglia della Barcolana. Un caro amico velista, impegnato su uno dei quattro maxi favoriti alla vittoria finale, ci ha raccontato: “nei giorni precedenti alla Barcolana con amici con i quali ho diviso migliaia di miglia non posso salutarmi perché siamo su barche avversarie”.
Anche quest’edizione non è stata da meno. Eravamo rimasti un po’ stupiti quando il Fast&Furio Sailing Team aveva presentato un progetto con una barca nuova (Leggi QUI), l’Arka ex Skandia, abbandonando il Morning Glory (Spirit of Portopiccolo) con la quale hanno vinto le edizioni 2017 e 2018. Vincendo con la stessa barca anche la 2019 avrebbero ottenuto in via definitiva la Coppa della Barcolana, diritto che spetta alla barca che conquista per tre edizioni di fila la regata. Da qui il nostro parziale stupore. Ma in questi giorni l’arcano è stato sciolto.

Con un comunicato ufficiale sulla sua pagina facebook (Leggilo QUI) Benussi rivelava, a pochi giorni della Barcolana 51, l’esistenza di una causa in corso con l’armatore dell’ex Morning Glory, dichiarando di non avere ricevuto la barca per la terza stagione. In questa contesa si sono inseriti gli sloveni di Vincec che avrebbero dovuto impiegare Morning Glory per la regata. Ma la barca è stata messa sotto sequestro, e di conseguenza l’equipaggio di Vincec ha ripiegato sull’ex Maxy Jena, adesso Way of Life, vincendo la regata. I Benussi hanno perso in acqua, senza appello, ma sicuramente uno che continua a masticare amaro è lo sloveno Mitja Kosmina: la barca che ha vinto è la “sua” maxi Jena con con la quale ha chiuso secondo innumerevoli volte. L’ha abbandonata per puntare su un cavallo a suo avviso vincente, il maxi 100 Tempus Fugit, finendo addirittura nono.
Ma come nelle migliori edizioni del Palio di Siena, da oggi, giorno dopo della Barcolana, la guerra riparte. Alla prossima edizione in fin dei conti mancano solo 364 giorni.
Mauro Giuffrè
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