CONOSCERE Come leggere le nuvole in cielo per capire che tempo farà

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L’aria può contenere una quantità massima di vapor d’acqua che è tanto maggiore quanto più alta è la sua temperatura. Poiché l’umidità relativa è una misura di quanto vicini si è a questa quantità massima, se l’aria contiene (a una certa temperatura) per esempio il 50% della quantità di vapore possibile e la temperatura inizia a diminuire, l’umidità relativa aumenta.

In altri termini, più la temperatura cala e più ci si avvicina al punto in cui avviene la condensazione, cioè la formazione di goccioline d’acqua o di ghiaccio. Come già detto, l’aria più calda di quella circostante tende a salire (come in una cosiddetta “termica”, utilizzata dagli appassionati di volo a vela, o dai gabbiani), espandendosi e assumendo valori di pressione via via più bassi rispetto ai valori iniziali. Durante tale fase di espansione l’aria si raffredda, facendo appunto condensare l’umidità in goccioline del diametro di pochi millesimi di millimetro.

Se la condensazione avviene alle alte quote, dove le temperature possono arrivare a -60 °C, anziché gocce si formano piccoli cristalli di ghiaccio dal colore bianchissimo. Questo insieme di ghiaccio e/o goccioline forma le nubi. Esse vengono empiricamente classificate in dieci generi in base alle loro altezze ciascun tipo da una indicazione di massima circa lo stato del tempo.

CHE NUVOLE SONO?

Cirri (in questo caso associati a cirri spessi)

Cirri: sono le nuvole più alte (oltre gli 8000 metri) e assumono l’aspetto di filamenti o ciuffi piumati bianchissimi essendo formate da sottili cristalli di ghiaccio; se i cirri sono seguiti da formazioni nuvolose più dense e situate a livelli inferiori, possono indicare l’arrivo di cattivo tempo (fronte caldo), soprattutto se accompagnati da venti da meridione (naturalmente nei nostri mari).

Cirrocumuli a rotolini. il famoso cielo a pecorelle. Indicano tempo variabile con fronte caldo che può portare pioggia

Cirrocumuli: è il famoso “cielo a pecorelle” formato da nubi a gruppi o in file, indicano tempo variabile con alta probabilità che si stia avvicinando un fronte caldo portatore di pioggia.

Cirrostrati: formano un sottile velo che dà al cielo un colore grigio chiaro abbagliante, tendente a creare un alone intorno al sole; sono indice di deterioramento del tempo.

Altostrati: anch’esse sono individuabili dal velo grigio simile a quello creato dai cirrostrati, ma più omogenee e senza il fenomeno dell’alone.

Altocumuli con forma lenticolare come dischi appiattiti con sfumature grigiastre) indicano un probabile arrivo di colpi di vento

Altocumuli: rotondeggianti distese a volte con contorni e ombre ben distinte, altre volte come sfilacciati batuffoli di cotone; se si dissolvono durante le ore più calde del giorno il tempo resta buono stazionario, se invece assumono forma lenticolare sono di particolare importanza per i velisti, perché indicano che è in arrivo un colpo di vento.

Stratocumuli: compaiono come masse ampie, grigiastre, a forma di ciottoli o rotoli; normalmente precedono e seguono un temporale.

Questi cumuli indicano uno stato di tempo tendenzialmente buono, se tendono a dissolversi al calare del sole, col diminuire della temperatura.

Cumuli: spesse nubi biancastre a sviluppo per lo più verticale; se nella parte bassa diventano scure annunciano la forte possibilità che si sta avvicinando un temporale; se invece si è in presenza di piccoli cumuli isolati o in radi gruppi (cumulus humilis) generati da moti convettivi locali di debole intensità, essi indicano di solito bel tempo. Il cumulo è forse la nube più frequente; può presentarsi sotto molti aspetti, sia solitària che associata a grandi sistemi.

Nembostrati: nubi di pioggia molto scure e con margini frastagliati; se sotto appaiono sfrangiate e sembrano toccare la terra con un flusso omogeneo, lì cade una forte pioggia.

Cirri e cirrostrati sovrastano formazioni di altocumuli e stratocumuli

Strati: sono le più basse (circa 450-500 metri) formate da un grigio e spesso manto omogeneo, accompagnato da pioggia battente.

Cumulonembi: nubi a forte sviluppo verticale (partendo dai 1000 metri possono raggiungere i 13.000); spesso accompagnate da violenti temporali, sono di imponenti dimensioni con una caratteristica forma a incudine nella parte alta, dove sono formati prevalentemente da ghiaccio e perciò assumono l’aspetto di falsi cirri. Sono di gran lunga le nuvole di cui il navigatore deve avere più timore, per le raffiche di forte vento a cui sono spesso accompagnate. Da notare infine che alle precipitazioni da cumulonembo è spesso associata notevole attività elettrica.

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