Finalmente si parte, finalmente semaforo verde nel golfo di Biscaglia, la Mini Transat oggi può prendere finalmente il via, con ben sette italiani alla partenza. Ambrogio Beccaria è uno degli osservati speciali (scopri QUI perché) e l’Italia risponde sempre presente quando si parla di Mini 650.
La prima tappa, con partenza nel golfo di Biscaglia, da La Rochelle, prevede il delicato passaggio a Finisterre e la discesa fino a Gran Canaria per un totale di 1350 miglia. La seconda fino in Martinica, prevede 2700 miglia di Oceano da percorrere, si spera sotto gli alisei.
Beccaria guida il nutrito gruppo di italiani che anche in quest’edizione ha deciso di prendere parte alla super classica della course au large. Ambrogio è a bordo del Pogo 3 Geomag, barca rodata e veloce, che però nell’ultima stagione ha iniziato a soffrire un po’ la concorrenza dei progetti più giovani come il Maxi e il Vector. Il Pogo 3 è probabilmente la barca più completa sulla lunga distanza, come ha dimostrato comunque nei risultati del corso della stagione 2019. Tutto è aperto, tutto può succedere, ma una cosa è certa: i francesi temono Beccaria e sanno che è uno degli uomini da battere.
Matteo Sericano, 22 anni da Genova, può essere la sorpresa. Corre nella classe prototipi con la 888, una barca scow interessante e ancora molto competitiva. In una classe che promette grandi velocità e dove “incombe” la presenza del Pogo Foiler 969, skipper Tanguy Bourroulec, può giocarsela nei dieci ed ha il talento per farlo.
Luca Rosetti, bolognese classe 1995, naviga su un Prototipo del 2001 progettato da Forenzi, una barca di vecchia generazione che, se gli Alisei divenissero capricciosi e leggeri, può dire la sua. Si prepara a una Transat da esordiente, ma senza timori referenziali date anche le buone prestazioni portate a casa nelle regate di avvicinamento.
Daniele Nanni, 35 anni da Milano, naviga su un Pogo 2, barca di serie affidabile e ideale per chi vuole fare esperienza e arrivare fino in fondo, magari provando a togliersi qualche soddisfazione.
Marco Buonanni, 38 anni da Napoli, corre su un Dingo 2 del 2009, serie, barca di qualche generazione fa ma ancora in pista, lo skipper italiano del resto non rinuncia affatto alla sfida sportiva e vuole stare nella mischia.
Alessio Campriani, 51 anni da Città di Castello, naviga su un Pogo 2 e si è avvicinato alla classe relativamente tardi. Corre contro se stesso, come lui stesso ha dichiarato, prima che contro gli altri. Una sfida personale da vivere fino in fondo.
Luigi Dubini, 25 anni e da 6 anni a Barcellona per studiare come dottore ma sognando sempre le grandi onde oceaniche. Vuole stare in regata e con un Pogo 2 più che rodato può farlo. Da seguire.
Impossibile fare dei pronostici veri, anche perché come sempre in campo c’è il top della vela transalpina, ma una cosa è certa: l’Italia alla Mini Transat non manca mai.
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Mauro Giuffrè
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