Swan 48, tutti i segreti del nuovissimo “bestseller” firmato Frers
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Che numeri per il nuovissimo Swan 48 in mostra per la prima volta al Salone di Cannes: 24 scafi venduti, di cui molti ancora prima che il 14,78 metri firmato da German Frers, toccasse l’acqua. Tantissimi, per una barca che, pronta a navigare ha un prezzo di poco inferiore al milione di euro.
“Evoluzione, non rivoluzione”, è la chiave del successo secondo il progettista argentino. Lo Swan 48 di terza generazione (il primo 48’, del 1971, nonché uno dei più iconici “cigni”, è stato quello di Sparkman & Stephens, seguito nel 1995 da quello firmato da Frers, 57 esemplari venduti) è ancora una volta, prima di tutto, un family cruiser di pregio, marino, elegante e sicuro.
Le linee sono quelle “tradizionali” ma il baglio è spostato leggermente verso poppa, la particolare forma di carena, abbinata a un piano velico ben studiato, i doppi timoni e una concentrazione di pesi verso il centro dello scafo fa sì che la barca dia il massimo entro un’inclinazione di 20°. “Se la barca sbanda di più”, ha detto Vanni Galgani, product line leader di Swan, “vuol dire che si sta sbagliando qualcosa”.
L’attrezzatura e i serbatoi sono bassi nella parte inferiore dello scafo e vicino al centro longitudinale di galleggiamento. L’angolo di stabilità positiva è dell’ordine di 120 gradi. Lo spostamento riflette la qualità della costruzione e dell’attrezzatura dedicata per offrire il massimo comfort a bordo.
LA COPERTA
Le linee di coperta, ed in particolare il design della tuga rappresentano l’elemento più importante di una barca in termini di estetica e carattere. Nautor ha sempre prestato molta attenzione a questo aspetto e il particolare design della tuga “a cuneo” è sempre stato un segno distintivo del marchio sin dalla sua introduzione nel 1971 con l’originale Swan 48 progettato da S&S.
Il design del nuovo Swan 48 rappresenta l’ultima evoluzione di questo tipo di tuga, adesso risultante da una combinazione di curve morbide e superfici sfaccettate senza però perdere traccia del family feeling delle sorelle più grandi, lo Swan 65 e 78. La nuova tuga presenta inoltre un inedito profilo ad “occhio d’aquila” che richiama proprio quello del rapace.
Il pozzetto, ben protetto da profonde battagliole che corrono lungo tutto il perimetro, è in pieno stile Swan con una sezione di prua dedicata agli ospiti e completamente protetta da uno sprayhood oltre che da un ampio bimini, una sezione centrale dove poter alloggiare tutta l’attrezzatura di bordo compresi i winch di facile accesso, e un’area poppiera attrezzata con una spiaggetta apribile.
Per aumentare la sicurezza, il cantiere ha adottato una soluzione che permette alla randa di non dover attraversare il pozzetto, evitando quindi ogni possibile incidente a bordo, grazie alla scotta che passa attraverso a una staffa di metallo ultraresistente fissata al tavolo.
La spiaggetta può anche essere equipaggiata con un accesso diretto al garage per il tender. Le altre aree, come il prendisole di prua dotato di cuscini e collocato distante dalla tuga, sono dedicate al comfort.
GLI INTERNI
Il layout a tre cabine ha l’armatoriale a prua, ovviamente con il bagno privato, oltre ad una VIP collocata a poppa, sulla dritta, ed una cabina ospiti sul lato opposto, a sinistra. Entrambi i bagni, va detto, sono ampi e spaziosi, dotati di cabina doccia separata. Il salone principale è un grande open space posizionato al centro della barca e arredato con un divano a ferro di cavallo.
Il tavolo da carteggio sulla dritta è disponible in tre diverse configurazioni: “flipper” (con il tavolo che può essere abbassato per creare un lungo divano / cuccetta), rivolto in avanti con sedile e vano contenitore, oppure con tavolo e divano.
In termini di decorazioni e finiture, il nuovo Swan 48 è disponibile in tre diversi stili proposti dal nostro interior designer Misa Poggi: Swan Soul che incarna il tipico stile Swan, Scandi Vision ispirato allo stile nordico e Velvet Vibe che riflette l’atmosfera del Mediterraneo (questa configurazione era quella del modello su cui siamo saliti).
La cucina offre grande libertà di movimento ed è dotata di un frigorifero di dimensioni domestiche e di numerosi volumi di stivaggio. La sala macchine insonorizzata ha una buona accessibilità e include uno spazio dedicato per un gruppo elettrogeno opzionale.
A VELA
Lo scafo, come dicevamo, è stato ottimizzato per offrire le sue massime prestazioni con uno sbandamento a 20 gradi, per cui lo yacht rimane estremanente confortevole in qualsiasi condizione condizione meteomarina. Il pescaggio ridotto delle doppie pale del timone e il modesto pescaggio della chiglia a T facilitano l’accesso nelle zone a basso fondali e nei marina.
LO SWAN 48… IN DODICI SOLUZIONI
COPERTA
1. Area prendisole dedicata sulla tuga con spazio incassato per i cuscini
2. Grande sprayhood integrato con alloggiamento rigido incassato
3. Teak standard da 9 mm sui ponti laterali, sulla cabina di guida e sulla spiaggetta, in opzione 6 mm sulla tuga
4. Trinchetta o fiocco autovirante opzionali
5. Tavolo standard estraibile per la corsa, vano frigo opzionale
6. Layout opzionale del tender garage e accessori opzionali nel lazzaretto
INTERNI
1. Impiallacciature di quercia europee standard basate sui concetti di stile interno
2. Tutti i serbatoi sotto il camminamento e a centro barca
3. Cucina ampia con frigo di dimensioni domestiche ed ampi volumi di stivaggio
4. Layout alternativo con due posti letto separati per la cabina armatoriale
5. Tre configurazioni diverse per il tavolo da carteggio: flipper, rivolto in avanti con sedia o divano
6. Sala macchine con buona accessibilità e spazio per un gruppo elettrogeno opzionale
COSA CI E’ PIACIUTO A BORDO
I NUMERI DELLO SWAN 48
LOA 14.78 m
LWL 13.88 m
Beam max 4.59 m
Draught (light) 2.40 m
Displacement (light) 15.000 kg
Ballast, standard keel 5.200 kg
Engine Volvo D2-75 Saildrive 55 kW 75 Hp
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
VIDEO – Heyman 42, la Pilot House per navigare ovunque
Il nord Europa con i suoi cantieri è un mercato molto interessante per il mondo della vela e il BOOT di Düsseldorf la fiera di riferimento. Una delle barche che aspettavamo di vedere al BOOT era sicuramente l’herman 42, marchio
USATO Classic Boat. Le cinque migliori barche di Najad (10 – 15 m)
Il panorama relativo le Classic Boat –ovvero le barche di serie ultraventiquenni e varate a partire dal 1967– è un contesto vasto e in continua via d’espansione, composto da scafi di ogni foggia e dimensione e, forse, non così facilmente “navigabile” come
USATO Classic Boat. Le cinque migliori barche di Jeanneau (Sun Fast) (6.6-15.5 m)
Il panorama relativo le Classic Boat –ovvero le barche di serie ultraventiquenni e varate a partire dal 1967– è un contesto vasto e in continua via d’espansione, composto da scafi di ogni foggia e dimensione e, forse, non così facilmente “navigabile” come
Cosa deve fare il governo per la nautica italiana nel 2025 (in 10 punti)
Cosa deve cambiare per rendere la nautica italiana da diporto più efficiente e accessibile a un pubblico sempre più ampio? Abbiamo stilato una lista di compiti, in dieci punti che il nostro Governo dovrebbe svolgere. Nello specifico, il Ministro per
2 commenti su “Swan 48, tutti i segreti del nuovissimo “bestseller” firmato Frers”
Apprezzabili diversi piccoli accorgimenti che denotano la grande esperienza del cantiere, ma in termini di stile, di linea e definirlo classico non ha proprio senso. Classico rispetto al passato, certo no. Nuovo neppure, anzi, direi che in termini di linea e’ ne più ne meno che un follower di tutti gli altri. Triste vedere che l’uso casalingo crocieristico mediterraneo prevale su tutto annientando i caratteri della barca nordica e marina con ogni tempo, con cui aveva saputo costruire una leadership estetica e funzionale. Oggi non è più così, ai nostalgici restano i gioielli del passato di questo grande cantiere.
Il trasto randa è sparito?