Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando, nel 1931, il designer William F. Crosby tirò fuori dal cilindro una doppio da regata che avrebbe raccolto nel mondo migliaia di appassionati. Di Snipe (4,74 x 1,5 m), o meglio “beccaccini” come li chiamano gli appassionati, facendo riferimento al simbolo di classe sulle vele, ne sono stati costruiti più di 31.000 esemplari. Grandi campioni olimpici come Torben Grael, Paul Elvstrøm, Robert Scheidt, Mark Reynolds, Santiago Lange si sono cimentati in questa classe.
E mentre assistiamo a un’invasione di derive volanti (l’ultima l’abbiamo provata QUI), questa cara vecchia deriva lenta, pesante (173 chili), spigolosa, senza trapezi né spinnaker (fiocco tangonato e “camminare”), resiste alla grande.
CHE SPETTACOLO L’ITALIANO SNIPE!
Lo testimoniano i quaranta Snipe (provenienti da Italia, Belgio, Austria, Croazia, Norvegia e Stati Uniti) che si sono dati appuntamento a Monfalcone, dove si è svolto il Campionato Italiano Assoluto Snipe 2019, organizzato dalla Società Vela Oscar Cosulich. A documentarlo con i suoi scatti Andrea Carloni, autore di tutte le belle foto che accompagnano questo articolo. Le facce dei regatanti tengono perfettamente fede allo slogan che riassume lo spirito dello Snipe nel mondo: “Serious Sailing, Serious Fun” (vera vela, vero divertimento, ndr).
Per la cronaca, dopo 9 prove il campionato è stato vinto dal campione belga Manu Hens con la norvegese Maj Kristin Hansen Borgen, secondi Pietro Fantoni (Commodoro della Classe) con la statunitense Kathleen Tocke, terzi, e nuovi Campioni Italiani Dario Bruni ed Emanuele Zampieri. Il podio del campionato italiano è stato completato dagli equipaggi Enrico Michel e Giovanni “John” Turazza (storico equipaggio dello Snipe italiano) e da Fabio Rochelli e Daniela Semec (vulcanica segretaria della Classe).
IL SEGRETO DELL’IMMORTALITA’
Il segreto dell’immortalità dello Snipe ce lo svela lo stesso Carloni: “La classe Snipe (il “beccaccino” per i più anziani) è una classe assolutamente “democratica”. La conoscevo poco e la frequento per motivi professionali da quest’anno. Ci sono equipaggi di giovani e di velisti un po’ più maturi. Ci sono equipaggi misti e non ci sono prime donne. Il livello è molto alto e la barca è decisamente tecnica e difficile. La classe funzione bene e l’ambiente è decisamente “friendly”… ci si sente davvero bene”.
Qui la classifica del Campionato Italiano Snipe