SPECIALE GENOVA – Il nuovo corso di Dufour: uno scafo, tre modelli
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“Adesso siamo pronti per il nuovo corso di Dufour: più qualità al medesimo prezzo, rinnovamento della gamma con quattro nuovi modelli in 24 mesi”. Così si presenta al Salone della Nautica di Genova Romain Motteau, da pochi mesi direttore generale del cantiere francese. Francese di La Rochelle, 36 anni, sposato con due figlie, Motteau ha in mano le redini non solo di Dufour, ma anche di Fountaine Pajot, il cantiere leader nella produzione di catamarani, socio di maggioranza del cantiere di La Rochelle. “Ma il team di Dufour, leader nei monoscafi, è autonomo rispetto a Fountaine Pajot” precisa Romain Motteau.
Il direttore generale è un grande velista
Una vita passata nel mondo della vela, iniziata giovanissimo come regatante di alto livello con la vittoria nel campionato mondiale giovanile e conclusa con esperienze con i cat superveloci Extreme. Dal 2007, a soli 24 anni, entra in Fountaine Pajot, da pochi mesi assomma la carica di direttore generale nei due cantieri.
Una barca, tre modelli
“A Dusseldorf, a gennaio 2020 arriva il primo dei modelli della nuova filosofia di Dufour, il 530 che sostituisce il 520. Per giugno 2020 sarà la volta del nuovo 61, evoluzione del 63” ci racconta Motteau.
“Con il team del designer italiano Umberto Felci abbiamo ideato con il nuovo 530 il concetto che guiderà tutto il rinnovamento della gamma Dufour. Un solo scafo che si moltiplica in tre modelli. Il primo chiamato ‘easy’, principalmente per il mercato del noleggio, è una barca pratica con tante cabine e spazi sfruttati al massimo. Il secondo, chiamato “ocean”, sviluppo della medesima barca con caratteristiche diverse, è riservata agli armatori: una barca ricca di comodità, efficiente e facile di condurre anche in equipaggio ridotto. La terza versione, denominata “performance” per chi ama le prestazioni, è una barca con attrezzatura, piano velico e di deriva adatte a sfruttare al meglio le qualità veliche che questo scafo può esprimere, in ogni condizione di vento e di mare”.
Questa è la ricetta del nuovo corso di Dufour, un solo scafo che viene declinato su misura a seconda dell’uso che si vuole fare della barca. Questo concetto verrà trasferito a tutti i modelli e “vi assicuro che Dufour manterrà la sua caratteristica di cantiere che copre tutto il mercato dei monoscafi, da 10 a 18 metri”.
Dufour si differenzia anche così
Motteau ci tiene a precisare altri tre elementi, cari a Dufour da sempre, che saranno ulteriormente sviluppati, così da essere distintivi del nuovo corso. Innanzitutto la cucina centrale in dinette “che permette di creare più spazio sfruttabile sottocoperta”, poi il layout delle manovre a vela, “da vera barca a vela, per navigare a vela senza far fatica e migliorare le regolazioni delle vele”. Per finire con il fiore all’occhiello di Dufour, l’abitabilità e il comfort del pozzetto e della zona di estrema poppa.
“Il tutto – conclude Motteau – “con una qualità superiore per cui stiamo investendo due milioni di euro nel miglioramento del ciclo produttivo”.
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