Tirrenia II, come una superbarca rinasce e torna a navigare a 105 anni

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Bentornata Tirrenia II! Lo splendido ketch aurico del 1914, costruito in legno dal cantiere H.R. Stevens di Southampton su progetto dello yacht designer britannico Frederick Shepherd, è tornato ufficialmente in mare a Viareggio
, a dieci anni dalla sua ultima navigazione e dopo tre anni di lavori effettuati presso il cantiere viareggino Francesco Del Carlo.


Dopo 105 anni di vita trascorsa tra il nord Europa, Mediterraneo, Atlantico e Caraibi, questo ketch aurico lungo 18,54 metri (e largo 3,85), acquistato nel 2016 da una coppia di armatori lombardo-piemontesi, continuerà dunque a farsi ammirare in occasione dei numerosi raduni di vele d’epoca. La cerimonia del varo è stata super, con tanto di Alessandro Preziosi (l’attore famoso per “Elisa di Rivombrosa”) che ha letto un brano di Moby Dick di Melville.


Al comando di Tirrenia II la skipper torinese Lucia Pozzo
, esperta velista, circumnavigatrice e scrittrice di mare coinvolta nel recente riarmo velico della barca. Per lei si tratta di un ritorno a bordo, essendo già stata comandante di Tirrenia II nei primi anni Novanta dopo il restauro avvenuto all’epoca a Trieste in seguito all’arrivo in Italia dai Caraibi, dove era stata acquistata dal precedente proprietario.


LA STORIA DI TIRRENIA II: DAL NORD EUROPA AI CARAIBI

Tirrenia II, come indicato nel Registro Navale dell’epoca, viene varata in Inghilterra nel 1914 con il nome di Sapho II per Jean A. Valaoritis, deceduto poco tempo dopo. L’anno successivo ne diventa proprietario Alex C. Carapanos, ministro di Grecia a Roma, che cambia il nome in Dodoni. Nel 1924 la acquista al Pireo il nobiluomo Cav. Guido Fiorentino, presidente della sede napoletana del Regio Yacht Club Italiano che si inventa la Coppa Tirrenia assegnata annualmente, fino al 1939, all’imbarcazione che avesse compiuto la più lunga crociera in Mediterraneo. Nel febbraio 1925 Fiorentino rinomina la barca Tirrenia II.

Tra il 1975 e il 1981 appartiene a Peter Ball, reverendo in pensione della Marina inglese che la tiene a Montecarlo, poi fino al 1989 naviga con il norvegese Peter Jespersen, che percorre oltre 20.000 miglia di mare svolgendo crociere scuola e charter tra il nord Europa, i Caraibi e il Venezuela. Qui, tramite il broker inglese David East, la acquista Gianni Loffredo, storico ex presidente dell’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca).


Tra il 1991 e il 1992, dopo averla trasferita in Mediterraneo su una nave cargo, ne affida il restauro integrale al cantiere Pitacco, Luxich e Ferluga di Muggia, vicino a Trieste, sotto la direzione lavori del grande progettista triestino Carlo Sciarrelli, che considerava Tirrenia II una barca “dotata di anima”. Varata il 4 luglio 1993, fino al 2009 partecipa a innumerevoli eventi e regate in tutto il Mediterraneo, tra cui il raduno di vele d’epoca di Imperia e l’Argentario Sailing Week di Porto Santo Stefano. Nel 2016 viene acquistata all’asta da una coppia di armatori lombardo-piemontesi e trasferita presso il cantiere Del Carlo di Viareggio per essere sottoposta ad una serie di importanti lavori eseguiti con la consulenza dell’esperto fiorentino Enrico ‘Chicco’ Zaccagni.


IL RESTAURO AL CANTIERE DEL CARLO

Tra il lavori effettuati tra il 2016 e il 2019 dal Cantiere Del Carlo di Viareggio lo smantellamento dei torelli di dritta e sinistra (le prime tavole del fasciame partendo dal fondo), lo smontaggio della zavorra in piombo con relativa sostituzione dei perni, la ricostruzione della nuova chiglia in mogano nella quale è stata sagomata la battura, ovvero quel ‘gradino’ o incastro che accoglie la prima tavola del fasciame.


È seguita la sverniciatura integrale dello scafo, la sostituzione di circa 100 metri lineari di tavole dell’opera viva e opera morta
, della vecchia viteria di serraggio con altra in bronzo-silicio, la gommatura del ponte in teak e la ricostruzione di una nuova pala del timone in legno di mogano. Gli interni della barca, quasi integralmente originali, sono ricoperti da pregiati pannelli di radica.

(foto di Paolo Maccione)

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