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Camminando per le banchine del Salone Nautico di Genova è impossibile non notarla. L’abbiamo osservata dall’alto, dalla parte rialzata della darsena della Fiera, poi l’abbiamo studiata da poppa e infine siamo saliti a bordo. Sono tanti i particolari che colpiscono del nuovo Vismara 69 Nacira, Progetto Verdier/De Beaufort, una barca decisamente fuori dal coro.
Nel nostro tour a bordo ci ha fatto da guida il project manager di Nacira, Sebastiano Rech Morassutti, che ci ha spiegato prima di tutto la genesi del progetto: “la richiesta arriva da una coppia di armatori che negli ultimi anni hanno fatto esperienze di navigazione e di crociere fuori dal comune, a bordo di barche come il VOR 70 o Pendragon. La loro idea era quella di realizzare una barca che prima di tutto fosse autenticamente veloce e in grado di percorrere a vela lunghe distanze. Una barca da performance importanti e dallo spirito oceanico. Da qui alcune richieste particolari, come quella di avere la chiglia basculante ma che al tempo stesso fosse anche lifting per potere entrare nelle baie o nei porti dove si impone un pescaggio ridotto“.
L’estetica che ne è venuta fuori ricorda infatti quella degli open oceanici: volumi potenti a prua, baglio massimo importante e arretrato, e una carena a più volumi studiata dai progettisti per potere rendere la barca all round e veloce in varie condizioni, come precisa Morassutti: “La carena ha una particolarità: quando la barca è poco sbandata o piatta la superficie bagnata è molto ridotta, la parte immersa riguarda solo il volume centrale (vagamente rotondo n.d.r.) dello scafo. La parte più esterna della carena è svasata, e viene immersa quando il vento aumenta e la barca sbanda, fornendo un’importante stabilità dinamica“.
Le tue informazioni non verrano mai cedute a terzi
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