A volte si sente dire: “facile fare le regate lunghe su una barca grande e veloce, perché non la fai su una piccola e lenta”. Questa volta ribaltiamo la prospettiva: “facile fare la Giraglia su una barca piccola e lenta, perché non la fate su un Tp 52 lanciato a 25 nodi con 30 nodi di vento”? Il perché di questa “provocazione” lo capirete nel video che segue alla fine del testo. Siamo a bordo del Tp 52 Paprec Recyclage durante la prova offshore della Rolex Giraglia, equipaggio francese, al timone Hugues Destremau, velista transalpino specialista dell’altura e non solo. Il Tp 52 inizia la discesa verso la Giraglia, va su l’asimmetrico a prua, tutta randa, ci sono 30-35 nodi di vento. Il rumore che sentite all’inizio del video, quando la barca ancora non è partita in accelerazione, è il trimmer della vela che rilascia la scotta per fare respirare l’asimmetrico. In issata infatti la scotta viene “over trimmata” per consentire alla vela di aprirsi senza fare “caramelle”, ma poi è necessario lascarla velocemente per non farla restare in copertura sotto la randa.
A questo punto Paprec parte con un’accelerazione brutale, non si nota nel video con la propsettiva larga, ma le onde sono ben oltre i due metri e in discesa da quelle più alte la barca immerge la prua sott’acqua e il pozzetto è un inferno di spruzzi, o meglio di cascate d’acqua. L’equipaggio è tutto posizionato a poppa, per schiacciare la parte posteriore dello scafo e tenere la prua alta, nessuno parla, si sente solo il trimmer che chiama ai grinder il momento in cui cazzare. 120 miglia fino alla Giraglia da questo equipaggio sono state vissute così, con punte di velocità a oltre 26 nodi: senza dormire, mangiando l’essenziale, andando in bagno se strettamente necessario. Alla fine: meglio fare le lunghe con una barca piccola e lenta o con una così?
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